, 5 Gennaio 2022
10 minuti

Recap statistico del girone d'andata


Per arrivare preparati alla seconda metà della stagione.


Quest'anno le festività si sono incastrate perfettamente con la suddivisione dei gironi di andata e ritorno della Serie A. La diciannovesima giornata si è giocata poco prima di Natale e la ventesima verrà disputata nel giorno dell'Epifania. Sarà interessante vedere se queste due settimane di pausa porteranno variazioni nell'inerzia che le squadre avevano raggiunto, tenendo conto anche delle altre variabili che entreranno in gioco, come i nuovi casi di COVID tra i giocatori, i rientri da alcuni infortuni, la Coppa d'Africa, il mercato e il calendario asimmetrico rispetto all'andata.

L'Inter si è adattata in fretta

Dopo aver perso qualche punto nei primi due mesi di campionato ed essersi ritrovata anche a sette lunghezze dal primo posto l'Inter nelle ultime settimane è riuscita a raggiungere e superare Milan e Napoli chiudendo l'anno da campione d'inverno. I punti persi dalle avversarie e il calendario più agevole hanno certamente avuto un ruolo importante, ma il miglioramento in termini di risultati della squadra di Inzaghi è passato per quello nelle prestazioni.

Lo scorso anno anche Antonio Conte aveva inizialmente faticato a trovare la quadra, abbassando progressivamente baricentro e intensità di pressione della squadra poco equilibrata di inizio stagione, e chiudendo il cerchio nel girone di ritorno con l'integrazione di Eriksen nei suoi meccanismi. Simone Inzaghi ha avuto bisogno di qualche settimana per assestare la squadra, e anche in questa stagione il cambio di passo è partito dalla fase difensiva.

Il grafico dei non-penalty xG concessi (ovvero gli expected goals dati da tutti i tiri escludendo i calci di rigore, nel grafico linea rossa) mostra un andamento in qualche modo simile a quello dello scorso anno, con una prima parte di stagione con molte occasioni concesse, andate poi calando.

Limitando l'analisi ai soli dati di questa stagione, il trend risulta ancora più evidente. Questa volta il miglioramento della solidità difensiva non è passato per un generale abbassamento della squadra: gli xG creati in open play sono aumentati e il valore di PPDA (indice dell'intensità di pressione) è migliorato.

Nelle ultime partite del 2021 l'Inter ha davvero dominato quasi tutte le squadre che ha affrontato, e la componente legata al calendario potrebbe avere avuto un peso non banale. D'altro canto nei mesi di gennaio e febbraio saranno concentrati molti avversari difficili e scontri diretti, e sarà interessante vedere se l'Inter riuscirà a mantenere questi livelli prestazionali.

Il Milan ha accusato la fatica

Il Milan è stato a lungo in testa assieme al Napoli nella prima parte della stagione, salvo poi perdere punti nelle ultime settimane del 2021. Gli infortuni e l'impegnativo girone di Champions League non hanno aiutato, ma d'altro canto era prevedibile che il ritmo iniziale non potesse essere mantenuto sul lungo periodo. In questo caso le difficoltà a livello di risultati non sono slegate da quelle nelle prestazioni. Nel il primo focus statistico stagionale, dopo sette giornate, avevo sottolineato come i successi della squadra di Pioli fossero accompagnati da prestazioni e numeri piuttosto solidi: il Milan aveva la seconda miglior differenza tra xG prodotti e concessi della Serie A e numeri positivi per quanto riguarda pressing e dominio territoriale.

Il trend della parte finale del 2021 è evidenziato anche dai dati: dopo le prime giornate in cui la squadra produceva molte più occasioni di quante ne concedesse, nelle ultime settimane le due linee si sono avvicinate pericolosamente, segno di un peggioramento sia a livello offensivo che difensivo. I problemi non sembrano però legati a un generale calo di intensità: il Milan ha ancora il terzo miglior valore di PPDA del campionato (dopo Torino e Atalanta) ed è tra le squadre migliori secondo quasi tutte le metriche relative al pressing. I princìpi della squadra di Pioli sono ancora ben presenti, è l'efficacia della loro applicazione ad essere un po' scemata.

