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, 5 Febbraio 2022

Considerazioni sparse post Inter-Milan (1-2)


Inter affossata dai cambi scellerati di Inzaghi. Il Milan si aggrappa a Tonali e Giroud e gode tremila.


- A San Siro va in scena un derby dal sapore di (gloriosi) tempi passati. L'Inter per estromettere definitivamente il Milan dalla corsa scudetto. Il Milan per confermarsi come credibile contendente dello scudetto e ruggire in faccia ai cugini il proprio orgoglio. Vanno in scena due partite diverse, una fino al settantesimo e una negli ultimi venti minuti. I cambi di Inzaghi condannano l'Inter ed esaltano le ambizioni rossonere;

- Inter che soffre entrambi gli avvii dei due tempi. Il Milan sa di partire come sfavorita e gioca come tale mettendoci corsa e dinamismo. L'Inter prende velocemente il possesso della partita e si mangia tre/quattro occasioni prima di passare con Perisic. Nel secondo tempo i nerazzurri non affondano con convinzione e vengono successivamente affossati dai cambi scellerati di Inzaghi. Tre punti persi che fanno più male al morale che alla classifica;

- Milan con Tonali, Calabria e Brahim Diaz oltre ovviamente a Giroud sugli scudi. La squadra di Pioli gioca la partita che deve giocare, soffrendo senza scomporsi e affidandosi a un Maignan immenso. I rossoneri hanno il merito di non mollare mai la presa sulla partita. Determinante il cambio Kessie-Diaz. Giroud ha il merito di esserci quando bisogna esserci. Tonali sontuoso;

- Inter con Brozovic, Perisic e Chalanoglu sugli scudi. Lautaro e Dzeko hanno poche occasioni e si mettono al servizio dei compagni. Inzaghi compromette in maniera irreparabile il match con dei cambi assurdi e senza senso. Queste sue scelte rischiano di costare moltissimo. Handanovic ha sulla coscienza il secondo goal. De Vrji in calo costante quest'anno;

- Inter che non inizia bene il filotto che la vedrà chiamata ad affrontare Napoli, Roma e Liverpool. Milan che invece può guardare al futuro con una grandissima spinta di orgoglio e tanta motivazione per inseguire un sogno insperato e proprio per questo ancora più bello.

  • Nato il 6 aprile del 1988 a Milano figlio orgoglioso di una città che ama con odio. Nelle vene sangue misto che ne fanno un figlio del mondo senza fissa dimora. Tra un gin tonic e un whiskey ben concepito ha consacrato la propria esistenza all’arte della buona musica con De Andrè, Shane McGowan e Chat Baker a strapparsi pezzetti di anima. Il cinema come confessione condivisa. L’amore per la beat generation e per quel mostro di James Dean. Interista con aplomb anglosassone per il gioco più bello del mondo. Crede che verranno tanti giocatori meravigliosi ma più nessuno con la corsa di Nicolino Berti.

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