Considerazioni sparse post Lazio-Bologna (2-1)
Travolti da un insolito destino nel verde parto dell'Olimpico d'Agosto i tifosi laziali portano tre punti a casa. Non senza sofferenza.
- Come Carunchio nel noto film della Wertmuller, ogni tifoso delle due squadre all'Olimpico nei 90' ha vissuto momenti profondi e intensi culminati in maniera opposta. Partita contraddistinta dal caldo ma soprattutto dalle due espulsioni di Maximiano e di Soumaro. I felsienei si contraddistinguono per il continuo spezzettamento del gioco mentre la Lazio alterna fasi di pressione ad altrettante di ripiegamento. Il risultato finale è figlio della squadra che più ci ha creduto;
- L'esordio del giovane portiere portoghese viene subito bagnato con un cartellino rosso. Nemmeno cinque minuti e la Lazio si ritrova in dieci. I rossoblu giostrano con molta parsimonia il pallone impensierendo Provedel che, però, risponde molto bene in due occasioni. Una fatwa, però, pare materializzarsi sull'Olimpico quando Arnautovic realizza il calcio di rigore. Qualche cenno di reazione dei biancocelesti. Nulla più finché Soumaro, già ammonito, abbatte Lazzari a metà campo. Inutile e dannoso. Ristabilita la parità numerica;
- La seconda frazione vede Lazzari arare la fascia di competenza e creare moltissime occasioni. Finché proprio De Silvestri, cuore biancoceleste, si trova sulla deviazione di Skorupski e permette alla Lazio di pareggiare. Di lì in poi è monologo. Luis Alberto dà freschezza di pensiero. Savic illumina con un solo tocco. Immobile glaciale. Vantaggio. Girandola di cambi e Lazio in controllo nonostante alcuni tentativi del Bologna. Nessun grattacapo. Vittoria sofferta e meritata;
- Lazzari per distacco migliore in campo. Immobile segna il suo gol numero 183 in Serie A e con la Lazio. Romagnoli mette ordine in difesa. A Savic basta un tocco per decidere. Provedel infonde sicurezza. Felipe Anderson nota stonata, si nasconde e pare avere paura di giocare. Sarri tatticamente non perde il lume della ragione e giostra benissimo la squadra nelle difficoltà di questi 90 minuti;
- Soumaro malissimo. Cambiaso dimostra personalità. Skorupski non può nulla sui due gol ma rimane una certezza. Arnautovic, specie nel secondo tempo, troppo isolato. Sansone, fino alla sostituzione, spina nel fianco coi suoi inserimenti. Medel fa quel che può. De Silvestri sfortunato. Mihajlovic, evidentemente sofferente, prova a strigliare la squadra ma più di quanto fa non può. Il materiale umano è quello che è;
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