Come ci ricorda il grafico, il Milan già lo scorso anno aveva attraversato un periodo di flessione (tra gennaio e marzo) che aveva quasi messo a repentaglio il quarto posto, salvo poi riprendersi nel finale di stagione. Anche in quell'occasione le difficoltà erano coincise con alcuni infortuni; con i rientri di alcuni giocatori nel corso di questo mese, a cui faranno da contraltare le partenze per la Coppa d'Africa, vedremo se la squadra di Pioli saprà uscire più velocemente da questo momento di difficoltà rispetto all'anno scorso.

Le difficoltà del Napoli erano solo temporanee?

Quanto detto per il Milan può essere in buona parte ripetuto per il Napoli. Anche la squadra di Spalletti nelle prime giornate aveva espresso prestazioni molto solide, concedendo pochissimo e mettendo in mostra in palleggio efficace e una fase di pressione più coerente rispetto alla gestione Gattuso.

Nella seconda parte del girone d'andata la squadra ha iniziato, complici anche diversi infortuni, ad accusare qualche battuta d'arresto, e attualmente il trend è in peggioramento sia per quanto riguarda la fase offensiva che quella difensiva.

Nonostante le numerose defezioni in difesa, il Napoli ha ancora la miglior prestazione della Serie A per quanto riguarda gli xG concessi, e probabilmente l'assenza più pesante è stata quella di Osimhen, viste anche le crescenti difficoltà nel creare occasioni. L'attaccante nigeriano, oltre al recupero da un infortunio, è attualmente positivo al COVID, ma non partirà per la Coppa d'Africa, per la quale il Napoli lo avrebbe probabilmente perso per ancora più tempo. Nonostante le buone prestazioni fin qui di Mertens, il suo rientro sarà indispensabile per invertire l'attuale tendenza e tornare ai livelli di inizio stagione.

L'Atalanta può crescere ancora?

L'Atalanta non è nuova ad alternare momenti in cui fatica a imporre il proprio gioco a lunghi periodi di estrema brillantezza, come nella primavera del 2021. Anche nella prima metà di questa stagione la Dea ha vissuto fasi alterne: nello scorso approfondimento era emersa soprattutto la difficoltà della squadra di Gasperini nel limitare le occasioni concesse, che portava l'Atalanta ad avere solo la nona differenza tra xG prodotti e concessi in Serie A fino a quel momento.

Questa situazione si è protratta per diverse giornate, ma nelle ultime settimane il trend è in miglioramento: l'Atalanta ha mantenuto un buon livello di produzione offensiva (è terza per non-penalty xG, 1.55 per 90 minuti), e sembra essere riuscita a stabilizzare la fase difensiva. Anche in questo caso è difficile quantificare il peso della componente calendario, ma in ogni caso l'Atalanta è arrivata al giro di boa con una situazione di classifica migliore rispetto alle ultime stagioni, almeno per quanto riguarda la distanza dai primissimi posti. Se la Dea riuscirà a crescere ancora nel girone di ritorno, come già avvenuto in alcune stagioni passate, potrebbe avere un impatto notevole sugli equilibri del campionato.

La Juventus sta guarendo?

Già dopo le primissime giornate, analizzando le prestazioni della Juventus a prescindere dai risultati delle singole partite, la situazione appariva piuttosto delineata: la squadra di Allegri, complice un approccio estremamente prudente e reattivo, riusciva a limitare le occasioni concesse, ma faticava terribilmente a costruirne. Nelle ultime settimane del 2021 la Juventus è riuscita a riavvicinarsi ai posti per la qualificazione in Champions, complice anche il rallentamento di alcune squadre nelle prime posizioni. In questo senso, osservando i dati relativi a questa stagione, i trend sono abbastanza netti: pur in presenza di partite in cui la squadra va in difficoltà, in generale le tendenze di xG creati e concessi sono in miglioramento, coerentemente con i risultati ottenuti negli ultimi due mesi.

