Il Fulham ha rotto la Championship
La squadra di Marco Silva è tornata in Premier League con una stagione folle.
Ci sono alcune squadre che vengono definite yo-yo, o ascensore, perché storicamente fanno i conti con una promozione nella massima serie e una retrocessione immediata l’anno successivo, per poi ripetere la promozione anche brillantemente ma rimanendo impigliate sul cavallo di questa giostra agrodolce. Ogni paese ha la sua, in Italia c’è il Lecce, in Germania il Norimberga, in Spagna il Mallorca. In Inghilterra ad appiccarsi addosso questa sarcastica definizione nell’ultimo lustro calcistico sono state Fulham e Norwich.
Dopo essere stata stabilmente squadra di culto nella massima serie inglese tra il 2011 e il 2014, il Fulham ha cominciato il ballo tra la Premier League e la Championship proprio dopo essere stato acquistato dal miliardario Shahid Khan – proprietario dei Jacksonville Jaguars tra gli altri – che, a suon di proclami e soldi investiti con poca progettualità, ha solo instillato rassegnazione nel pubblico di Craven Cottage, nostalgico del periodo in cui aveva accarezzato il sogno di un titolo internazionale (la finale di Europa League del 2010 persa contro l’Atletico Madrid di Agüero e Forlan). Dal 2018 il club ha conseguito due promozioni e altrettante retrocessioni, tra l’altro le gioie sono sempre arrivate tramite la finale play-off di Wembley, mai grazie ai due posti che garantiscono accesso diretto. Ma ora dopo una stagione da rullo compressore che ha riscritto i record i record di categoria il clima in riva al Tamigi sembra essere più sereno. I Cottagers, guidati da Marco Silva in panchina e dalla straordinaria vena realizzativa di Mitrovic, sono tornati in Premier League laureandosi campioni della Championship con 90 punti e realizzando 106 gol, record di categoria. E mai come prima sembrano galvanizzati e intenzionati a restarci a lungo, come dopo la loro ultima vittoria.
Se riavvolgiamo il nastro all’estate, però, le premesse non erano le più rosee. Dopo la sofferta ma prevedibile retrocessione nella stagione precedente c’è stata la saga estiva con protagonista l’allenatore Scott Parker, uno dei giovani tecnici inglesi più intriganti e che bramava un’uscita dal Fulham per mancanza di intesa con la dirigenza, mentre Tony Khan, vice presidente e director of football operations, nonchè figlio di Shahid, era determinato a farlo restare al timone. Il braccio di ferro tra club e allenatore scontento è finito con Parker che si è accasato a Bournemouth, principale concorrente nella lotta alla promozione diretta – arriveranno secondi, ad appena due punti. Grazie a questo teatrino la squadra ha perso 4 settimane di programmazione e il malcontento tra i tifosi cuoceva lento. Poi Marco Silva ha accettato l’incarico.
L’allenatore portoghese era fermo da quasi due anni dopo il cocente esonero all’Everton, bramoso di un’occasione per rilanciarsi nel calcio inglese, trovando una squadra invitante da allenare e una società con un approccio proattivo al progetto tecnico. Silva è riuscito a creare un ambiente coeso, facendo capire che tutti avrebbero avuto spazio durante l’anno, in particolare a chi sembrava ai margini del progetto come Jean Michaël Seri, Dennis Odoi e Neeskens Kebano. La rosa infatti è stata confermata in blocco con la sola eccezione di Zambo-Anguissa, passato al Napoli. Sono arrivati gli obiettivi di mercato principali: Paulo Gazzaniga per la porta, Harry Wilson per la rifinitura e Rodrigo Muniz come punta di riserva. Nell’ultimo giorno di mercato è arrivato Nathaniel Chalobah a parametro zero, e anche lui si è rivelato importante. Con queste premesse era chiaro che i Cottagers fossero tra le principali candidate alla promozione, ma nessuno si sarebbe immaginato un percorso così entusiasmante.
Dalla prima alla quarantaseiesima giornata i Cottagers si sono divertiti a giocare, prendendo gusto nel creare occasioni da gol. L’inizio è stato subito scintillante, con 13 punti conquistati nelle prime 5 giornate. Poi è arrivata una brutta sconfitta a Coventry per 4-1, figlia di un pasticcio tra Ream e Onomah in occasione del primo gol subito. Una batosta su cui l’allenatore non si è scomposto e ha chiesto coraggio alla squadra. Sarà l’unico momento di dubbio della stagione. Alla giornata successiva il 4-1 è stato rigirato al QPR. La squadra era determinata a vincere il campionato. Abbiamo assistito ad una versione del Fulham molto diversa da quella a cui eravamo abituati, ossia una squadra capace, giornata dopo giornata, di affondare sempre più nell'inconsistenza. Un altro esempio di capovolgimento delle avversità è stata la vittoria nel campo di fango a Hull.
Silva ha massimizzato l’abilità e il talento dei suoi giocatori, questi ne hanno a loro volta abbracciato filosofia di gioco e l’approccio dettagliato, come sui calci piazzati, aspetto importante sia in difesa che in attacco, come dimostrano i 19 gol da calcio piazzato. Gennaio è stato il momento del salto di qualità: con un calendario inasprito dagli impegni per il ritorno prepotente del Covid-19 nelle squadre a dicembre. Nel giro di una settimana hanno rifilato un 7-0 al Reading e un doppio 6-2 con Bristol e Birmingham. Dopo 20 partite avevano già realizzato 70 gol, il Norwich campione dell’anno precedente si era fermato a 75. Hanno vinto per 7-0 ben tre partite, e battuto il record di gol in una singola stagione di Championship con 106 gol (il record precedente era di 100 tenuto dal Manchester City). L’approccio di Silva al giocare semplice e diretti ha portato ad un trionfo umiliante per le altre, anche se non è mancato uno scivolone Bournemouth contro la nemesi Parker. Una grossa mano a questi record offensivi l’ha data la versione più iconica possibile di Aleksandr Mitrovic, che ha messo in scena una stagione da oltre 40 gol.
