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, 6 Gennaio 2022

Considerazioni sparse sul rebus centravanti in casa Juventus


Uno dei grandi rompicapi che attanaglia la Juventus dell'Allegri-bis è rappresentato sicuramente dall'attacco: al giro di boa della prima stagione d.C. (dopo Cristiano), i bianconeri sono undicesimi nella classifica dei gol fatti con sole 27 reti realizzate, al pari di Bologna e Sampdoria e sotto Hellas Verona, Empoli e Sassuolo. Al netto degli evidenti equivoci tecnico-tattici, ciò che mette d'accordo la maggior parte dei tifosi juventini - e non - pare essere l'inadeguatezza degli interpreti del ruolo di centravanti, facendo sorgere una questione che, in periodo di calciomercato, si tramuta spontaneamente in dilemma: continuare con Morata e Kean o iniziare a guardarsi intorno?


- Mentre si rincorrono le voci sul futuro di Alvaro Morata, indicato da Xavi come uno dei principali obiettivi del Barcellona ma che Allegri non ha intenzione di lasciare partire a gennaio, è necessario porsi una domanda: perchè la Juventus, una squadra che ha vinto 9 scudetti consecutivi e che dichiara apertamente di avere come obiettivo quello di vincere in Europa, ha puntato per la seconda volta su un attaccante che dal 2010 - anno del suo esordio in prima squadra al Real Madrid - non ha mai superato la soglia dei 20 gol in una singola stagione? Infatti, se da un lato la prima avventura di Morata in bianconero aveva avuto un senso (dal 2014 al 2016), considerata la giovane età e le prospettive di crescita del giocatore, appare chiaro invece che questa seconda opportunità concessa all'attaccante spagnolo sia stata totalmente scriteriata: partendo dalla contortissima formula del prestito oneroso biennale con diritto di riscatto, passando per le prestazioni sempre più discontinue dell'attuale numero 9 bianconero e arrivando agli impietosi numeri di questa stagione, si evince come il ritorno di Morata sotto la Mole non sia stato un affare per nessuna delle parti coinvolte;

- Se però da un lato Morata è stato cercato e scelto dalla Juventus, dall'altro non si può dire lo stesso per Kean, tornato anch'egli a Torino nelle ultime ore del mercato estivo per rimpiazzare sua Maestà CR7, dopo essere finito ai margini nell'Everton per la seconda stagione consecutiva. Senza girarci troppo intorno, appare evidente come il giovane italiano non sia ad oggi all'altezza di un club come la Juventus. E mentre i suoi coetani si stanno piano piano prendendo la scena del panorama calcistico europeo (Haaland, Foden, Vinicius solo per citarne alcuni...), il numero 18 bianconero, con i dovuti ringraziamenti al mago Raiola per avergli trovato l'ennesima sistemazione extra-lusso, inanella prestazioni indolenti l'una dietro l'altra, mascherate di tanto in tanto da qualche gol, talvolta messo a referto in maniera più fortunata che cercata (vedere i gol in Juventus-Roma e in Juventus-Cagliari);

- Se questa è la situazione attuale in casa bianconera, non si può di certo tirare un sospiro di sollievo leggendo i nomi accostati alla squadra di Allegri in questo inizio di anno nuovo. Il primo nome circolato è stato quello di Aubameyang, parcheggiato nella soffitta dell'Emirates da Arteta, per il quale si tratterebbe di un ritorno nel Bel Paese dopo l'esperienza al Milan nella stagione 2008-2009; nella stessa situazione del gabonese versa Mauro Icardi, ormai fuori dal progetto PSG e da sempre nei pensieri della dirigenza juventina. E mentre l'attaccante dell'Arsenal pare essere il lontanissimo parente di quello ammirato in maglia Dortmund, l'argentino invece viene utilizzato col contagocce da Pochettino e sembra versare in condizioni fisiche non ottimali, oltre a non rappresentare caratterialmente quello "stile Juve" di cui alla Continassa vanno tanto fieri (si vedano le telenovele extracalcistiche con la moglie-procuratore). Tirando dunque le somme, nessuno dei due sembra poter essere adatto alle esigenze della Vecchia Signora;

- La rivoluzione pare essere dunque essere rimandata a giugno, quando verosimilmente non verrà esercitato l'onerosissimo riscatto per Morata. Sono due, ad oggi, gli attaccanti individuati dalla dirigenza bianconera per accontentare Allegri: il primo, naturalmente è Dusan Vlahovic, oggetto del desiderio di tutta Europa e in scadenza nel giugno del 2023; il secondo, un po' a sorpresa, è Gianluca Scamacca. E se per il primo potrebbe scatenarsi un'asta al rialzo con protagoniste tutte le big europee, per il secondo, invece, si potrebbero far valere gli ottimi rapporti tra la dirigenza del Sassuolo e quella della Juventus. Va da sè che, per ora, il rompicapo del centravanti resta ancora senza soluzione;

- Trezeguet, Ibrahimovic, Del Piero, Tevez, Higuain, Cristiano Ronaldo: negli ultimi 20 anni hanno vestito la maglia bianconera alcuni degli attaccanti più forti della propria generazione. Leggere i nomi presenti nella rosa juventina e quelli che le vengono accostati denota un evidente downgrade sia dal punto di vista del prestigio che dal punto di vista delle capacità dirigenziali. Perchè se è vero che economicamente l'affare Cristiano Ronaldo e l'emergenza dovuta al coronavirus hanno ridimensionato la capacità di spesa della Juventus, è altresì vero che altre società con budget notevolmente inferiori a quello a disposizione di Agnelli & Co. abbiano operato in modo più efficiente ed efficace. La strada tracciata con gli acquisti dei vari De Ligt, Kulusevski, Chiesa e Kaio Jorge sembra essere quella corretta, ma urge trovare in fretta una soluzione, perchè la pazienza dalle parti di Torino è un concetto conosciuto a pochi. D'altra parte, vincere è l'unica cosa che conta…

  • Fausto Nardone, nato a Verona nel ’93, anno in cui il suo idolo Pinturicchio rinunciò alla tavolozza dei colori per iniziare a dipingere solo in bianco e nero. Tifoso juventino e avellinese grazie (o a causa) di suo padre, adora l’estetica concreta di Guardiola, la variante Ascari di Monza e il rovescio a una mano di Federer. Si guadagna la pagnotta occupandosi di comunicazione e marketing ed extra-sportivamente ama cucinare, viaggiare per ostelli, guardare Cinepanettoni e ascoltare i Red Hot Chili Peppers. Il suo ricordo sportivo più bello? Stagione 2002/2003, campionato di Serie C1, Stadio Partenio-Lombardi: Avellino 3 - Benevento 1.

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