Ciò che non è cambiato è l'approccio e il tipo di difficoltà che la squadra di Allegri sperimenta. La Juventus ha la seconda miglior prestazione difensiva per quanto riguarda gli xG concessi rigori esclusi, ma è nona per quelli prodotti (1.24 per 90 minuti, meno tra le altre, di Sassuolo e Udinese).

Più in generale gli indicatori relativi al dominio territoriale e al possesso in zone avanzate sono modesti: la Juventus ha l'ottavo valore di possesso palla medio (secondo i dati di Lega Serie A), è nona per passaggi in area avversaria e deep completions (passaggi in un raggio di 20 metri dalla porta avversaria, cross esclusi), decima per tocchi nell'ultimo terzo. In generale la Juventus continua ad avere difficoltà nel creare occasioni e generare superiorità nell'ultimo terzo di campo.

Già da alcune settimane sembra che la squadra bianconera intenda acquistare un attaccante, che a quanto pare dovrebbe prendere il posto di Morata, e tra i nomi più riportati c'è quello di Mauro Icardi. Morata, venuto meno anche Chiesa, ha però un ruolo non trascurabile nel far salire il pallone, con lunghe conduzioni dalla propria metà campo alla trequarti avversaria o attaccando in transizione. Svolge anche un lavoro generoso attaccando la profondità per allungare la squadra e creare un po' di spazio per i compagni, applicandosi in fase difensiva e di pressione e decentrandosi o abbassandosi per tentare di associarsi coi compagni.

L'attaccante spagnolo non è di certo un finalizzatore d'élite, ma in questa stagione non sta andando malissimo da questo punto di vista: secondo i dati StatsBomb per ora è in leggera overperformance per quanto riguarda la differenza tra non-penaty gol e npxG, e in generale la Juventus è sì in underperformance realizzativa, ma con un'efficienza di poco inferiore a uno. In teoria Icardi permetterebbe di migliorare la conversione, concretizzando di più le occasioni create, ma difficilmente avrebbe effetti sul problema principale, ovvero creare più occasioni, e di buona qualità. Icardi è certamente in grado di abbassare le difese avversarie con i suoi movimenti, ma difficilmente potrebbe offrire lo stesso contributo di Morata in transizione, nei dribbling, nel pressing e nel gioco lontano dall'area.

Il rischio è che per sfruttare le qualità migliori di Icardi la Juventus debba poi spingersi verso un sistema ancora più meccanico, cercando magari di sfruttare le qualità nel cross di Cuadrado per rifornirlo con continuità in un grottesco reboot/upgrade del Candreva di spallettiana memoria. Un piano che ad Allegri tutto sommato potrebbe anche non dispiacere.

Bonus track: 5 statistiche che mi hanno colpito

L'exploit della Fiorentina

Dopo le prime sette giornate avevo sottolineato come la Fiorentina, nonostante i buoni risultati ottenuti in rapporto al calendario piuttosto complicato, avesse alcuni problemi. La Viola aveva la quarta peggiore differenza xG della Serie A, era la squadra che aveva creato meno npxG, era sedicesima per tiri tentati e Vlahovic aveva segnato un solo gol su azione. Bene, questo caso ci ricorda una volta di più che sette partite non sono un campione statisticamente solido: ora la Viola è quinta in Serie A per npxG, Vlahovic sta facendo le fiamme, e i risultati sembrano assolutamente in linea con le prestazioni messe in campo.

L'overperformance della Lazio

In questa prima parte di stagione la Lazio ha avuto risultati piuttosto altalenanti, e anche i numeri sono da squadra di metà classifica: dodicesima per npxG e undicesima per npxG concessi. Ciò che mi ha sorpreso è la spiccata overperformance offensiva della squadra, soprattutto in rapporto a un volume di occasioni tutto sommato modesto.

La Lazio ha chiuso il girone d'andata con una differenza positiva tra gol non su rigore e npxG di ben +14.6 (!), oltre sei punti in più della seconda squadra per overperformance (l'Inter, con un delta di +8.3), e più del doppio della terza (il Milan, a +7). Sono ben sei i giocatori della Lazio in overperformance di più di un non-penalty gol: Pedro (+3.7), Immobile (+2.9), Milinkovic (+2.6), Acerbi (+2), Luis Alberto (+1.7) e Zaccagni (+1.1). Sarà difficile mantenere una simile efficienza realizzativa, e se Sarri non riuscirà a migliorare l'implementazione dei suoi princìpi, la Lazio potrebbe sperimentare difficoltà ancora maggiori nel girone di ritorno.

