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, 9 Gennaio 2022

Considerazioni sparse post Napoli-Sampdoria (1-0)


Gli azzurri passano con il minimo sforzo contro una Sampdoria non pervenuta.


- Meret, Koulibaly, Malcuit, Mario Rui, Anguissa, Zielinski, Lozano, Ounas, Insigne, Osihmen; Audero, Colley, Yoshida, Bereszynski, Damsgaard, Verre, Candreva. Leggendo distrattamente questo elenco di nomi si potrebbe pensare che queste siano le formazioni titolari della partita, invece si tratta della lista di infortunati (due dei quali - Insigne e Audero - durante i primi 45' odierni) e indisponibili di Napoli e Sampdoria;

- Il grande numero di assenze e la stanchezza dovuta al fittissimo calendario hanno sicuramente pesato sul del match, poco interessante dal punto di vista delle soluzioni tattiche e al contempo aridamente povero da quello meramente emozionale: poche occasioni da gol, pochissime belle giocate ma una marea di errori tecnici da entrambe le parti;

- Seppur ridotto ai minimi termini per quanto riguarda gli interpreti, il Napoli di Spalletti continua a dimostrarsi una squadra ben rodata e sicura dei propri mezzi. Il gioco dell'allenatore toscano è stato pienamente introiettato da tutta la rosa e se gli azzurri riusciranno a stringere i denti per qualche settimana e tornare a ranghi completi, il girone di ritorno potrebbe regalare ancora più soddisfazioni di quello d'andata;

- Se il Napoli è riuscito a compensare la mancanza di sette undicesimi della formazione titolare grazie alle idee e ad alcuni sostituti di livello, la Samp ha mostrato di non poter reggere in alcun modo una situazione simile. D'Aversa è costretto ad affidarsi dal primo minuto a un 2001 e due 2022 che, sommati, contavano 1296 minuti totali nel calcio professionistico e a un trentottenne incaricato di fare reparto da solo o quasi. Tuttavia, più dell'esperienza, anche oggi sono mancate idee in tutte le fasi;

- Buona prestazione di Petagna che, oltre a un gol tanto prezioso quanto fortunato, fa reparto da solo tenendo costantemente occupati i centrali blucerchiati, crea spazi e prova sponde. Perde qualche duello di troppo, ma sbaglia pochissimi appoggi e riesce a mandare al tiro in compagni in più di un'occasione. Entrato molto bene anche Politano, decisamente più vispo di Insigne. Nella Sampdoria solo Thorsby può ambire a una sufficienza, unico a offrire - se non altro - un po' di quantità in mezzo al campo.

  • Genovese e sampdoriano dal 1992, nasce in ritardo per lo scudetto ma in tempo per la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni. Comincia a seguire il calcio nel 1998, puntuale per la retrocessione della propria squadra del cuore. Testardo, continua imperterrito a seguire il calcio e a frequentare Marassi su base settimanale. Oggi è interessato agli intrecci tra sport, cultura e società.

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