Considerazioni sparse post Milan-Genoa (3-1 d.t.s.)
In questo momento, i rossoneri non possono fare a meno di Leao
- Per quanto si possano capire le esigenze di un calendario strettissimo, far disputare due partite in due giorni a San Siro, la sera, in inverno, con possibilità di tempi supplementari, significa proprio andarsi a cercare i problemi. Il manto del Meazza si presenta rovinato fin dal riscaldamento, con visibili chiazze dovute al diradamento dell'erba e l'ovvio aumento delle probabilità di infortunio per i giocatori di entrambe le squadre. Se questo abbia contribuito o meno al problema avuto da Tomori non ci è dato saperlo, ma il dubbio resta;
- L'approccio del Milan alla partita è il peggiore possibile: un problema che non ci troviamo a sottolineare per la prima volta, quando la squadra di Pioli si trova ad affrontare impegni che sulla carta dovrebbero risultare facili e al quale l'allenatore sembra non riuscire a porre rimedio. In particolare ci sono alcuni calciatori recidivi in questo tipo di comportamento, come per esempio Theo Hernandez, reduce da una prestazione di altissimo livello in campionato e sceso in campo nel primo tempo con la voglia di specchiarsi, anziché quella di giocare a calcio;
- Al contrario, il Genoa ha tutto tranne che l'atteggiamento di una squadra che ha voglia di far esonerare il proprio allenatore, già dato in bilico a favore dell'ennesimo ritorno di "sua dignità" Ballardini. La scelta di cambiare totalmente modulo e gettare nella mischia i nuovi acquisti è tra il geniale e il disperato, ma dà i suoi frutti, perché in un'ora la sua squadra crea più occasioni di quante non ne avesse create nelle tre partite precedenti. I problemi arrivano nella seconda metà della ripresa, con l'ingresso di qualche titolare del Milan e l'uscita forzata di Ekuban, precedentemente autore di una grande prova a tutta fascia;
- Di questi tempi, nel Milan, c'è una sola certezza: entra Leao e cambia la partita. Il suo ingresso, fin troppo tardivo, permette al Milan di ritrovare quella imprevedibilità sulla fascia sinistra che Theo Hernandez da solo non riusciva a dare e anche quest'ultimo si sveglia di colpo, dopo l'ingresso del portoghese, ritrovando gli agognati spazi nei quali lanciarsi e anche gli assist per le reti di Giroud e Saelemaekers. Soltanto una grande prestazione di Ostigard, debuttante in maglia rossoblù e autore anche della rete genoana, impedisce ai due e ai loro compagni di dilagare ulteriormente;
- Alla fine a passare il turno sono i rossoneri e lo fanno con merito, nonostante abbiano cominciato la propria partita con più di un'ora di ritardo rispetto al fischio d'inizio. La squadra di Pioli avrebbe potuto risparmiarsi i supplementari e torna a Milanello con la preoccupazione per Tomori, oltre che Maignan acciaccato, ma dà continuità con un'altra vittoria al periodo positivo. Il Genoa, risultato finale a parte, può mettere nel cassetto una prova più che sufficiente, che dovrebbe far riflettere la società sull'importanza di cambiare qualcosa a livello di uomini, più che di guida tecnica.
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