Considerazioni sparse sulla nuova F1-75
E' stata presentata a Maranello la nuova vettura che avrà l'arduo compito di risollevare le sorti del cavallino rampante: è la più bella di sempre o solamente la più strana?
- Da sempre, mi sono chiesto cosa mi piacesse della Formula Uno. La velocità? Non lo so, non sono mai stato uno a cui piacesse andare forte in macchina, anzi, ho sempre ritenuto che la bellezza del guidare fosse l'assaporare il paesaggio nei suoi particolari, gustandoli al trascorrere piano della vita, in scioltezza, nel rispetto del mezzo meccanico, accompagnato da un buon brano musicale in simbiosi con il momento e il luogo. La competizione? Per indole, la sfida l'ho sempre vissuta in modo interiore e spesso con me stesso, nel cercare di migliorarmi in tutte le cose che facessi, sia che fossero lavorative che sportive, nonostante abbia giocato per 20 anni a pallacanestro, non certo uno sport individuale. Quello per cui ho sempre avuto una particolare attrazione, fascino e interesse è da sempre la novità, la scoperta della nuova macchina da corsa che nasce e si mostra agli occhi di tutti, talvolta deludendo o talvolta ammaliando tutti nelle sue forme e colori. Come per un bimbo che aspetta il suo regalo a Natale, facendolo sognare e immaginare cosa possa trovare dentro quella scatola incantata e misteriosa, pronta solo per essere aperta. Mesi di ipotesi, disegni e forme interpretate, che finalmente arrivano a conclusione e ad una presentazione. Presentazione da qualche anno in forma remota, non più col classico vernissage in pista o in un qualche sito patrimonio dell'umanità tra lustri e sfarzi;
- L'ultima di queste, fu la sfilata della SF70H a Fiorano 5 anni fa, la monoposto che celebrava gli anni dalla nascita del sogno di un giovane Enzo, nel 1947. Presente, arrivato in elicottero squarciando la fremente quiete della pianura modenese, il compianto grande capo Sergio Marchionne, avviato a breve a una nefasta fine della propria storia terrena. Qualche giro sulla pista di casa e via con i celeberrimi 100km di filming day per lo svezzamento della costruzione primaria delle componenti - un test di tenuta del tutto, per capirci. Nel mentre i tifosi appesi alle reti di via Marsala o assiepati sul ponte di via Abetone a gustarsi i primi giri di Raikkonen al mattino e Vettel al pomeriggio. Anno dolce amaro, avviato con grandi sorprese e finito con grandi delusioni. Dopo di ciò, solo vagiti e primi sfoghi in terra spagnola e arabica nei test collettivi pre-campionato. Tutto da scoprire con un collegamento internet, senza odori di benzina e senza rumori di cilindri in folle e sfrenata corsa. Un rito che per molti, compreso il sottoscritto, era come partecipare ad un battesimo di un nostro figlio, augurandogli una vita piena di felicità e soddisfazioni;
- Un altro di questi inverni dormienti sta finendo, le prime squadre mostrano o si apprestano a togliere i "veli" sulle proprie fatiche durate anche anni, come in questo caso. Un punto 0 di non ritorno. Senza test in pista, senza sensazioni uniche quali quelle del pilota che "sente" subito sul proprio sedere se una macchina promette o prometterà dolori. Come avveniva un tempo ormai anche troppo lontano, che alcuni non hanno nemmeno mai conosciuto essendo nati e cresciuti in un era digitale e internettizzata. Dove lo svezzamento, la gestazione avveniva sull'asfalto, tra squadre test e migliaia di piccole e grandi immediate modifiche. Questa fu la grande forza della Ferrari Schumacheriana degli anni 2000. Ora la scatola è chiusa; si simula, si calcola, si ipotizza e si interpreta. Il responso, positivo o negativo che sia, si ha solo dopo che le macchine sono state mostrate e idolatrate da dirette internet, celando timori e domande a cui nessuno in questo momento sa rispondere;
- Il vernissage della nuova F1-75 è stato anticipato da una foto carpita prima della presentazione ufficiale, mostrando una vettura non convenzionale, dall'impatto visivo "sconvolgente". Forme e linee che hanno poco in comune con le monoposto viste negli anni passati. Soltanto un timido accenno lo si ha avuto nel 2010 con la Mclaren Mp4-25 e le fiancate scavate in alto per far scivolare in basso - vicino al corpo cofano - il preziosissimo flusso d'aria direzione estrattore. Uno studio che ha portato a risultati stimati in un vantaggio di circa un 7% rispetto alla forma Mercedes, provata anche in galleria del vento, per capire l'entità dell'intuizione e della scelta finale del suo aspetto. Possiamo, a poche settimane dall'inizio dei test in Bahrein, considerarla un unicum in tutto il suo genere, anche se sarà molto probabile vedere già varie modifiche al progetto originale. Una strada intrapresa dal progettista Sanchez e dal responsabile aerodinamico Cardile, ardita e intraprendente con tutti gli interrogativi del caso. Sotto il suo vestito, sotto la sue branchie, un altro grande e mastodontico lavoro è stato messo in atto per disegnare e assemblare il nuovo motore, denominato "Superfast". Qui, probabilmente nascono tutte le aspettative e le speranze di un salto di qualità concreto di prestazioni e consistenza. Da questo particolare, a frutto di un patto segretissimo convenuto tra le parti, partì la debacle tecnica a inizio 2020, portandosi dietro strascichi prestazionali e di crescita terrificanti nei successivi due anni. Ora la nuova concezione delle vetture e delle loro dinamiche, pone i progettisti a partire da 0, dovendo riposizionare le componenti endotermiche ed elettriche e considerando l'adozione, per la prima volta, di una percentuale di etanolo, ovvero la strada della sostenibilità ambientale;
- Cosa ci si può aspettare quindi dalla nuova F1-75? Il progetto numero 674 ha radici fin dai primi mesi del 2019, quando il gruppo di lavoro era ancora quello facente capo a Maurizio Arrivabene, per poi transitare velocemente sotto Mattia Binotto, che ha modificato sotto l'aspetto responsivo il reparto corse non senza mille difficoltà, tra le quali la morte improvvisa di Sergio Marchionne, dal quale si ebbe la paternità del sistema gestionale fin da ora in essere. Di estrazione tecnica, il tecnico nato a Losanna, ha avuto il gravoso compito di modificare la gestione sportiva ormai non più efficiente, con anche scelte sul personale dettate da un ridimensionamento imposto dalla Federazione Internazionale per il contenimento dei costi. Molti degli ex collaboratori, sono stati dirottati nell'ufficio Haas di Maranello, supervisionato dall'attuale progettista del team americano Simone Resta. La questione è spinosissima. Da dentro fuori. Se il progetto sarà valido, sarà ragionevole pensare a una stabilità organizzativa negli anni successivi, in caso contrario l'intero engineering vedrà sciogliersi come neve al sole in tempi rapidissimi, ma con il terribile fardello di una nuova e drammatica ricostruzione. Insieme nel calderone, finiranno inevitabilmente i due piloti, entrambi a un bivio per le proprie carriere: Sainz dovrà confermare il trend positivo visto nel 2021, Leclerc a una ripresa agonistica che al momento pone alcuni dubbi sulla reale tenuta del monegasco. Non rimane altro che alzare il sipario, e gustarsi questo nuovo film, se non da Oscar, almeno da birra e popcorn.
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