
- di Matteo Tencaioli
Considerazioni sparse post Napoli-Milan (0-1)
Giroud ancora una volta decisivo, sulle orme di Pippo Inzaghi.
- Raramente si vedono concedere quattro minuti di recupero nel primo tempo di una partita e sarebbe bello poter scrivere che sono stati concessi in virtù di segnature. La realtà dice invece che c'è stato molto agonismo e poca lucidità, con le due compagni impegnate a darsele di santa ragione, ma incapaci di trovare il passaggio smarcante nei pressi dell'area avversaria o una conclusione pericolosa. Tutta un'altra cosa la ripresa, in particolare nella seconda parte, dove le squadre più allungate hanno permesso di vedere molto più calcio giocato e occasioni da rete;
- I due allenatori hanno preparato la partita in maniera diametralmente opposta: da una parte, Spalletti ha mandato in campo i suoi uomini con la velleità di colpire subito e provare a mettersi in una situazione di vantaggio, dall'altra Pioli ha provato a ripetere le fortunate mosse dell'ultimo derby di campionato. La differenza è stata che la sua squadra, stavolta, è riuscita a prendere prima le misure degli avversari e nella ripresa è riuscita subito a passare in vantaggio, per poi provare a sfruttare gli spazi concessi dal Napoli;
- Con il goal di questa sera, si può dire che Olivier Giroud abbia sfatato definitivamente la cosiddetta "maledizione del numero 9", che aveva colpito chiunque avesse osato indossare quel numero, in maglia rossonera, dopo l'addio di Filippo Inzaghi. Il francese aveva già dimostrato ampiamente come tale anatema fosse soltanto conseguenza della mediocrità di quasi tutti i suoi predecessori, ma il suo goal decisivo, in piena mischia, ha riportato alla memoria i classici goal "alla Superpippo", quasi a volerne definitivamente raccogliere il testimone;
- Dall'altra parte poco si può imputare ad Osimhen, che come al solito ha avuto il compito di tenere in piedi l'attacco e lo ha fatto con generosità, abbinata alla sua grande qualità e la sua "colpa" è stata quella di non trovare la giusta assistenza dai compagni di reparto. Il neo della sua partita, oltre la mancanza di una rete, è stata la brutta reazione di nervosismo che ha scatenato una rissa con Theo Hernandez, questa sera impeccabile, reo a detta del nigeriano di avere amplificato una caduta e rialzato da terra in modo brusco, scatenando un battibecco in area di rigore;
- Il risultato finale è lo specchio di quello della partita di andata e permette al Milan di tornare a casa con tre punti meritati e riagguantare il primo posto in classifica, seppure con una partita in più dell'Inter. Il Napoli resta la squadra a cui manca il centesimo per fare un euro, mancando sempre nel momento in cui deve fare il salto di qualità in termini di risultati. Non si può rimproverare nulla ai partenopei, in termini di interpretazione della partita, ma nel calcio conta rendersi pericolosi e a conti fatti lo sono stati ben poco.
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Matteo Tencaioli. Classe 1980, da sempre diviso tra la professione di programmatore e l'amore per il giornalismo. Ama parlare di sport, in particolare di calcio e tennis. Conteso tra lavoro e famiglia, suo più grande amore, fa a sportellate tutti i giorni con il sonno per trovare il tempo di coltivare anche le proprie passioni.
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