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, 22 Gennaio 2022

Considerazioni sparse post Lazio-Atalanta (0-0)


Un Lazio-Atalanta che non è stato un vero Lazio-Atalanta.


- L'Atalanta ha sfoderato quello che si chiamava il calcio all'italiana. Causa le tantissime assenze. La Lazio stanca e con alcuni uomini chiave appannati non ne approfitta. Eppure ci ha provato. Soprattutto nel secondo tempo. Le recriminazioni possono essere tante ma non per questo si deve sorbire un disfattismo isterico e insensato. La Lazio ha giocato. L'Atalanta ha chiuso ogni linea. Segnarci contro, oggi, sarebbe stato difficile per chiunque. La porta è rimasta inviolata per la terza volta consecutiva. Si ricordi che la Lazio è costantemente in stato emergenziale perché, a partita di condizioni dell'Atalanta, non avrebbe potuto schierare 11 giocatori della prima squadra;

- La sorpresa tattica messa in campo da Gasperini mette in condizione la Lazio di dover capire e studiare un avversario che non si aspettava giocare in questo modo. I bergamaschi usano le maniere forti e i biancocelesti non trovano sbocchi in avanti. Portieri non impegnati. Mescolando, con cura, questi ingredienti si ottiene un primo tempo che tra Lazio e Atalanta non si era mai visto;

- Mancando 45 minuti alla fine, le squadre paiono volerci provare di più. Si allungano. Palo clamoroso di Zaccagni. Marusic sfiora l'eurogol e Felipe Anderson ci ricorda la saudage del primo Aristoteles. L'Atalanta, passati venti minuti, decide di parcheggiare definitivamente il pullman davanti alla porta arrivando a schierare otto difensori. La Lazio ci prova ma vanamente. Con enorme sorpresa finisce a reti inviolate;

- Zaccagni a mezzo servizio fa il suo. Immobile appannato. Savic migliore in campo. Luis Alberto senza idee. Lazzari entra e dà energie utili. Difesa puntuale ma senza che qualcosa la scuota particolarmente. Anderson ridicolo, inutile e quasi dannoso;

- Demiral sontuoso come i suoi compagni di reparto. Pessina factotum in avanti. Piccoli inconsistente. Maehele e Miranchuk poco incisivi. Una nota, però, va fatta su Ilicic: "it's ok not be ok. You'll never walk alone". Sappiamo il male che affligge lo sloveno e si vuole prendere in prestito un noto striscione della Green Brigade del Celtic per Lagh afflitto dallo stesso male.

  • Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.

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