Roma-Genoa (0-0) - Considerazioni sparse

I giallorossi, tra mille polemiche, falliscono l'ennesimo esame della loro stagione. Il Grifone guadagna un punto d'oro e tanta fiducia per il prosieguo del campionato.

• Roma alla caccia della terza vittoria consecutiva, che rappresenterebbe quella continuità mai avuta in stagione, fino ad ora, dai giallorossi. Il Genoa alla ricerca della partita della svolta, quella che - dopo l'ennesimo calciomercato movimentato - dia il via alla rincorsa salvezza. Ne esce fuori una partita prevedibilmente molto serrata, priva di particolari spunti e acuti degni di nota e con molti errori tecnici da ambedue le parti. Il risultato finale è uno 0-0 che certifica l'incapacità di questa Roma di fare quel salto di qualità necessario per ambire a qualcosa di più di un piazzamento in Europa League. Un pareggio a reti bianche che, allo stesso tempo, dà un'iniezione di fiducia e autostima al Genoa assolutamente necessari per continuare a sperare;
• Mourinho continua a sottolineare a più riprese come a questa squadra manchi un regista e non ci sentiamo, onestamente, di dargli torto. L'arrivo di Sergio Oliveira ha incrementato le opzioni a centrocampo per lo Special One, ma come prevedibile non poteva essere il suo arrivo la panacea di tutti i mali. Continua ad essere evidente l'assenza in mezzo al campo, nella squadra giallorossa, di un uomo in grado di dettare i tempi e fare da collante tra le due fasi. Un elemento capace di accendere e spegnere la partita a suo piacimento e di dare l'input ai compagni nei momenti chiave della partita. Anche nella partita odierna la manovra della squadra è parsa più affidarsi al caso e all'iniziativa dei singoli (ottime le accelerate di Zaniolo ad aprire il campo) piuttosto che a una logica ben costruita;
• Genoa apparso decisamente rivitalizzato dalla cura Blessin. Il Grifone nella prima mezz'ora gioca perfino meglio dell'avversario, mettendo in apprensione Rui Patricio con Ekuban e Yeboah. Nonostante continuino ad essere evidenti i problemi in zona gol sono netti i miglioramenti sotto il profilo della costruzione della manovra. Secondo tempo, inevitabilmente, più di sofferenza ma affrontato con grande ordine e tenacia. Rossoblù più forti anche dell'espulsione di Ostigard e che si portano a casa un punto d'oro, nonostante un finale pazzo. Punto che, sommato a quello contro l'Udinese, può rappresentare il giusto tassello per iniziare la ripida e insidiosa scalata verso la salvezza;
• La Roma possiede, dalla mediana in su, uno dei reparti più completi e variegati dell'intero campionato. Tuttavia, la squadra di Mourinho, fa una fatica tremenda a mettere in moto tutto il proprio potenziale offensivo. Mkhitaryan e Zaniolo scappano spesso e volentieri via, ma sbagliano troppo al momento della giocata finale, che sia questa il passaggio decisivo o la conclusione. Lo stesso Abraham, che si muove tantissimo senza palla, fa una grande fatica ad essere servito nel momento opportuno. L'attaccante inglese, nonostante gli ottimi numeri, sembra essere sempre leggermente depotenziato in questo tipo di gioco. Starà a Mourinho cercare di ovviare a questo problema, che si ripresenta, puntuale, ogni qualvolta la sua squadra fronteggia un avversario più coperto;
• I giallorossi falliscono l'ennesimo esame di questa stagione, nonostante le tante recriminazioni e polemiche finali, e si confermano, ancora una volta, incompleti per poter ambire al quarto posto. Più per questioni mentali che tecniche, in realtà, la squadra non è in grado di riuscire ad arginare i propri limiti. Troppe le difficoltà, soprattutto nel trovare il modo di superare gli ostacoli che l'avversario di turno propone nell'arco dei 90 minuti. Dall'altra parte il Genoa, con questo spirito, può tornare a coltivare sogni salvezza. Il mercato ha aiutato certamente il Grifone, ma anche l'impatto di Blessin è stato importante ed è parso cambiare in poche settimane la squadra, specialmente nello spirito. In questo senso ci auguriamo che la società rossoblù non debba rimpiangere, oltremodo, la sciagurata gestione Shevchenko.