Considerazioni sparse sul Fantacalcio post 5ª giornata di Serie A
Giornata abbastanza prolifica con 28 gol segnati, nessuno di questi porta la firma di un top assoluto dell'attacco: che quest'anno possa pagare l'aver fatto la scommessa migliore?
- Tutti abbiamo visto andar via a cifre consistenti del nostro budget i soliti noti, ovvero Lukaku, Vlahovic, Immobile, Lautaro, Osimhen e Abraham. Di nessuno di questi però c'è stata traccia nei tabellini dei marcatori dell'ultimo turno: certo, le assenze dei primi due della lista, oltre ai numerosi big match che hanno coinvolto le grandi, non hanno aiutato. Ma i soli due gol realizzati da Immobile e Osimhen, uniti al desolante uno accanto al nome dell'inglese della Roma (tra l'altro l'unico a non giocare contro squadre potenzialmente di vertice) sono decisamente sotto le attese di chi ha puntato davvero tanto su di loro in sede d'asta. Che possa essere questa la stagione in cui possa spuntarla il miglior scopritore di talenti inespressi?;
- La classifica marcatori, infatti, vede in testa un sorprendente Marko Arnautovic, a quota 5 su 5 partite di campionato: nonostante tutti i problemi atavici che si trascina il Bologna da anni, l'austriaco si sta dimostrando un bomber affidabile in grado di convertire in gol ogni pallone che passa dalle sue parti. Potrà continuare così? Oppure è questo il momento migliore per scambiarlo prima che il suo rendimento regredisca verso la media? Ai posteri l'ardua sentenza;
- Se nessuno ha segnato più del centravanti felsineo, la copertina è tutta per i funamboli Rafael Leao e Kvicha Kvaratskhelia, trascinatori rispettivamente di Milan e Napoli alle vittorie, ricche di significato, nelle sfide contro Inter e Lazio. Se Leao rappresenta una certezza del nostro campionato, alla luce del grandissimo campionato scorso vinto da protagonista con il suo Milan, Kvara rappresenta la più classica perla nascosta nel deserto (anzi, nella steppa nel suo caso) che attendeva solo di essere scovata e portata alla luce: bravo Giuntoli ad averlo portato alle pendici del Vesuvio, bravi voi possessori, che non vi siete intimiditi del prezzo lievitato a dismisura in fase d'asta dopo le prime due fantastiche giornate del georgiano: potete dormire sonni tranquilli, Kvara sembra tutt'altro che un fuoco di paglia, e saprà ripagarvi del vostro coraggio;
- Giornata che non ha nascosto trappole ed insidie: dall'ormai noto Monza, il cui hype montato ad arte da una campagna acquisti estiva più pomposa che efficiente che ha reso i brianzoli la squadra anti-fantacalcio per eccellenza se ce n'è una (cinque giornate, 0 punti, peggior attacco e peggior difesa del torneo: non si salva letteralmente alcun reparto), fino alla roboante e assolutamente imprevista capitolazione della Roma in terra friulana: il 4-0 incassato domenica spernacchia con cattiveria in faccia a chi (il sottoscritto in primis) vedeva nella squadra di Mourinho una squadra arcigna, magari non spettacolare ma alla quale doveva essere difficilissimo fare gol. I ragazzi di Sottil invece affondano fra le linee giallorosse come il coltello nel burro: se poi il coltello si chiama Destiny Udogie, ventenne non più di belle speranze ma certezza assoluta già investito nientemeno che da Antonio Conte, con all'attivo già due gol segnati (gli stessi di Immobile, a proposito di affondare coltelli nelle piaghe altrui), allora tutto diventa più semplice...;
- Capitolo a parte merita la Juventus: una squadra che non ha mai fatto del calcio-champagne il suo credo, ma che si presentava come una bottega cara ma di assoluto affidamento per il fantacalcio. Il turnover cervellotico di Allegri però ha inspiegabilmente lasciato fuori Vlahovic per tutti i novanta minuti al Franchi, privando i suoi fantallenatori di un bomber in grado di capitalizzare anche i pochissimi palloni concessi da un centrocampo dismesso e quasi mai in grado di dare la svolta all'inerzia della gara. Si salva solo Perin, baluardo bianconero che sfrutta gli infortuni di Szczesny e chissà che non possa ribaltare le gerarchie di inizio stagione, ma quanto può durare? Inoltre, le assenze delle stelle Pogba e Chiesa saranno ancora tante, senza contare i continui acciacchi del fantasista Di Maria: che la Vecchia Signora sia il cavallo sbagliato su cui puntare? La stagione è ancora lunga e tutto può ribaltarsi, ma ad ora qualche panchina in più a chi non si chiama Perin, Vlahovic o Kostic (sì, lui non ci è dispiaciuto del tutto) potrebbe essere una mossa saggia, in attesa di tempi migliori.
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