Considerazioni sparse post Manchester City-Real Madrid (4-3)
Dai una palla a un uomo e imparerà a palleggiare. Fagli vedere Manchester City-Real Madrid e amerà il calcio per sempre.
- So che qualcuno di voi come me se lo sta chiedendo e c'è anche chi potrebbe aver già fatto una ricerca su Amazon. No, ragazzi lo strumento che cancella la memoria in "Men in Black" non esiste. Lo dico con l'amaro in bocca perchè i 94 minuti di Manchester City-Real Madrid vorrei poterli dimenticare per riviverli da capo, istante dopo istante, giocata dopo giocata. L'aspetto positivo è che questa partita resta comunque la miglior medicina per ogni occasione in cui ci vogliamo riconciliare con il gioco del Calcio. Un "instant classic" da inserire negli annali di storia dello sport. Ah, e forse il "consideratore" delle partite del Real Madrid di quest'anno andrebbe catalogato come lavoro usurante;
- Il Manchester City gioca un primo tempo che flirta con la perfezione nella qualità del possesso, nell'attitudine offensiva, ma soprattutto per quella meraviglia di pressione alta organizzata che troppo spesso viene sottovalutata in fase di analisi. Dovrebbe essere un parziale da 4-0 in favore dei Citizens, ma stasera mi sono reso conto che il satirello della Rams 23 che un po' tutti avevamo sulle mutande a metà degli anni 2000 è liberamente ispirato a Benzema. Karim è uno che sulla perfezione ci piscia sopra. Con quel ghigno beffardo che gli permette prima di segnare un gol meraviglioso e poi di fare il cucchiaio in semifinale di Champions dopo aver sbagliato due rigori in 7 minuti nell'ultimo turno di Liga. Se si candidasse a sindaco di Madrid oggi prenderebbe il 98% dei voti. E io sposterei la residenza per votarlo;
- La cosa ironica di questo match è che la partita dell'anno (a voler essere riduttivi) sia saltata fuori anche se a entrambe le squadre mancavano alcuni dei propri interpreti più importanti. Le letture e le posizioni ibride di Kyle Walker e Joao Cancelo per il City, quest'ultimo sostituito egregiamente da Zinchenko. Il senso tattico di Casemiro per il Real Madrid, forse l'unica persona sulla faccia della terra che avrebbe potuto garantire che questa partita finisse con meno di 7 gol totali. Lo accettiamo tranquillamente e ci godiamo una partita che spiega cosa voglia dire accettare la pressione e volerla dominare. Spettacolo puro;
- Una partita con 7 gol totali in cui non si riesce a scegliere nè quale sia il gol più bello nè quale sia il gol meno bello è una partita che sai che non passerà più per diverso tempo. Come in uno di quei grandi concerti collettivi tipo "Festival di Woodstock" o il "Tomorrowland" ci sono state alcune prestazioni individuali capaci di creare dei momenti catartici anche su uno spartito dal livello costantemente altissimo. Di Benzema e Zinchenko abbiamo già detto. Vinicius è un altro che ci è piaciuto moltissimo. Ma la nostra palma di migliore in campo va a Bernardo Silva, al quale questa sera mancava letteralmente solo la moltiplicazione dei pani e dei pesci;
- Tornando un po' con i piedi per terra nell'analisi del campo, se c'è una squadra che può e deve recriminare sul risultato finale è sicuramente il Manchester City che avrebbe dovuto vincere questa gara d'andata con un margine più ampio. La versione inedita di Guardiola aizzatore delle folle sul punteggio di 4-2 è un segnale inequivocabile in questo senso. Pep sa che se hai la possibilità di uccidere un predatore quando è cucciolo non te la devi lasciare sfuggire, soprattutto se sai di dover passare parte della tua vita nel suo habitat naturale. Ancelotti ha il sorriso di uno che ha superato la tempesta con la barca ancora funzionante. Difficile dire chi sia favorito ora. Al Bernabeu ci sarà altro spettacolo e noi lo prendiamo molto volentieri.
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