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, 10 Settembre 2022

Considerazioni sparse post Napoli-Spezia (1-0)


Raspadori all'ultimo respiro evita la beffa, ma il Napoli continua ad avere problemi contro chi difende basso.


- Passata la sbornia europea per l'impresa contro il Liverpool, il Napoli si cala nuovamente nella realtà della Serie A. Lo fa cambiando pelle, come i ritmi serrati di questa stranissima stagione impongono, ma pur perdendo il pelo il Napoli non perde il vizio: il primo tempo è giocato praticamente a una sola porta, col Napoli a mettere in costante pressione i liguri, impegnando Dragowski in ben più di un'occasione;

- Spezia che dal canto suo prepara bene la gara: Gotti è una vecchia volpe preparatissima tatticamente, che non ripete l'errore compiuto da Klopp mercoledì sera, e infatti non lascia mai tanto campo agli azzurri alle spalle della difesa, creando un blocco bassissimo che sembra quasi una trincea. Un pantano nel quale Kiwior sguazza come fosse nel suo habitat, dominando la scena contro gli attaccanti avversari;

- Nel secondo tempo Spalletti cambia ancora una volta tutto, ripescando Lobotka per ripulire la prima costruzione rispetto a quanto puo fare Ndombele, e Zielinski per infastidire fra le linee. È proprio qui che Spalletti ha puntato tutte le sue fiches, rispolverando persino il redivivo Gaetano, unico rimasto in panchina con quelle caratteristiche: una scommessa pesante, fatta addirittura a costo di rinunciare a Kvaratskhelia, nel primo tempo migliore in campo. Una scommessa che, alla fine, ha pagato;

- Copertina per Raspadori, che all'89 minuto trova il suo primo, pesantissimo gol in maglia partenopea, arrivata al termine di una partita fino ad allora non perfetta. Rivedibile Elmas, ancora una volta troppo confusionario, mentre non male Meret e Mario Rui, nonostante un'incompresione che avrebbe potuto essere fatale. Nello Spezia gran partita di Kiwior, Gyasi sempre pericoloso in ripartenza ma purtroppo per lui poco lucido in fase finalizzativa;

- Arriva il lieto fine per il Napoli, che per la prima volta trova i 3 punti contro lo Spezia fra le mure amiche nella storia della Serie A, grazie al tempismo perfetto di Raspadori. Non devono passare però in secondo piano le difficoltà incontrate dal Napoli oggi: gli azzurri, come spesso succede, fanno troppa fatica contro squadre che difendono molto vicino alla propria porta, mancando troppo spesso l'uomo in grado di trovare la giocata decisiva quando gli spazi sono intasatissimi. Un difetto non da poco, in un campionato come la Serie A, dove questo stile difensivo è la norma.

  • Nato per puro caso a Caserta nel novembre 1992, si sente napoletano verace e convinto tifoso azzurro. Studia Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II", inizialmente per trovare una "cura" alla "malattia" che lo affligge sin da bambino: il calcio. Non trovandola però, se ne fa una ragione e opta per una "terapia conservativa", decidendo di iniziare a scrivere di calcio e raccontarne le numerose storie. Crede fortemente nel divino, specie se ha il codino.

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