Il contributo di Dimarco

StatsBomb su FBref pubblica per ogni giocatore un dato che definisce come "xG +/-", una misura poco intellegibile e non facile da interpretare. Per semplificare, rappresenta il differenziale tra xG prodotti e concessi mentre il giocatore si trova in campo. Per fare un esempio semplice, l'Inter ha la migliore differenza xG del campionato con +22.6 e Samir Handanovic, che ha giocato tutti i minuti con la squadra nerazzura in termini assoluti ha il miglior valore di "xG +/-" del campionato, esattamente di +22.6. Intuitivamente è abbastanza ovvio che i giocatori migliori secondo questo parametro sono quelli di squadre con un elevato differenziale positivo negli xG.

Andando a pesare questa metrica in base ai minuti giocati, il miglior giocatore della Serie A è ancora dell'Inter, ma è Federico Dimarco, con un delta di +1.82 per 90 minuti. Dimarco ha giocato meno della metà dei minuti totali, è partito titolare solo sei volte, ed stato utilizzato come jolly per sostituire due giocatori fondamentali per Inzaghi, Perisic e Bastoni, a seconda delle necessità. Si tratta di due giocatori molto influenti nello sviluppo della manovra dell'Inter, e come detto è davvero difficile dare un'interpretazione di questo indicatore, ma l'ho trovata comunque una statistica interessante. È possibile che questo risultato derivi dal contributo che Dimarco apporta in termini di occasioni create con i calci da fermo, sia con i tiri che con i cross, e che nelle partite in cui ha sostituito Bastoni l'Inter sia riuscita a esercitare un dominio tale sugli avversari da massimizzare il differenziale degli xG.

I dribbling di Kiyine

Spesso si sottolinea come in Serie A si dribbli poco, e come anche le statistiche possano trarre in inganno: la definizione di dribbling infatti non è univoca e spesso nel computo fatto dai provider di dati finiscono anche i cosiddetti "dribbling difensivi", o comunque azioni molto diverse tra loro. Sono comunque rimasto sorpreso vedendo che il giocatore con più dribbling riusciti in Serie A secondo StatsBomb sia in termini assoluti (41) che per 90 minuti (4.56) è Sofian Kiyine. Sicuramente in questo conteggio rientrano anche dribbling effettuati in zone non molto avanzate, ma anche considerando i dribbling che hanno portato a un tiro, più indicativi della capacità di creare pericoli dall'uno contro uno, Kiyine è comunque tra i primi quindici giocatori della Serie A. Fun fact: secondo questo parametro il migliore nel girone d'andata è stato Rafael Leao.

La quantità di Stojanović

Spulciando le statistiche individuali negli ultimi giorni mi sono imbattuto spesso nel nome di Petar Stojanović. Ciò che mi ha colpito, oltre ai buoni numeri in generale, è stata la varietà di cose che ha fatto bene e la sua rilevanza all'interno del contesto di squadra. Tra i giocatori con un minutaggio rilevante, Stojanovic è primo in Serie A per contrasti vinti (3.12 per 90 minuti), ma oltre alla solidità difensiva è tra i migliori giocatori dell'Empoli (e in generale tra i terzini) per molti indicatori: 1.82 dribbling riusciti, 6.36 corse progressive, 5.26 passaggi progressivi, 1.1 passaggi chiave, tutti per 90 minuti. L'incisività negli ultimi metri è ancora limitata, ma il terzino sloveno si sta rivelando una delle più belle sorprese del brillante Empoli di Andreazzoli.

  • Nato a Forlì nel 1994. Laureato in Ingegneria Informatica e ora ricercatore presso l'Università di Bologna. Amante del calcio, malato di Inter e fantacalcio, tenta ostinatamente di razionalizzare il gioco attraverso numeri e statistiche, ma rimane piacevolmente incantato dalla sua irrazionale imprevedibilità.

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