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, 20 Agosto 2022

Considerazioni sparse post Torino-Lazio (0-0)


Nella sfida tra Juric contro Sarri a prevalere sono le difese.


- A Torino va in scena una sfida dall'anteprima deliziosa. Torino contro Lazio, Sarri contro Juric. Alla fine si assiste ad una partita molto nervosa, con diversi falli e tanti errori tecnici. Il risultato non può che essere 0-0. Un punto per tutte e due, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Il parere soggettivo in base al pensiero di ogni tifoso di entrambe le formazioni;

- Una sfida che vede sulle panchine contrapposti Juric e Sarri, non può che essere una gara contraddistinta dai tatticismi più esasperati. Da una parte il pressing asfissiante uomo su uomo dei granata sui laziali, dall'altra la ricerca degli spazi e della profondità. Ma nella prima metà dell'incontro le due compagini si annullano. Immobile non trova varchi per allungare, invece Radonjic è il più frizzante dei 22 in campo;

- Nella ripresa i biancocelesti alzano spesso la linea di pressione e vanno vicini a segnare con Milinkovic-Savic (Sergej), e con Immobile. Ma il Milinkovic-Savic del Toro (Vanja) in porta è attento e reattivo e abbassa la saracinesca. Nel finale tanti spioventi e poche trame palla a terra. Juric ha incartato bene l'allenatore avversario e si prende il punto. A Sarri un pareggio esterno col Torino non dovrebbe fare troppo male, di certo le manovre ficcanti e di qualità della Lazio oggi non si sono viste;

- Lukic, inizialmente fuori per "scelta tecnica", entra nella ripresa. Deve tornare il fiero scudiero granata della mediana, perché Linetty non garantisce stabilità. Da Vlasic segnali incoraggianti, anche se l'assenza di Miranchuk si farà sentire. Dietro Buongiorno ha tenuto testa a un pericolo costante come Immobile;

- Lato Lazio ancora spaesato Vecino - inserito nello starting eleven - nel nuovo scacchiere, è vitale trovare una mattonella nei tre di centrocampo a Luis Alberto, la sua classe deve trovare casa nel rettangolo verde. Note di merito per Patric (che possa aver trovato definitivamente la sua dimensione?) e soprattutto per Marusic, terzino sinistro adattato ma che oggi non ha sbagliato quasi nulla.

  • Carlo Cecino, giovane trevigiano di belle speranze. Nato il 18/05/1994 durante la meravigliosa notte di Atene, col Milan che sculacciava il Barcellona di Cruijff, si appassiona fin dal primo ciuccio allo sport. Segue con fervore il basket, con i San Antonio Spurs in cima alle ricerche. Entrare nel mondo giornalistico sportivo è il sogno, ma anche diventare il magazziniere dello spogliatoio dei New York Knicks non sarebbe male. Gli idoli sono Valerio Fiori e DeShawn Stevenson, oltre a Federer, leggenda vivente del tennis.

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