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, 31 Agosto 2022

Considerazioni sparse sull'arrivo di Paredes alla Juventus


Massimiliano Allegri ha finalmente il suo regista.


- Dopo 5 anni, di cui uno e mezzo a San Pietroburgo (61 presenze e 10 gol allo Zenit) e 3 e mezzo a Parigi (117 presenze e 3 reti al PSG), Leandro Paredes fa il suo ritorno in Serie A e lo fa da calciatore affermato, vincitore di 3 campionati e svariate coppe nazionali, e titolare dell'Albiceleste, con la quale ha conquistato la Copa America durante la scorsa estate. Sfruttando la solita abbondanza confusa in casa PSG, la Juventus ha riportato in Italia un calciatore di qualità che alza il livello del campionato e, in un periodo in cui di norma i giocatori forti tendono a fare il percorso inverso, questo è sicuramente un aspetto positivo;

- Il tema sulla qualità del centrocampo bianconero è sicuramente un tema caldo da qualche stagione a questa parte e in questa campagna acquisti, la cui linea non è sembrata chiarissima, se non altro sembra che la dirigenza juventina abbia finalmente voluto affrontare la questione. Con gli arrivi di Leandro Paredes in regia e di Paul Pogba (le cui condizioni restano una grossa incognita) indubbiamente il livello del centrocampo in casa Juve si è alzato, rendendolo decisamente il reparto maggiormente migliorato da questa campagna acquisti estiva. Basterà?;

- Quello di Paredes, a parere di chi scrive, è per distacco l'acquisto più intelligente e funzionale di tutta la campagna acquisti bianconera che, a tratti, può anche aver dato l'impressione di rincorrere più nomi che idee nei suoi movimenti. Oltre a consegnare finalmente ad Allegri un regista di ruolo, cosa di cui la Juventus necessitava in modo finché mai evidente, l'arrivo dell'argentino consente anche a Manuel Locatelli (l'acquisto più oneroso della scorsa estate nel reparto) di poter giocare da interno di centrocampo, scevro da compiti di regia che non gli appartengono per natura, ma dei quali ha dovuto incaricarsi più per necessità che per inclinazione durante la scorsa stagione. Insomma, una mossa che in un colpo solo può migliorare due pedine del centrocampo di Allegri;

- Se l'innesto di Paredes è un arrivo utile, è vero anche che nasconde un po' sotto il tappeto tutta la polvere degli imbarazzi di gestione della rosa emersi negli ultimi mesi. Quando giungiamo all'ultimo giorno di mercato, la Juventus ha sotto contratto Pogba, Paredes, Locatelli, McKennie, Zakaria, Rabiot, Miretti, Fagioli e ancora Arthur: nove centrocampisti di ruolo, un numero che denota una difficoltà evidente nel realizzare le uscite, ma anche qualche errore accumulato negli anni. Troppi, anche in una stagione anomala come questa, che costringe a giocare tanto in poco tempo. Troppi da un punto di vista sia di ingaggi che di minutaggio. Non è una sorpresa e non deve suscitare scandalo la scelta di mandare Rovella in prestito a Monza: in questo traffico avrebbe rischiato di fermarsi per una stagione;

- Come è dunque da valutare la rosa della Juventus alla fine di questa campagna acquisti? Il mercato bianconero è un argomento molto divisivo, anche tra i tifosi stessi: c'è chi ci vede un netto miglioramento, dato dall'arrivo di campioni affermati (come Pogba, Di Maria, lo stesso Paredes) e chi evidenza alcune lacune strutturali della rosa. È evidente che, se avesse senso fare l'esercizio di schierare i migliori 11 a disposizione di Allegri, oggi la Juventus avrebbe una formazione di tutto rispetto, ma è altrettanto evidente come, tra i molti infortunati e il calendario fitto, abbia senso estendere il discorso all'intera rosa, che presenta uno squilibrio netto tra i reparti: se alcuni sono sovraffollati, altri sono un po' più scarni (il pacchetto arretrato sembra un po' risicato). Di sicuro, da oggi, il centrocampo della Juventus torna a prendere una forma, e lo fa grazie all'arrivo di Paredes.

  • Nato a Biella il 30/07/93, laureato in Matematica per motivi che non riesco a ricordare. Juventino di nascita, vivo malissimo anche guardando le partite dell’Arsenal, di Roger Federer e di qualunque squadra io scelga a Football Manager (unico sport che ho realmente praticato). Fanciullescamente infatuato di Thierry Henry, sedotto in età consapevole da Massimiliano Allegri, sempiternamente devoto a Noel Gallagher.

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