Considerazioni sparse sull'arrivo di Denis Zakaria alla Juventus
No, non "un mix fra Platini e Zidane", ma sicuramente un giocatore utile alla causa bianconera.
- Denis Zakaria, centrocampista svizzero classe 1996, è uno di quei profili perfetti per il calcio allegriano: mediano alto (sì, sembra una banalità, ma per Allegri conta, eccome se conta), capace di coprire ampissime zone di campo e che offre sin da subito garanzie in fase di non possesso. Sostanza e fisicità al servizio della mediana bianconera, ad un prezzo più che onesto (5 milioni + 1 di bonus la cifra incassata dal Borussia Moenchengladbach che avrebbe rischiato di perdere il giocatore a zero quest'estate). Sarà ora interessante vedere come si risistemerà il centrocampo juventino, considerando che l'arrivo dello svizzero garantisce opzioni fino ad oggi praticamente inesplorate da Allegri ed il suo staff tecnico;
- Prima di provare ad ipotizzare come la Juventus sfrutterà Zakaria e di quanto e come il suo arrivo possa incidere sul rendimento dei compagni, proviamo ad analizzare nel dettaglio i pregi ed i difetti del ragazzo, prendendo a riferimento alcuni dati statistici. Dando per assodato che Zakaria si muoverà principalmente davanti alla difesa e che - come sopra anticipato - parliamo di un giocatore di sostanza in grado di occupare tanto campo, le medie statistiche tenute in Germania evidenziano come il calciatore disponga di una buona tecnica di base e non disdegni il dribbling. Portato per ovvie ragioni (ruolo occupato in primis) a mettere a segno giocate principalmente conservative ed abbastanza elementari con la palla tra i piedi, Zakaria nel suo ultimo anno e mezzo a Moenchengladbach ha fatto registrare il 90.2% di passaggi riusciti, numero chiaramente inflazionato dai pochi rischi che è solito prendersi lo svizzero, ma che certifica una discreta affidabilità anche in fase di possesso. Per quel che riguarda il dribbling, interessante notare come il classe 1996 abbia completato di media in questa stagione 1.55 dribbling a partita e come questi vengano effettuati in zone spesso nevralgiche del campo, ricordando in tale specifica abilità Zambo Anguissa del Napoli;
- Passiamo ora ai difetti, o quantomeno le situazioni di gioco in cui il ragazzo dovrà crescere e migliorare. La cosa che risalta all'occhio guardando una sua qualsiasi partita è che Zakaria non ama troppo giocare lungo. Vietato quindi aspettarsi con continuità sue sventagliate da 30 o 40 metri o cambi di gioco millimetrici. Ogni tanto ci prova, con risultati pure accettabili, ma non è certo una skill di cui va particolarmente fiero. Seconda situazione dove dovrà sicuramente migliorare se vuole fare il frangiflutti in una squadra allenata da Allegri è il gioco aereo: a discapito dei suoi 191 centimetri, lo svizzero non ama questo fondamentale tentando meno di 2 contrasti aerei a partita e non segnando quasi mai gol di testa. Altro particolare non di poco conto: Zakaria tende ad esaltarsi quando si alza il ritmo del match e può sprigionare le sue leve lunghe e la sua grande fisicità. In un contesto come quello bianconero, abituato a giocare quasi sempre sotto ritmo, questo potrebbe portare il centrocampista svizzero a limitarsi al compitino e non far mai emergere tutto il suo potenziale. Sarebbe un peccato;
- Capitolo compagni/mediana Juve. Non abbiamo la bacchetta magica, ma ci viene naturale pensare che Zakaria, nei piani di Allegri, vada ad occupare il ruolo che un allenatore dalle idee di gioco opposte al toscano avrebbe riservato ad Arthur. Sia in un'ipotetica mediana a 2, sia come vertice basso in un centrocampo a tre, il suo compito principale sarà quello di impossessarsi di buona parte dei compiti di regia di Locatelli e permettere allo stesso di stazionare anche in zone più avanzate del campo, abbandonando il ruolo di play basso e trasformandosi in quella mezzala di possesso che abbiamo ammirato al Sassuolo e in Nazionale quest'estate. Attenzione: il rendimento del "Loca" e la sua capacità di incidere nella trequarti avversaria, dovranno da febbraio in poi far tutta la differenza del mondo in casa Juventus;
- In definitiva, il colpo Zakaria certifica la bontà del mercato invernale bianconero. La società sta dando carta bianca ad Allegri, regalando a lui e tifosi due profili perfetti per sviluppare la sua idea di calcio. La Juventus esce da questo gennaio più solida e forte di prima: gli alibi per Acciughina ed il suo staff tecnico, ora stanno veramente a zero.
Ti potrebbe interessare
Dallo stesso autore
Newsletter
Iscriviti e la riceverai ogni sabato mattina direttamente alla tua email.