Considerazioni sparse su “Lo sconosciuto Kimi Raikkonen”
La storia di Kimi Matías Raikkonen parte da molto lontano, dal paesino finlandese di Espoo, nel distretto di Helsinki. In questo ambiente cresce uno dei piloti più amati della storia recente della Formula 1. Un libro raccontato dalla penna di Kari Hotakainen e impreziosita nella versione italiana dalla prefazione e dal capitolo finale di Leo Turrini, che ci fa conoscere un lato non comune della vita di Raikkonen. Una lettura semplice, a tratti controversa e commovente, ma che ci fa apprezzare un pilota che, per scelta personale, ha preferito non dare troppo al suo pubblico.
- Un libro che analizza nel profondo l’anima del pilota finlandese, l’antidivo per eccellenza. Una persona come tante che eccelle in una professione straordinaria, raggiungendo il massimo della felicità dentro il suo abitacolo a 300 chilometri all’ora. Non esistono maschere quando si parla di Kimi Raikkonen, al massimo i suoi inseparabili occhiali da sole. In questo libro lo scrittore finlandese Kari Hotakainen fa emergere questo suo modo di essere, silenzioso ma estremamente pungente, che gli è valso il soprannome di "Iceman";
- Un pilota amato, nonostante il suo modo di essere estremamente chiuso con tutto ciò che esterno al suo mondo. Il suo rapporto con la stampa è stato fin dagli inizi quantomeno particolare, ma anche i giornalisti hanno sempre apprezzato il suo essere schietto, senza frasi fatte. Saper dire le cose giuste andando dritti al punto: questa è forse la grandezza di Kimi Raikkonen fuori dalla pista;
- La Formula 1 è sempre stata un sogno per Kimi, forse troppo grande da raggiungere per un ragazzo che fin da giovane non ha potuto contare su mezzi economici importanti, ma questa sua fame, questa sua determinazione è servita fin dal debutto in Sauber a inizio millennio e l’ha portato a conquistare il campionato nel 2007 alla sua prima stagione in Ferrari. Ad oggi è ancora l’ultimo pilota a conquistare un titolo con la Rossa;
- Un pilota che non sempre ha ricevuto il giusto riconoscimento da parte dell’universo della Formula 1 e che ha preferito farsi da parte quando non si riconosceva più in questo mondo. Nelle avventure nel campionato rally e in NASCAR non ha raggiunto i risultati che si era prefissato, ma sono servite a testare il suo spirito di adattamento, semplicemente soprannaturale;
- Nel libro non mancano i riferimenti alla sua vita fuori dal circuito, per un periodo abbastanza lungo difficile e pieno di sregolatezza. L’arrivo di Minttu, l’attuale moglie e madre dei suoi due figli, ha sistemato questo lato oscuro del pilota finlandese. Con lei ha trovato l’equilibrio giusto che si ripercuote positivamente anche in pista. Ora che il ritiro è diventato ufficiale potrà occuparsi della famiglia, dedicando quel tempo che finora non ha potuto regalare alla parte più importante della sua vita.
Stefano Villa
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