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, 13 Dicembre 2021

Considerazioni sparse post Roma-Spezia (2-0)


Con un gol per tempo la Roma torna alla vittoria e si prende i tre punti: Smalling e Ibanez si trasformano in goleador e affondano la squadra di Thiago Motta.


- La Roma è una creatura malata che sta cercando in tutti i modi la via della guarigione. Qualche passo in avanti per la squadra di Mourinho rispetto alle ultime settimane di campionato che hanno rasentato il nulla cosmico, non solo dal punto di vista dei risultati, ma anche sul piano del gioco. Contro lo Spezia i giallorossi giocano finalmente una partita più aggressiva e compatta, cercando di sfruttare al meglio i movimenti in avanti del dinamico Abraham. Prezioso il lavoro di Mkhitaryan, decisamente più a suo agio nelle praterie centrali sul campo piuttosto che largo sulla fascia. Tre punti importanti per la squadra, che riprende la propria marcia e si tiene ancorata a Juventus e Fiorentina in una lotta che, ad ora, non può valere più di un posto in Europa League;

- Capitolo centravanti: l'impatto di Abraham sulla Roma è evidente ma l'attaccante inglese continua ad avere qualche problema di troppo nel timbrare il cartellino. I giallorossi hanno puntato forte sull'ex Chelsea anche per sopperire allo scarso apporto di gol che l'ultima versione dell'Edin Dzeko romanista stava fornendo. Una stagione dopo i Capitolini si trovano grosso modo nella stessa situazione, con la mole di gioco creata che fa una gran fatica ad essere concretizzata. Quinto legno centrato in Serie A e settimo in stagione per il numero nove romanista che, col giro di boa della stagione vicino, ha assoluta necessità di affinare la mira: a Mourinho e alla squadra servono come il pane i suoi gol;

- Lo Spezia ci mette solamente cinque minuti a mostrare tutte le proprie lacune difensive. Sull'angolo che porta al gol di Smalling le marcature dei liguri sono totalmente assenti, tanto da consentire alla Roma di trovare liberi i due elementi protagonisti della rete del vantaggio: Abraham per la sponda e il difensore inglese per il comodo tap-in di testa. La rete del due a zero è praticamente la fotocopia del vantaggio, con Ibanez libero di colpire indisturbato su corner di Veretout. Per il resto nulla di nuovo all'orizzonte, con la squadra che si esprime solo a folate e che continua a ballare tremendamente in difesa. Le poche azioni degne di nota avvengono solo per iniziative personali dei singoli e a risultato ormai quasi compromesso. Thiago Motta non riesce a risolvere i problemi cronici della squadra. Si salva solo la prestazione della catena sinistra, con Reca e Manaj unici due a rendersi pericolosi nonché ultimi ad arrendersi;

- Gli uomini di Mourinho stavolta la vincono con la difesa. Importantissimo per il futuro della stagione romanista il recupero a pieno regime di Smalling, l'unico del pacchetto arretrato giallorosso a poter assumere i gradi di leader. Con lui in campo anche Ibanez sembra guadagnare in sicurezza e la prestazione odierna ne è la conferma. Buona finalmente anche la prestazione di Vina, molto più propositivo del solito in fase offensiva e attento in quella difensiva. Assente ingiustificato, ancora una volta, Veretout, sempre più smarrito e appiattito nella poco dinamica mediana giallorossa. Questa vittoria dà una boccata d'ossigeno alla squadra, che rischiava di infilarsi in un pericoloso tunnel da cui sarebbe stato difficile uscire. Con i rientri dei numerosi infortunati e il mercato di gennaio alle porte, la vittoria odierna potrebbe rappresentare un nuovo inizio per la Roma di Mourinho;

- La squadra di Thiago Motta perde ancora ma conserva incredibilmente due punti di vantaggio sulla terz'ultima. Nonostante le undici sconfitte e la peggior difesa del torneo i liguri mantengono la minima distanza di sicurezza. Questo la dice lunga sulla zona più calda della classifica, in cui le squadre sembrano fare a gara a chi fa peggio. Dal Venezia in su le squadre iniziano a staccarsi e il solco inizia ad essere evidente. Il mercato di gennaio potrebbe regalare grossi stravolgimenti ma, al momento, soprattutto giudicando le prestazioni, la lotta per evitare il purgatorio della Serie B sembrerebbe essere un discorso a quattro tra Spezia, Genoa, Cagliari e Salernitana.

  • Nato sotto il sole della Sardegna nell'ormai lontano 1993, dopo un' infanzia all'insegna del basket, abbandona la palla a spicchi per dedicarsi anima e corpo a quella da calcio. Un amore tuttavia mal corrisposto. Tifoso romanista da sempre e in quanto tale incline alla sofferenza e all' auto-sabotaggio. Amante dello sport in tutte le sue forme, ma ancor più di tutte le storie, piccole e grandi, di cui esso si nutre.

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