Considerazioni sparse post Juventus-Inter (0-1)
L’Inter vince un incontro di boxe su un campo da calcio.
- Allegri beve l’amaro calice del bel gioco e si ritrova con zero punti in tasca al termine di quella che è stata probabilmente la miglior prestazione della stagione bianconera. L’Inter sbanca lo Stadium sgomitando e trova tre punti preziosi come una borraccia nel deserto;
- È stata una partita di assoluta intensità, sebbene tecnicamente davvero povera e incattivita subito dall’incomprensibile gamba altissima di Lautaro dopo sessanta secondi che ha mandato ko Locatelli. Da lì in poi tanta rabbia e tanti conti da regolare, poco calcio. La Juve mette in campo tutti i suoi giocatori più offensivi, gestisce la partita, crea diverse occasioni ma va sotto a fine primo tempo quasi senza accorgersene, al termine di un cortometraggio di dieci minuti con Massimiliano Irrati alla regia. Nella ripresa l’Inter si asserraglia con una prestazione da definirsi quasi cholista nell’interpretazione fisica e feroce della partita. La Juve mette tutto sul piatto, prova a prendere con i denti almeno un punto, ma non è la serata e non è la stagione. Al netto di tutto, i bianconeri non sono stati fortunati stasera;
- Come contro il Villarreal (una prestazione molto meno scadente della Juventus di quanto si sia letto in giro), Allegri subisce un contrappasso beffardo che finirà per inchiodarlo sulle sue posizioni reazionarie. Attaccare non serve. La Juve ha giocato probabilmente la partita più arrembante e coraggiosa della stagione ma si è scontrata con la scarsa vena di Cuadrado e Morata e con la mollezza di Vlahovic, oggi insufficiente seppur ammirevole nell’impegno. Serviva una punta e la punta è arrivata. Se è cambiato molto poco, è giusto ed inevitabile puntare il dito sull’allenatore;
- Dopo essersi spenta al termine di un derby ben giocato e perso all’improvviso, il cerchio narrativo dell’Inter di Inzaghi puó svoltare stasera, grazie a tre punti pesantissimi dentro una partita giocata con pura cattiveria, attaccamento, ma poco, pochissimo gioco. Era il momento dei punti e l’Inter li ha presi con un solo tiro in porta, su rigore. Corto muso si chiamava da queste parti. Al netto di una fase offensiva ancora da encefalogramma piatto (l’involuzione di Lautaro è francamente impressionante), l’Inter ha saputo sporcarsi le mani, riuscendo a portare la Juve sul ring e battendola grazie all’esperienza di un gruppo rodato e alla propria fisicità strabordante, con un monumentale Skriniar su tutti. È stata a lungo una lotta a mani nude e l’Inter aveva più muscoli;
- È una sconfitta molto amara e ai punti anche immeritata per la Juventus, che chiude peró il campionato con zero vittorie contro Milan, Inter, Napoli e Atalanta. Non un caso. Il simbolo di una stagione ampiamente deludente e di una squadra incapace di prendere per la gola le partite nel momento in cui gioca meglio dell’avversario. Allegri è stato ripreso per un nuovo lungo progetto e merita fiducia. Il primo anno è stato peró un buco nell’acqua, senza se senza ma. Inzaghi nel frattempo torna a respirare. Non è esagerato dire che l’ex allenatore della Lazio stasera si giocava un pezzetto di carriera. In un modo o nell’altro il fossato è stato saltato. Adesso peró l’Inter ha il dovere di buttare via la lunga depressione post derby e tornare a ringhiare sullo Scudetto. Sarà una bella lotta a tre.
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