Considerazioni sparse post Sassuolo-Lazio (2-1)
Una, cento, mille partite ma nessuna noia.
- Tanti momenti. Molte sfaccettature. Una partita che contiene in sé certezze, domande, perplessità e frustrazione. Da entrambe le parti. La Lazio ha mostrato oggi che uscendo Pedro e Zaccagni, senza Savic e Alberto non può che soffrire. Ma è comprensibile, quasi normale. Dionisi, invece, può godere di una squadra molto organizzata ma spesso imprecisa sotto porta. Per vincere deve, infatti, pescare dal cilindro sette minuti di un Berardi a testa bassa e concreto;
- Il giro palla neroverde mette in difficoltà la Lazio ma Pedro e Zaccagni confezionano, al primo affondo, la rete del vantaggio. Le linee biancocelesti sono compatte. La squadra soffre e Strakosha deve fare un paio di interventi di livello. Alcune ripartenze potrebbero essere letali ma Immobile decide di omaggiare, nella prestazione, Muriqi. Però, sul finale, un primo sassolino si inserisce nell'ingranaggio: Pedro si fa male. Ma il vantaggio della Lazio viene portato nello spogliatoio;
- I postumi fisici del match di Europa League si fanno sentire. La Lazio è stanca, perde le distanze e si abbassa troppo. Spaccandosi. Zaccagni avverte un problema al polpaccio e deve uscire. Immobile rimane come Tom Hanks in Cast Away senza nemmeno un Wilson da chiamare a sè. Berardi accelera e realizza il primo gol e, con lo stesso movimento ad accentrarsi, genera il secondo di Raspadori. Ad un tratto l'imprevisto: il Sassuolo rimane in 10. Punizione. Basic, come nella gara di Ronaldinho contro la traversa, tira fortissimo all'incrocio. La sorte è contraria. Traversa. Palo. Linea;
- Felipe Anderson malissimo. Passeggia, indolente. Genera antipatia. Basic altra ottima partita così come Zaccagni e Pedro. Strakosha, nonostante i due gol, molto bene. Acerbi è distratto dalla lista dei regali per l'imminente Natale. Lazzari, boh. Il resto è depressione da mercati insulsi portati avanti dall'attuale DS. L'aria è cambiata e Sarri non può e non deve poter lavorare con giocatori insulsi. Dal 1/1/22 deve cambiare l'aria. E' ora;
- Berardi, Scamacca e Raspadori dialogano bene. Si cercano e si trovano ma non portano a casa quanto vorrebbero costruire. La loro crescita, però, potrà essere determinante per il Sassuolo. Ferrari e Chicriches attenti ma non troppo. Alcune sbavature potrebbero costare carissimo. Bene gli esterni costantemente in moto. Lopez detta i tempi in maniera eccellente. Dionisi può sorridere.
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