Considerazioni sparse su "King Richard", il film sulle sorelle Williams
Da una manciata di giorni è uscito anche in Italia il film sulle sorelle Williams. La crescita delle due campionesse è unita dalla storia del padre Richard, in un misto di ossessione, amore e cieca fiducia per le figlie.
- La straordinaria prestazione di Will Smith, nei panni del padre di Venus e Serena Williams. Nelle oltre due ore di film, in ogni passo, in ogni smorfia e in ogni azione del padre Richard traspare l'incontrollata fiducia nel rendere le due figlie le più forti tenniste al mondo. In tutti e 144 i minuti, Will Smith riesce a incarnare tutti ciò di positivo e difficoltoso che contraddistingue l'essere padre;
- Una fiducia che spesso si trasforma in ossessione, in diversi errori relazionali del padre con Venus, Serena, con il primo allenatore e con diverse personalità influenti nel mondo del tennis americano degli anni Novanta. Una fiducia testimoniata da un piano che il padre ha per loro ("Ho scritto un piano di 78 pagine per la loro carriera, prima che nascessero"), lontana dal padre-padrone che si può avvicinare a quello che fu il padre di Agassi, ma in ogni caso influenzata dalla necessità di arricchimento che scaturirebbe con l'esplosione sportiva delle figlie, e dunque vista come orizzonte da raggiungere in maniera inevitabile;
- Molta Venus, poca Serena. Sarebbe curioso capire perché sia stata così snobbata la figura di Serena, la cui esplosione avviene dopo quella di Venus nel 1994, a soli 14 anni. Una delle ultime scene del film vede il padre Richard promettere a Serena che lei diventerà ancora più forte di Venus, ma sarebbe stato più interessante enfatizzare il modo con cui l'intera famiglia si sia concentrata sulla crescita sportiva di Venus Williams, lasciando in disparte almeno inizialmente Serena, più giovane di un anno;
- Quando mai i film sportivi sono riusciti a essere realistici? Da sempre, quando si guardano i film di matrice sportiva si finisce sempre per temere come le scene che ritraggono una partita o un allenamento siano decisamente fittizie. Movimenti finti e innaturali, pose che non rispondono alla realtà. Capita nei film di calcio, di basket, di baseball. In questo caso, il lavoro è stato fantastico: le attrici nei panni di Venus e Serena ricalcano i tipici movimenti tennistici in ogni allenamento, così come lo fanno le diverse avversarie di Venus Williams nel corso delle sue prime esperienze nella categoria Juniores. La coordinazione delle tante attrici sul campo di gioco è incredibilmente accurata: questo è forse uno dei pregi più grandi del film;
- King Richard è imperdibile, anche per chi non ama lo sport. Per un riferimento ai tennisti di metà anni Novanta (Andy Roddick, Martina Hingis, Jennifer Capriati) c'è un attento focus sul valore che può avere l'esplosione di Venus e Serena per tutto il popolo afroamericano, grazie a scene che enfatizzano come il tennis ad altissimo livello giovanile, nei primi anni Novanta, fosse sostanzialmente riservato alle élite bianche. A fronte di un aspetto puramente tecnico negli allenamenti e nella preparazione di Venus Williams ci sono attente scene rivolte alla situazione sociale di Compton, quartiere malfamato nella periferia di Los Angeles dove ha vissuto per anni la famiglia Williams. Un film eccezionale.
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