Considerazioni sparse post Empoli-Torino (1-3)
Nel segno del Gallo ritrovato e tra le polemiche, il Toro stavolta gira a suo favore la zona Cesarini.
- Empoli e Torino si presentano con poco da chiedere al campionato in termini di classifica, ma dovendo confermare le buone impressioni che accompagnano la stagione di entrambe: la vince il Toro nei minuti finali, in una gara segnata da una tripletta del Gallo Belotti e dai molti episodi arbitrali decisivi (2 rossi e 2 rigori), ed è una vittoria storica, perché è la prima volta al Castellani. Punizione troppo severa per i padroni di casa, che in fin dei conti in parità numerica erano addirittura in vantaggio;
- Nel primo tempo in realtà non succede assolutamente nulla: trovare un highlight è impresa ardua, e le due squadre sembrano destinate al più classico degli 0-0 fiacchi di fine stagione. In realtà non si tratta di melina ma semplicemente di una partita bloccata in cui nessuno si impegna più di tanto per trovare la giocata che faccia breccia nel cuore della difesa avversaria. Non un bello spot per i giochisti Andreazzoli e Juric, che però si riscatteranno nel secondo parziale;
- Zurkowsky, Belotti, l’arbitraggio decisivo: i temi di giornata sono tutti qui. Il centrocampista empolese perchè ancora una volta si fa autore di una giocata decisiva, il Gallo Belotti perché sigla una tripletta e si porta a casa il pallone, benchè due reti arrivino dal dischetto (a proposito, il Toro sino a poche giornate fa non aveva avuto neanche un rigore a favore, solo nelle ultime 2 partite ne ha avuti 4). Va detto però che l’Empoli ha subito due gol su rigore quando si è trovato in 9 uomini: le decisioni dell’arbitro, legittime e corredate dalla sala Var, non si può dire quindi non abbiano inciso notevolmente sul risultato;
- L’Empoli dopo i 7’ minuti infuocati col Napoli non riesce a ripetersi e stavolta crolla allo scadere: dopo il vantaggio i padroni di casa hanno visto sventolarsi in faccia i cartellini rossi a Verre e Stojanovic, e con quelli è stata rasa al suolo ogni velleità. La squadra di Andreazzoli non è più riuscita a offrire una manovra convincente ed a raggiungere le zone di attacco ,e si è dovuta coprire in inferiorità numerica contro un Torino arrembante, con un epilogo scontato e severo. Ai toscani manca un punticino per l’aritmetica salvezza, ma si tratta proprio solo di conti utili ad un esercizio di stile: resteranno in A, e la prima ora di gioco odierna mostra il perché;
-Il Torino si issa al decimo posto ed espugna per la prima volta nella sua storia il Castellani: sgombri da preoccupazioni, i ragazzi di Juric stanno concludendo la stagione alla grande, e stavolta sono addirittura riusciti a girare a loro vantaggio la fatidica zona Cesarini (in cui solitamente combinavano disastri). Da segnalare il ritorno in grande stile del Gallo, che pur a mezzo servizio dimostra di esser bomber affidabile (sicuri di farne a meno?), resta però l’annoso problema portiere: oggi tra i pali Berisha non è nuovamente esente da colpe, e l’alternanza con Milinkovic Savic sembra dettata più dalla tesi del meno peggio che da prestazioni sufficienti dell’uno o dell’altro. Chissà dove sarebbe il Toro se tra i pali avesse avuto un portiere…
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