Considerazioni sparse post Milan-Spezia (1-2)
Succede di tutto a San Siro e all'ultimo secondo arriva il colpo del KO dello Spezia.
- Memore della brutta figura della scorsa stagione e del brutto approccio alla partita di Coppa Italia, quest'oggi il Milan è sceso in campo con la giusta mentalità, senza sottovalutare l'impegno e con la voglia di mettere subito la partita sui binari giusti. Non è un caso se il numero di tiri in porta alla fine del primo tempo rappresenta il record stagionale dei rossoneri, che si sono affidati soprattutto alle iniziative individuali dei propri uomini migliori, piuttosto che ad azioni corali, ma è anche normale pensando ai due centrocampisti centrali schierati questa sera;
- Creare molto e non concretizzare, però, è un grave difetto per una squadra che punta alle zone più nobili del campionato e l'emblema di questa mancanza di cattiveria è Brahim Diaz, che non è ancora riuscito a tornare sui livelli di inizio stagione e stenta moltissimo a trovare quella confidenza che gli aveva permesso di essere considerato un vero e proprio nuovo acquisto per la stagione. Una sola rete di vantaggio non è sufficiente per questo Milan in emergenza difensiva, che scopre gli altarini in occasione delle reti avversarie, da imputarsi principalmente ai due centrali;
- Abbiamo già detto di Leao in occasione della partita contro il Genoa. Oggi il portoghese ha mostrato ancora una volta di essere in forma smagliante, nonché principale fonte di occasioni e reti per la sua squadra. Ottima anche la prestazione di Saelemaekers, in controtendenza con le prime partite dell'anno, tant'è che la sua prematura sostituzione per lasciare spazio a Messias ha lasciato più di qualche dubbio. In tal proposito, una volta entrato, il brasiliano non ha fatto praticamente nulla, ma può rammaricarsi per una rete decisiva cancellata da un vantaggio incomprensibilmente non concesso dall'arbitro;
- Nello Spezia, a mettersi in luce sono stati soprattutto Provedel e Agudelo. L'estremo difensore, con movenze quasi da portiere di hockey per il modo in cui difende la propria porta usando tutto ciò che è possibile usare, ha tenuto in piedi la baracca nel momento più difficile, con alcune parate di piede che hanno riportato alla mente uno specialista come Garella. Il centrocampista, subentrato a Manaj, è stato una vera e propria spina nel fianco per la retroguardia del Milan, a più riprese incapace di tenere sotto controllo la sua velocità e i suoi inserimenti, come in occasione del goal del pareggio;
- Il risultato finale è una grandissima beffa per il Milan, che si porta dietro grandi colpe sui goal subiti (con Kalulu che in particolare ha mostrato tutti i limiti nel ricoprire una posizione non sua), ma che allo stesso tempo può dire di aver vissuto un match quasi stregato. Se in altre occasioni la squadra di Pioli aveva gettato punti al vento per mancanza di concentrazione, questa sera l'impressione è che ci sia stata una congiunzione astrale favorevole per dare respiro allo Spezia, quest'anno già capace di vincere una partita con zero tiri in porta. Onore alla squadra di Thiago Motta, che ha tenuto duro e colpito in maniera spietata, ma questa sera la Dea bendata vestiva la maglia bianconera.
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