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, 21 Luglio 2022

Il Football, l'Inghilterra, il Britpop


Britpop, ovvero l'intreccio tra musica, calcio e società nello UK degli anni Novanta.


Gli anni di governo della Thatcher, dei Torys, avevano creato enormi crateri nel tessuto sociale britannico. Le classi ricche avevano visto aumentare vertiginosamente il loro patrimonio. La working class, di contro, si era vista lentamente togliere tutto. La corsa verso la finanza e il terziario aveva eroso le periferie. Le fabbriche che prima davano lavoro erano enormi fantasmi che troneggiavano su periferie degradate. Nessuna politica giovanile. Una nuova generazione si era vista portare via la possibilità di studiare e lavorare. Nessun obiettivo. Nessuna speranza.

I riflessi di questo impoverimento e segregazione sociale li si vedevano sulle terraces (le gradinate del calcio inglese). Lì rabbia e frustrazione trovavano una naturale valvola di sfogo.

Si assiste ad un ricambio generazionale. Gli skinheads lasciano il posto allo stile casual. Il Fronte Nazionale prende sempre più piede individuando in quella generazione abbandonata a sé stessa un bacino di reclutamento politico e un attivo braccio armato. La struttura gerarchica che, però, imponeva quel tipo di politica provocherà, però, l'effetto quasi opposto. Il gruppo era gruppo e agiva in massa, senza un ordine né un vero e proprio capo ed erano gli stessi hooligans a rifiutare imposizioni dall’esterno.

Nasce appunto il fenomeno hooligan che investe anche la Nazionale inglese. I primi disordini agli europei del 1980 a Torino, poi nel 1982, ai mondiali di Spagna, con la guerra delle Falklands appena terminata.

Ogni trasferta di un club inglese instaura un clima di tensione e di guerriglia urbana. Il clou sarà il 29 maggio 1985, allo stadio Heysel di Bruxelles, dove muoiono 39 persone. Questo tragico evento, però, ha un prodromo: la finale della Coppa dei Campioni del 1984. In occasione di questa gara ci furono numerosissimi incidenti prima e dopo il match. I tifosi del Liverpool credendo nella omogeneità del panorama ultras italiano si convinsero che tutte le tifoserie italiane fossero di un certo tipo. Pertanto, anche per ammissione di alcuni degli hooligans arrestati, i tifosi scousers si organizzarono, studiando perfettamente le vie della città intorno allo stadio, preparandosi allo scontro che pensavano cruento. Tale errore di valutazione fu una delle cause della tragedia. Le altre cause (le principali) furono l’inadeguatezza dell’impianto sportivo e la disorganizzazione delle autorità belghe.

Quella la causa. L'effetto fu traumatico. Ad Heysel, i tifosi inglesi si esibirono nel cosiddetto "take the stand", pratica di uso comune nel campionato inglese, ma sconosciuta in Italia. Essenzialmente gli inglesi non avevano intenzione in quel momento di caricare gli juventini, ma solo di simulare la carica. Non avevano tenuto conto però che il settore Z era zeppo di famiglie che - nella totale assenza delle forze dell’ordine belghe completamente colte di sorpresa -, generarono inconsapevolmente e dettate unicamente dal panico e dalla paura quello che tutti sappiamo.

La Thatcher decise quindi di varare quello che, fino ai giorni nostri, viene chiamato il "modello inglese". Un mix di repressione feroce e controllo serrato negli stadi.

Capitolo finale degli '80 fu la strage di Hillsborough, che segnerà lo spartiacque della lotta alla violenza negli stadi inglesi e sull'efficacia del modello Tatcheriano. Gli anni '90, quindi, si aprono con una importante scia di sangue. La nuova generazione di tifosi si discosta di molto da quel modello e la Lady di ferro rassegnerà le sue dimissioni dopo undici anni ininterrotti di governo.

L'Inghilterra, così come anche il mondo circostante però sta cambiando. Si sta aprendo e interconnettendo. Musica, Football e società vengono letteralmente travolti da una nuova ondata. La luce in fondo ad un tunnel fatto di promesse che gli anni '80 non sono riusciti a mantenere è finalmente a portata di mano. Un nuovo modo di vedere la musica, il calcio e la società si sta palesando.

