Logo sportellate
venezia lazio
, 22 Dicembre 2021

Considerazioni sparse post Venezia-Lazio (1-3)


"Venezia è anche un sogno", cantava Guccini, ma questa volta solo per la Lazio.


- Nel suggestivo Penzo della città lagunare la Lazio espugna un campo molto ostico con nonchalance che, fino a qualche tempo fa, non era pensabile. Volendo tralasciare l'orario ignobile in cui si è disputata questa partita, i veneziani sono risultati imbrigliati e impacciati sia per loro evidenti demeriti che per evidenti meriti di una Lazio puntuale, solida e arcigna;

- ”Grande è la confusione sotto il cielo”, affermava Mao Zedong, “quindi la situazione è eccellente!. Nei giorni precedenti alla partita radio e giornalisti "vicini" al mondo biancoceleste hanno provato in tutti i modi a minare l'ambiente. Dal gesto di Acerbi dopo il suo gol contro il Genoa (esecrabile), ai presunti malumori di Savic, passando per voci di mercato del tutto prive di fondamento. Seguendo il precetto maoista, Sarri ha preparato la partita in maniera eccelsa mantenendo alta la concentrazione dei suoi. E l'esultanza al terzo gol firmato Luis Alberto, noto per essere ragazzo fumantino, è emblema di quanto nessuno possa sapere con certezza cosa accade dentro le mura dello spogliatoio. Dunque, situazione eccellente!;

- Unico neo della partita è stato il gol subito a fronte, praticamente, dell'unico tiro dei lagunari. Per il resto i ragazzi di Zanetti parevano spaesati e hanno dovuto correre moltissimo dietro al giro palla preciso e veloce dei biancocelesti. Pedro, chi se no, sigla subito il vantaggio e Forte pareggia. Se il nove chiama, il nove risponde. Nel secondo tempo è praticamente un monologo. La punta della spalla di Acerbi nega l'attribuzione del gol olimpico a Cataldi che porta nuovamente la Lazio in vantaggio. Luis Alberto, come si diceva, sigla un meraviglioso gol dopo aver duettato con Savic regalando una perla calcistica ai presenti che, come si sarebbe detto, "vale da sola il prezzo del biglietto". Finale 1-3;

- Pedro si conferma giocatore immenso e non fa rimpiangere l'assenza di Immobile. Zaccagni cresce a vista d'occhio come il più buono dei panettoni. Savic efficace e poco lezioso. La difesa sempre attenta e finalmente compatta. Basic molto bene in ambedue le fasi. Unica nota stonata Felipe Anderson che appare giocare dopo aver lautamente banchettato il giorno di Natale. Chiaro, i brasiliani sono tristi d'inverno ma non per questo c'è bisogno di essere irritanti;

- Lato Venezia sono quasi tutti insufficienti. Nessuno spicca, nemmeno i sostituti. Ma nonostante questa scialba prestazione i lagunari dimostrano, seppur per brevi tratti, che hanno un ottimo impianto di gioco. Zanetti sta facendo un lavoro eccelso che, difatti, porta anche i suoi risultati soprattutto in termini di classifica. La salvezza è più di un miraggio.

  • Impuro, bordellatore insaziabile, beffeggiatore, crapulone, lesto de lengua e di spada, facile al gozzoviglio. Fuggo la verità e inseguo il vizio. Ma anche difensore centrale.

Ti potrebbe interessare

Manuale di sopravvivenza al Fantacalcio Mantra

Tutto il talento della Georgia

12 svincolati in Serie A, prima che sia troppo tardi

Cinque giocatori da seguire nella Serie A 2024/25

Dallo stesso autore

Da quando Baggio non gioca più...

La pacata eleganza di Sven-Göran Eriksson

La Lazio recita il solito copione

La Lazio è pronta, il Venezia non ancora

Il Real Madrid, alla sua maniera, in Supercoppa

Lamine Yamal, Nico Williams e il "letamaio multiculturale"

C’eravamo tanto amati

Essere expat: Italia-Germania, 2012, Bilbao

Su Greenwood alla Lazio bisogna porsi delle domande

È possibile andare oltre la narrazione di Bielsa?

Newsletter

pencilcrossmenu