Considerazioni sparse post Real Madrid-Eintracht Frankfurt (2-0)
Il Real Madrid e l'arte di vincere.
- La partita di Helsinki, che si fa guardare ma che non ricorderemo forse tra le più emozionanti della stagione, serve essenzialmente a stabilire una volta di più la viscerale attrazione reciproca che esiste sempre tra il Real Madrid e il successo, quella capacità innata di vincere partite senza quasi doverti stare spiegare il perché. Quel talento intrinseco nel rinforzarsi dentro alla difficoltà, per poi venirne fuori vincitore, soprattutto quando in palio c'è un trofeo. A proposito di trofei, è il quarto per Carlo Ancelotti dal suo ritorno nella capitale spagnola. Non un cattivo impatto, dai;
- La finale di Supercoppa Europea sembra disegnare uno scenario spinoso per le Merengues, messe in crisi per una mezz'ora abbondante dalle ripartenze di un Eintracht compatto e diligente nel seguire il piano partita. La densità dei tedeschi sembra disinnescare un Real che si affida quasi esclusivamente alle cavalcate di Valverde e agli spunti sporadici di Vinicius, senza trovare spazi per incidere, ma lasciando campo ai ribaltamenti di fronte. Tra le linee sguscia il nipponico Kamada, che innesca diversi contropiedi per la squadra di Glasner, che sembra trovare spesso il varco per presentarsi davanti a Courtois (che le manone le mette anche stasera). Poi, su un corner, quasi dal nulla, segna Alaba e butta un secchiello di ghiaccio sulle velleità dei tedeschi;
- La ripresa è poco più che una serena affermazione dell'autorità del Real Madrid, che anestetizza la gara, portandola per mano nella direzione preferita. Non manca qualche timida iniziativa dell'Eintracht, con un paio di sgasate che fanno più rumore che sostanza, ma a condurre le danze, in modo più o meno evidente, è sempre la squadra di Ancelotti. Senza prendersi mai il disturbo di rubare l'occhio, i Blancos non hanno mai nemmeno il dubbio di poter non vincere questa partita, che muore pian piano proprio tra le mani dei campioni d'Europa;
- Esistono modi peggiori per cominciare la stagione che affrontare nel giro di pochi giorni Bayern Monaco e Real Madrid? Probabilmente pochi ma, se la batosta tennistica di venerdì aveva lasciato l'Eintracht con le ossa rotte e qualche dubbio, la partita di stasera offre ai tedeschi anche risposte positive, soprattutto in un primo tempo in cui la squadra di Glasner tiene egregiamente il campo al cospetto del Real, mettendo in mostra una buona organizzazione tattica e anche qualche discreta individualità. Difficile avere un avvio felice con un calendario simile, ma la prestazione di stasera può riportare un po' di ottimismo per il futuro: l'Eintracht di Francoforte è una squadra vera;
- Se qualcuno, nel 2022, non avesse ancora sufficientemente chiara l'importanza di un calciatore come Casemiro, la partita di stasera è solo un'altra occasione per rimediare. Tra le stelle in maglia bianca, la tentazione di indicare lui come migliore in campo è sempre molto forte, per il lavoro impagabile che il brasiliano svolge per tutta la partita: se il Real sale in cattedra il merito è molto del suo ruolo più o meno evidente. Una menzione speciale, però, va a quel vecchietto di nome Karim Benzema che, per non sbagliarsi, la firma ce la mette anche stavolta: altro gol, altro trofeo, superato anche Raul tra i marcatori nella storia del Real Madrid. Ma chi glielo toglie il Pallone d'oro?
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