Considerazioni sparse post 34ª giornata di Premier League
City e Liverpool, obiettivi raggiunti. L'Everton vince una partita fondamentale e si rilancia nella volata salvezza. Arteta e Conte sono pronti per lo scontro diretto che sarà probabilmente decisivo in chiave Champions. E il prossimo turno si preannuncia parecchio interessante...
- Poteva essere una giornata decisiva nella lotta al titolo in Inghilterra. Le due pretendenti al trono, di scena in trasferta, su campi complicati e contro squadre in forma, avevano compiti tutt'altro che semplici. Il tutto incastrato tra le due partite di Champions che le potrebbero portare entrambe a Parigi, a giocarsi la Coppa. Insomma, c'erano le premesse perché qualcosa di clamoroso potesse accadere, ma così non è stato, anzi. City e Liverpool escono infatti da questo turno, se possibile, con ancora più fiducia e col morale ancora più alto. Hanno ottenuto ciò che volevano, i 3 punti, vitali a questo punto della stagione, e sono riusciti a farlo lasciando riposare alcuni titolarissimi in vista delle sfide europee di questa settimana. Insomma, obiettivi centrati in pieno;
- Il turno si è aperto con il Liverpool di scena a Newcastle, squadra reduce da 4 vittorie consecutive e che si presentava al match con la serenità di chi non deve più lottare per non retrocedere. Klopp ha deciso per qualche esclusione eccellente, in ottica Villareal. Alexander-Arnold, Fabinho, Thiago, Salah, tutti inizialmente in panchina pronti a subentrare, se necessario. Ma non lo è stato. Il Liverpool gioca una partita seria, concentrata e con la solita devastante qualità, nonostante gli interpreti diversi. Il gol decisivo lo realizza Keita intorno al 20', dopo un bello scambio con Djogo Jota. Il guineano sta vivendo il suo miglior periodo da quando è arrivato ad Anfield, e pensare all'abbondanza su cui i Reds possono contare in quel reparto fa venire i brividi. Alisson è stato praticamente inoperoso, sollecitato solo verso la fine da un tiro centrale di Guimaraes. Da segnalare poi, in riferimento alla buona prestazione della second-unit, le prestazioni di Joe Gomez, intraprendente e pericoloso sulla corsia di destra, e Luis Diaz, che non ha fatto mai mancare il suo apporto in termini di qualità e corsa. Gli uomini di Klopp, tutti, sono più vivi che mai;
- Dopo poche ore il City si è presentato ad Elland Road con tanta pressione addosso. L'ambiente, neanche a dirlo, era elettrico. Lo sarebbe stato comunque, e lo sa bene chi conosce la tifoseria di Leeds. Ma lo era ancora di più perché la squadra di Marsch era reduce da 5 risultati utili consecutivi e si sta tuttora giocando una salvezza molto complicata. Anche qui però, alla fine, ha prevalso la maggiore qualità. Il risultato (0-4), a dire il vero, non è fedele indicatore di quanto realmente visto. Il City ha faticato molto, ha subito per lunghi tratti il possesso avversario ed è riuscito a sbloccare la partita solo grazie a due calci piazzati, che hanno portato alle reti di Rodri prima e Akè poi. Nel finale le reti di Gabriel Jesus (ancora) e Fernandinho hanno poi chiuso i conti. Guardiola, come il collega tedesco, è anche riuscito a far riposare qualche big. Se nel reparto difensivo le scelte erano quasi obbligate (con l'aggiunta dell'infortunio di Akè che complica ulteriormente la situazione), nei reparti avanzati infatti il catalano è riuscito a tenere in caldo per mercoledì giocatori come De Bruyne, Mahrez e Bernardo Silva, che a sto punto, per favore, sono chiamati a regalarci una notte di spettacolo anche al Bernabeu;
- Nella lotta per il quarto posto Arsenal e Tottenham si sono regalate due vittorie molto importanti, che lasciano invariato il gap di 2 punti a favore dei ragazzi di Arteta. Curiosamente, entrambe erano di scena contro squadre impegnate ancora in Europa, e per questo magari non proprio in modalità super agguerrita. Tutto facile per gli uomini di Conte, che grazie a un Son che viaggia su livelli altissimi, alle conferme di Bentancour e Kulusevski (ottavo assist in maglia Spurs) e al solito gol di Kane si sono sbarazzati di un Leicester zeppo di riserve e con la testa al ritorno di Giovedi all'Olimpico. Qualche difficoltà in più l'ha avuta l'Arsenal, che grazie però alle zuccate di Holding e Gabriel ha espugnato il campo del West Ham, portando a casa tre punti che pesano tantissimo. I ragazzi di Arteta sabato ospiteranno il Leeds, per poi andare a metà settimana prossima (12.05.22, Save the Date) in casa Spurs a giocarsi lo scontro diretto in chiave Champions. Ma attenzione. Conte e i suoi nel prossimo week end affronteranno un ostacolo enorme. Anfield infatti li aspetta, per una partita che si preannuncia imperdibile. Lotta per il titolo e corsa al quarto posto si incrociano. Sarà, ancora una volta, spettacolo puro;
- Infine, anche la lotta per evitare la relegation sta regalando forti emozioni. La situazione dopo il week end è questa: Burnley e Leeds entrambe a 34 punti e con 34 partite, Everton terz'ultimo con 32 punti ma con una partita in meno. Le immagini della settimane sono due. La prima ce la regala l'intramontabile Roy Hodgson, presentatosi in panchina con tanto di occhiale da sole in occasione della sfida del suo Watford contro il lanciatissimo Burnley. Il look da Top Gun non è bastato però ad evitare la sconfitta dei suoi, destinati ormai quasi certamente a scendere in Championship. Il Burnley di contro, come detto, conquista una vittoria incredibile (era sotto 1-0 all' 82') e prosegue nella sua grande rimonta. L'altra immagine arriva direttamente da Goodison Park, dove Pickford sfodera la parata dell'anno che regala ai suoi una vittoria dal valore inenarrabile, contro i campioni del mondo del Chelsea. L'Everton, ancora una volta, si dimostra la squadra più pazza e scostante del campionato, capace di prestazioni terribili contro squadre mediocri e, al contrario, di partite epiche contro avversari sulla carta ingiocabili. Il video del pullman della squadra, sommerso dal tifo della folla prima del match, ha fatto il giro del mondo ed è un messaggio fortissimo. La passione e l'atmosfera che si respirano a Goodison Park, la storia gloriosa del club, i suoi tifosi, niente di questo merita di sparire dalla Premier. Il calendario darà una mano, ma l'Everton adesso non può davvero più sbagliare.
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