Considerazioni sparse post Cremonese-Lazio (0-4)
Quanto accaduto in Danimarca è stato archiviato brillantemente in terra lombarda.
- Rotondo. Netto. Nonostante questo, il risultato non dà pieno merito ai grigiorossi perché, a prescindere dalle evidenti sbandate difensive e la palese inesperienza nella massima serie, hanno provato ad impensierire Provedel fino all'ultimo minuto disponibile. Dall'altro lato, la Lazio si è dimostrata solida, efficace, bella e sciupona, specie nella seconda parte di gara;
- Nella patria del violino, nella città natale di Stradivari, Savic si erge a interprete sublime. Dirige l'orchestra sarriana, dettando ritmi e tempo. A memoria con Immobile. Lo vede e lo serve in spazi impensabili. Questo, poi, finalizza magistralmente. I biancocelesti non si saziano e dimostrano la voglia di dimenticare quanto accaduto in terra danese. La cornice di pubblico biancoceleste rende tutto ciò ancora più bello. Tre a zero e poi o tempo in archivio;
- La squadra di casa prova nella seconda parte a riaprire il risultato ma trova davanti un Provedel da incorniciare. Anderson, Immobile e soci sprecano almeno tre, quattro palle gol lapalissiane. Il ritmo è sempre elevato e ciò che conforta sono i vari cambi che Sarri ha a disposizione. Non fanno calare la qualità che rimane costante. Così come la concentrazione. Pedro, per l'appunto subentrato, chiude definitivamente la partita. Quattro a zero;
- Si è detto di Savic, da stropicciarsi gli occhi. Immobile quasi infallibile. Anderson in partita. Provedel un muro. Bene Casale e Patric. Cataldi in partita. Pedro e Luis Alberto entrati e subito determinanti. Così come Gila e Romagnoli. Vecino puntuale in tutte e due le fasi. La squadra c'è. Segue Sarri che ottiene ciò che chiedeva e non ha visto in Europa;
- Alvini non snatura la sua squadra. Gioca bene ma per palesi disattenzioni e tanta inesperienza facilita il compito alla Lazio. Valeri molto bene sulla sinistra. Okereke e Dessers lottano ma senza esiti rilevanti. Bianchetti e Sernicola provano a scuotere la squadra. Unica strada per la salvezza è maturare mentalmente continuando a giocare così come Alvini fa.
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