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, 6 Marzo 2022

Considerazioni sparse post Fiorentina-Verona (1-1)


La Fiorentina vince solo ai punti, anche stavolta senza concretizzare.


- Fare sempre trenta, non fare mai trentuno. La Fiorentina, esattamente come all'andata, strappa un solo punto contro il Verona di Tudor. Lo fa andando in vantaggio immediatamente con un'azione rocambolesca, passando poi un tempo in apnea subendo subito il pari, e finendo la gara recriminando per le occasioni sprecate in una ripresa che ha visto il classico, brusco calo fisico degli scaligeri;

- Se da lato Verona c'è da gestire l'assenza pesante di Barak, da par suo Italiano schiera praticamente la stessa formazione battuta dalla Juventus in Coppa Italia, mancando solo Odriozola infortunato e Bonaventura squalificato (sostituiti da Venuti e Maleh). Forse è la poca benzina fisica e mentale che manca ai viola nel primo tempo, partiti bene tanto da trovare la rete con Piatek (solito killer istinct in area di rigore) ma ben presto messi alle corte dal Verona, con la sua forte riaggressione del pallone e soprattutto la rapidità delle sue catene laterali, specialmente a sinistra con Lazovic. Tudor per la prima metà di gara può recriminare qualcosa ai suoi, non abbastanza precisi nell'ultimo passaggio e con Simeone che, da "esca" per i centrali gigliati, non lascia traccia delle sue overperformance. Oltretutto, nel finale di tempo Terracciano ipnotizza Lasagna lanciato in porta in solitaria, tenendo a galla i viola in evidente sofferenza;

- Italiano nella ripresa spariglia tutto con tre cambi all'intervallo: Duncan per riprendere una posizione di dominio fisico a centrocampo, Callejon a sorpresa per Ikoné (nell'azione del gol viola, fuori sembrerebbe per un problema all'adduttore, ma quanta anarchia...) per provare ad allargare la difesa del Verona, e Sottil al posto di Saponara per mettere il turbo sulla sinistra. E la Fiorentina reagisce di forza, inanellando 4 palle gol nitide, tutte regolarmente finite fuori dallo specchio di Montipò. Il Verona passa la ripresa a corto di fiato e a limitare i danni, mentre la Viola paga ancora una volta carissimo, oltre alle ingenuità difensive (il rigore malamente provocato da Milenkovic), la sua imprecisione sotto porta, su tutte quella di un Torreira dominante e al contempo sprecone come attaccante aggiunto;

- Lato Verona, ennesima prestazione di livello per Caprari, al di là del rigore trasformato. Nel primo tempo, le sue combinazioni con Lazovic mandano nel panico più volte la difesa viola, nonostante Torreira cerchi di limitarlo come può (e senza adeguato supporto). Spicca anche Tameze, uscito vincitore dal duello con Castrovilli. Lato Fiorentina, altra gara di spessore di Igor, mentre a Piatek basta sfuggire una volta a Gunter per timbrare il cartellino. Torreira si carica sulle spalle la squadra, uscendo sfinito, mentre gli ingressi all'intervallo scelti da Italiano cambiano il volto ai viola, pur non bastando per i 3 punti;

- I 3 punti, questa chimera. Le gare contro Spezia e Atalanta sembravano aver sbloccato i gigliati, eppure lo spettro della discontinuità continua ad aleggiare sulla Fiorentina. Da quando a dicembre la Fiorentina aveva piazzato tre vittorie di fila (Samp, Bologna e Salernitana), sono arrivati poi solo 13 punti in 10 partite di campionato. Nel mentre, continua un rapporto non semplicissimo con i rinforzi del mercato invernale: se Piatek pur con limitate capacità associative sembra tornato il cecchino del Genoa, Ikoné dopo l'ottima prestazione contro la Juventus è apparso oggi ancora avulso dal gioco se non viene innescato in contropiede (essendo peraltro privo del prezioso supporto di Odriozola), mentre Cabral oggi ha passato 90 minuti in panchina, vedendosi preferito Nico Gonzalez in posizione di falso nueve come sostituto di Piatek.

(immagine in copertina: Eurosport)

  • Scribacchino sull'ala sinistra. Fiorentina o barbarie dal 1990. Evidenzio le complessità di un gioco molto semplice.

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