Come Mitrovic è diventato una macchina da gol
MVP incontrastato della Championship 2021-22 con 43 gol in 44 partite, l’attaccante serbo è arrivato in Inghilterra nel 2015, facendoci dimenticare che ha appena 27 anni. Non è mai esploso. Un attaccante più da sacrificio che una macchina da gol e che sembrava pronto alla fase decadente di una carriera non andata secondo le aspettative. Messo in discussione ripetutamente, era quasi alla porta dopo la scorsa stagione: o lui o Parker. Silva invece lo ha trasformato nella chiave di un attacco elettrizzante. Era ideale per il suo 4-3-3 come punto di riferimento tra le linee e gli ha insegnato a non limitarsi ad aspettare il pallone spalle alla porta nell’ultimo terzo di campo. Lo ha reso collante per i compagni, facendolo scendere basso a creare linee di passaggio e coinvolgerlo al massimo nella manovra. Una straordinaria evoluzione del suo gioco, che lo ha galvanizzato in fase realizzativa e anche in rifinitura. 7 assist totali e tante giocate di prima, quasi a memoria, per imbeccare i compagni, tra tutti lo scatto di Wilson alle spalle.
Le sue 43 reti sono il record del campionato e fa quasi dispiacere che non vengano conteggiate per togliere la scarpa d’oro a Lewandowski. Dopo ogni suo gol ci si poteva chiedere tra quanto avrebbe smesso di segnare, col solo risultato che alla fine abbiamo smesso noi di chiedercelo. La vena realizzativa mai sazia è stata una conseguenza del suo gioco. Una stagione iconica. E con abbiamo dubbi che Mitro sia carico all’idea di far vedere questa sua nuova galvanizzante versione anche l’anno prossimo in Premier League.
Harry Wilson ha alzato il suo livello
Il salto di qualità sotto l'aspetto tecnico è stato reso possibile grazie all’arrivo dal Liverpool di Harry Wilson. Dopo tanto girovagare in prestito, il gallese ha finalmente sprigionato tutto il suo talento sia in rifinitura che in finalizzazione. Ha realizzato 10 gol in campionato e fornito 19 assist. Arriviamo a 20 includendo quello per Carvalho contro il Manchester City in FA Cup. Con Mitrovic ha combinato per 13 gol, ed è ovviamente il giocatore più coinvolto in gol su azione dopo il compagno serbo. Wilson ha svariato lungo la trequarti per tutta la stagione, raggiungendo picchi di classe molto alti e facendo sembrare tutto molto facile. Gli basta alzare la testa una volta per calcolare la soluzione migliore, sia in progressione che da fermo. In Championship si è dimostrato un playmaker offensivo prominente. Spesso si specchia ancora troppo, la prossima stagione, visto che il Fulham verosimilmente trasformerà il suo prestito in un acquisto, dovrà migliorare questo aspetto ma certo è che questa stagione con numeri enormi gli ha fatto capire dove può arrivare.
Fabio Carvalho: next big thing?
“Sono arrivato a Fulham troppo tardi per convincere Carvalho a restare.” Così Silva si è rammaricato nel finale di stagione. Fabio Carvalho, 19enne portoghese, è stato anche lui una chiave della brillantissima stagione a Craven Cottage. Alla prima stagione con responsabilità da titolare ha fatto già vedere di giocare senza paura. Una voglia matta di sfidare gli avversari, di cavalcare i duelli proposti dai ruvidi difensori della Championship. Un talento naturale, abilissimo nel dribbling grazie alla sua velocità con i piedi e con una gamba instancabile in fase di non possesso. Un numero 10 battagliero se c’è ne è uno. Ha raggiunto anche lui la doppia cifra di gol, accompagnati da 6 assist. Alla prima stagione da titolare si è dimostrato un prospetto talmente eccezionale da convincere il Liverpool a rompere gli indugi e trovare un accordo con il Fulham per averlo prima della prossima stagione (sarebbe stato a scadenza) per quasi 8 milioni di sterline. Ha quel che del predestinato che a Liverpool potrebbero particolarmente apprezzare ultimamente visto che in FA Cup ci ha messo poco più di un minuto per segnare al Manchester City la prima volta che se lo è trovato di fronte.
Questi 3 giocatori hanno messo in piedi le performance più outstanding della stagione. Ma non ci sono solo loro. Tutti hanno fatto la loro parte: Tete e Antonee Robinson con il loro istinto offensivo sugli esterni, Cairney con la sua leadership, Tosin Adarabioyo e Tim Ream si sono domostrati una coppia di centrali di difesa solida e l’hanno confermato anche dopo la cessione di Odoi al Bruges. Harrison Reed ha fatto alla grande la lotta in mediana, Seri è tornato al centro del progetto e Kebano ha trovato una continuità inedita da quando è a Craven Cottage. Tutto questo ha aiutato a compiere la missione prefissata da subito. L’entusiasmo portato da Silva è tanto e c’è voglia di replicare il decennio abbondante di stagioni consecutive in Premier degli anni 2000. Gli strumenti per fare bene ci sono già, per quanto la perdita di Carvalho sarà importante, ma se la transizione di adeguamento della squadra alla Premier League andrà meglio delle volte precedenti prepariamoci a divertirci guardando il Fulham. Intanto loro a giocare si divertono già tanto.
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