
- di Stefano De Caro
Considerazioni sparse post Real Madrid-Barcellona (0-4)
Il Barca di Xavi è uno spettacolo e sbanca Madrid con una vittoria che potrebbe essere l'inizio di un progetto meraviglioso. Il Real, orfano di Benzema, stanco e messo male in campo, incappa nella più brutta serata della stagione ma rimane ancora saldamente in testa alla Liga.
- Abbiamo la data. Oggi 20 Marzo 2022 è nato ufficialmente il Barcellona di Xavi. I segnali c'erano tutti, già da un mesetto a questa parte la squadra aveva mostrato notevoli progressi, grazie al brillante mercato invernale, al recupero di alcuni infortunati e, appunto, alle idee del nuovo tecnico che pian piano stavano trovando espressione anche in campo. Stasera abbiamo assistito alla sublimazione di questo processo, una dimostrazione tattica e tecnica che ha pochi precedenti nella seppur gloriosa storia catalana, un 4-0 a casa Real che per quanto visto in campo poteva anche addirittura assumere contorni più rotondi. Insomma, un trionfo. Un meritatissimo trionfo;
- In campo due protagonisti su tutti: Aubameyang, "regalato" dall'Arsenal a Gennaio, al 7º gol in 6 giornate a cui stasera ha aggiunto anche 1 assist, e Dembelè, che a Gennaio invece ha rifiutato il rinnovo tirandosi contro le ire del popolo cules, ma a cui Xavi ha sempre e comunque dato fiducia e che in campo si sta rivelando un vero e proprio valore aggiunto. Per il francese due assist e, finalmente, una prestazione solida anche dal punto di vista mentale. Oltre ai due gol dell'ex Gunners, a segno anche Arajuo, di testa su corner proprio di Dembelè, e Ferran Torres dopo un contropiede che si potrebbe e dovrebbe mostrare in tutte le scuole calcio per bellezza ed efficacia;
- Il Real paga a caro prezzo l'assenza di Benzema, una condizione fisica un po' logora di alcuni suoi interpreti e qualche scelta tattica piuttosto strana. La sensazione è che alcuni titolarissimi, Kroos e Militao su tutti, stiano pagando le fatiche di una stagione fin qui molto impegnativa dal punto di vista fisico e mentale. Questo è uno dei pochi rimproveri che si può fare ad Ancelotti, la poca fiducia concessa alle cosiddette "seconde linee" (Valverde, Camavinga etc.). L'auspicio per lui è che non finisca come lo scorso anno, quando nel momento decisivo della stagione il Real si sciolse come neve al sole a causa delle enormi fatiche fisiche sostenute da giocatori ormai non più giovanissimi;
- Le scelte del tecnico emiliano stasera, come detto, non hanno convinto. Inspiegabile la scelta di non sostituire Benzema con un attaccante di ruolo. La sua posizione infatti, a turno, è stata ricoperta da Valverde e da Modric, che però si sono mostrati particolarmente a disagio ad agire spalle alla porta, togliendo così fluidità alla manovra madrilena. Nel secondo tempo poi, la decisione di passare alla difesa a 3 si è rivelata disastrosa, offrendo praterie per i contropiedi avversari e portando invece pochi miglioramenti in fase offensiva. Da segnalare poi la serataccia dei due terzini: Carvajal, che dopo Mbappè stasera aggiungerà ai suoi incubi anche Ferran Torres, e Nacho, costantemente sfidato e saltato dal miglior Dembelè stagionale;
- Per i blancos la migliore notizia di giornata arriva da Siviglia, dove la squadra di Lopetegui è incappata nell'ennesimo pareggio di questo 2022. I punti di vantaggio sui biancorossi dopo la sconfitta di stasera rimangono quindi comunque 9, a meno di dieci giornate dal termine. Il Real è, ancora e senza ombra di di dubbio, la grande favorita per la vittoria di questa Liga. Il Barcellona oggi invece è una delle migliori squadre d'Europa. Chissà cosa sarebbe successo se in quella serata di fine Novembre i catalani avessero battuto il Benfica e avessero quindi superato il girone di Champions. A quel tempo eravamo ancora agli albori dell'era Xavi, non c'erano i vari Aubameyang, Traorè, Torres, e Pedri era ancora infortunato. Ma certo vedere il Villareal tra le migliori 8 d'Europa e questo Barca lottare per altri obiettivi fa un po' strano.
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Milano. Iscritto all’albo dei Match Analyst LongoMatch. Diplomato al Liceo Scientifico, nonostante l’orale della maturità sostenuto il giorno dopo la finale di Berlino. Laureato in Scienze Politiche. Malato di calcio. Al primo appuntamento ho portato la mia ragazza a vedere il derby della Mole, quello dell’eurogol di Bruno Peres. Stiamo ancora insieme.
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