Considerazioni sparse post Roma-Vitesse (1-1)
La Roma ci prende gusto e tiene appesa ad un filo la sanità mentale dei suoi tifosi.
- La mitologica "zona Cesarini" si sta trasformando sempre di più in zona Mourinho. Il portoghese per l'ennesima volta in stagione riesce a non far perdere la testa alla squadra nei minuti finali conducendola per mano al gol. Probabilmente non si vinceranno coppe e campionati a suon di golletti al novantesimo, ma quantomeno si passa il turno e si prova a tenere la testa fuori in un periodo di acqua altissima;
- Il Vitesse leone dell'andata è un lontano miraggio, e all'Olimpico si vede una squadra diversa, molto attendista e quasi remissiva che tira due volte in porta. Un tiro d'esterno al volo da distanza siderale che si infila a giro a un centimetro dal palo sveglia una partita fino a quel momento narcotizzata;
- La Roma, dal canto suo, crea poco per 70 minuti. L’avversario lascerebbe giocare ma i giallorossi non mettono né voglia né convinzione nelle giocate. E servono i rinforzi dalla panchina per tirare un sospiro di sollievo: evitare i supplementari, per come si era messa, è una grande vittoria dentro la piccola vittoria del passaggio del turno;
- L'ingresso di Karsdorp e soprattutto di El Sharaawy (e l'uscita contemporanea dei cadaveri di Vina e Maitland-Niles) è decisivo: il Faraone salta l'uomo, marca, tira, crossa e macina metri su tutta la fascia. Mkhitaryan è padrone del centrocampo fino al gol del Vitesse, poi sparisce. Nel 3-3-4 finale, nota di merito a Smalling e Kumbulla (meno lucido Ibanez) che danno discreta sicurezza anche quando lasciati scoperti. Abraham, ridendo e scherzando, raggiunge quota 21 gol in stagione pareggiando le reti realizzate da Batistuta e Montella durante le loro prime stagioni alla Roma. Non male;
- Croce e delizia Wittek: tira fuori dal cilindro il gol più bello della sua vita e poi si perde di due metri Karsdorp alle sue spalle. Bene anche il capitano Doekhi sui cui si infrangono tanti tentaivi sul finale. Da tenere d'occhio l'attaccante classe 2000 Openda.
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