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, 10 Aprile 2022

Considerazioni sparse post Torino-Milan (0-0)


Grande prova della squadra di Juric, che ferma un Milan incapace di rendersi pericoloso.


- Quando ad affrontarsi sono due squadre che vantano difese tra le migliori del campionato, non ci si può aspettare grande spettacolo e il match di stasera non ha fatto eccezione. Emblematico il primo tempo soporifero, per cui qualcuno si sarà esaltato per la tattica del Milan o il pressing del Torino, ma che a conti fatti ha visto in un diagonale di Calabria l'unico tiro in porta in quarantacinque minuti. Qualcosina in più s'è visto nella ripresa, ma il merito si può dare soltanto alla stanchezza che man mano è sopraggiunta;

- In tal proposito, la squadra di Juric è entrata ormai nella fitta schiera di quelle che sono riuscite a far emergere tutti i limiti tecnici del Milan in termini di singoli. La squadra di Pioli è un gruppo di giocatori discreti e messi bene in campo, che danno il loro meglio quando sono al top della condizione, ma che appena perdono un po' di brillantezza fanno emergere tutta la propria incapacità di creare superiorità numerica, anche a causa di scelte sbagliate o egoistiche. In tal senso, l'amore smisurato di Brahim Diaz per il pallone fa pensare ad un'infanzia fatta di pane e Capitan Tsubasa;

- Parlare di quanto sia forte Bremer, di questi tempi, è un po' come scoprire l'acqua calda, ma non sarebbe giusto non farlo. Parliamo di un difensore che quest'anno s'è già messo in tasca gente come Vlahovic e Dzeko e che questa sera ha deciso di aggiungere anche Giroud alla sua collezione. Il venticinquenne brasiliano sta disputando la migliore stagione della sua carriera e non è strano che l'Inter stia pensando a lui per sostituire un totem come De Vrij, dato da molti in uscita. Non pensiamo di esagerare definendolo uno dei migliori calciatori del nostro campionato, ad oggi;

- Un dato che dovrebbe far riflettere, sponda Milan, è come il migliore rossonero di oggi sia stato Kessie: un giocatore che ha già firmato per un'altra squadra, fischiatissimo dal suo stesso pubblico quando gioca a San Siro. Non è un caso che Pioli, prima di ritrovarsi una combo d'infortuni muscolari alla vigilia del match, avesse scelto di riproporre lui in posizione più avanzata per compensare la pochezza di Messias e Diaz. Quando l'allenatore rossonero si gira verso la panchina per trovare qualità, l'unica cosa che trova è la depressione;

- Cosa si può dire, dopo una partita del genere? Semplicemente fare i complimenti al Torino che, quando trova di fronte una cosiddetta "grande", fa sempre una gran bella figura. Il Milan si può consolare con l'ennesimo "clean sheet", che ricorda a tutti quanto sia importante Maignan nell'economia di una squadra a cui ha già regalato una decina di punti, ma i fatti dicono che l'Inter è virtualmente prima in classifica e può disporre di un calendario migliore, che la rende la grande favorita per la vittoria dello scudetto.

  • Matteo Tencaioli. Classe 1980, da sempre diviso tra la professione di programmatore e l'amore per il giornalismo. Ama parlare di sport, in particolare di calcio e tennis. Conteso tra lavoro e famiglia, suo più grande amore, fa a sportellate tutti i giorni con il sonno per trovare il tempo di coltivare anche le proprie passioni.

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