Il Man Utd è guidato in quegli anni da un socialista e indipendentista scozzese di Aberdeen che starà per dare alla luce una squadra degna di quella di Busby, grazie ad una generazione di ragazzini britannici il cui talento segnerà il decennio che renderà quella squadra imbattibile in casa ed in Europa (dove il calcio inglese ritornerà a competere dopo l'esclusione degli '80).

Il 20 Febbraio 1992 le 22 squadre affiliate alla First Division (l'allora serie a locale) decisero di uscire dalla Football League per ragioni economiche e fondare la Premier League. Azzardo che si rivelerà vincente visto che, al termine della stagione 2020-2021, la Premier League inglese occupa il 1º posto nel ranking UEFA per competizioni di club, davanti a tutte. La distribuzione dei diritti televisivi porterà ingenti flussi di denaro nella tasche dei singoli club aderenti che permetterà agli stessi di iniziare ad attirare i migliori giocatori del pianeta.

Risaputo è come in Inghilterra il calcio sia perno centrale di ogni discussione o fenomeno sociale, politico e culturale. Tanto è vero che i nuovi personaggi che segneranno questo decennio muoveranno i loro passi proprio da questo sport. Tony Blair, giovane allora leader laburista, durante la sua campagna elettorale sfruttò molto il Football per ingraziarsi le periferie del nord Inghilterra profondamente depresso socialmente ed economicamente dalle politiche tatcheriane. Storica è la serie di palleggi di testa con l'allora allenatore del Newcastle (poi futuro coach dei 3 leoni), Kevin Keegan.

Non solo. In Inghilterra stava per esplodere il fenomeno del c.d. BritPop. Band dal sound anni '70 come Blur e Oasis (su tutte ma possiamo ricordare i Pulp, i Supergrass etc) iniziarono a scrivere la colonna sonora di quegli anni. Due mondi completamente opposti: mancuniani e di estrazione working class i fratelli Gallagher; londinesi e più raffinati nei modi e nel look il gruppo capitanato dal mod Damon Albarn.

Negli anni Ottanta odiavo il Manchester United con passione. Ma invecchiando ti addolcisci. Odiavo Mark Hughes ed Eric Cantona, ma Paul Scholes? È come Ashley di Coronation Street

Noel Gallagher

I primi tifosissimi del lato blue di Manchester, il secondo anche lui blue ma della squadra della Uptown Londinese, il Chelsea FC.

La differenza tra i tifosi del Manchester City e quelli del Manchester United? Noi siamo molto più eleganti. Loro portano ancora le Adidas Samba e la camicia infilata nei pantaloni

Liam Gallagher

Gli Oasis, sicuramente più passionali verso Il Football, hanno avuto la soddisfazione di vedere gli ex compagni di gradinate appropriarsi delle loro canzoni: Wonderwall fu cantata per omaggiare Kinkadze o Uwe Rosler. Compaiono striscioni ispirati a Some Might Say (“Some might say, we will find a brighter day”).

Roll With It, sconfitta ai tempi della battaglia del britpop da Country House dei Blur, ha avuto l’onore di risuonare a Wembley prima della finale di Fa Cup del 2011.

Gli Oasis hanno sempre citato il City nel corso della loro carriera: non è difficile notare la foto di un giocatore in maglia azzurra appoggiata al caminetto nella copertina di Definitely Maybe. Si tratta di Rodney Marsh, nel 1972 acquistato dal Manchester City per 200000 sterline. Il video di The Masterplan, fu ispirato dalle opere di L.S. Lowry, pittore noto per le scene di vita dell’Inghilterra industriale e tifoso del City. I membri del gruppo camminano per le vie di Manchester e passano anche davanti a Maine Road, dove si sta giocando Manchester City-Newcastle, ovvero la prima partita di cui Noel abbia ricordo. La partita, risalente al gennaio 1975, è poi finita 5-1 per i padroni di casa.

Quel decennio segnerà la nuova ascesa sotto ogni punto di vista dello stile inglese sull'immaginario europeo. Calcio, Britpop e politica renderanno il suolo di Sua Maestà nuovamente pop e affascinante in ogni angolo del pianeta.


  • Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.

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