Logo sportellate
, 12 Dicembre 2021

Considerazioni sparse post Inter-Cagliari (4-0)


L'Inter dell'ultimo mese e mezzo, per la Serie A, è a tratti ingiocabile. Di contro: un Cagliari con una proposta di gioco semplicemente da campionato cadetto.


- Il momento giusto per prendersi la vetta. L'Inter va al comando della classifica proprio nel weekend in cui perdono punti Milan e Napoli, a sette giorni di distanza dalla sfida diretta delle altre due contendenti per il titolo. Non c'era momento migliore per sfruttare la ghiotta occasione, e sfoderare l'ennesima prestazione sicura, scintillante, che va a coinvolgere, valorizzare e far divertire tutti i giocatori. Che lavoro quello di Inzaghi, l'Inter dell'ultimo mese e mezzo è a tratti ingiocabile per il campionato.

- Il Cagliari: zero assoluto. Tolta qualche incursione di Bellanova, il Cagliari ha disputato 90' da spettatore non pagante. La proposta di gioco di Mazzarri continua a essere arida, priva di miglioramenti e anzi deficitaria, rinunciataria. Con queste caratteristiche la squadra ha già dimostrato di fare una fatica immane nel realizzare punti: una serie di condizioni che rendono la salvezza, anche quest'anno, un obiettivo non certo semplice;

- Tutti i calci piazzati a Calhanoglu, e non più a Lautaro Martinez. Il Toro con la doppietta di stasera è già giunto a dieci gol stagionali, e sta dimostrando un'ottima crescita in termini realizzativi, proprio ciò che gli si chiedeva a inizio stagione dopo la partenza di Lukaku. In questi primi mesi le sue prestazioni non sono però state continue, e soprattutto continuano a stonare i suoi errori dal dischetto. Lautaro è fondamentale per le dinamiche di gioco e di finalizzazione dell'Inter, ma è bene che sia il tecnico a porre fine a questo equivoco che può rivelarsi dannoso: Calhanoglu - all'ennesima prestazione di vertiginosa qualità - deve occuparsi di calci d'angolo, punizioni e anche calci di rigore;

- Quante chiacchiere su Nicolò Barella. Uno stupido cartellino rosso e qualche prestazione leggermente inferiore al suo standard sono bastati perché qualche tifoso mettesse in dubbio il valore assoluto del centrocampista sardo, da un anno e mezzo il migliore nel suo ruolo in Italia. Con quello di oggi è giunto a sette assist in campionato, dimostrando un netto miglioramento proprio in uno dei pochi fondamentali in cui ancora mostrava segnali di crescita. Dopo la partita con il Real se ne sono lette di tutti i colori, ma la verità è che Barella è un centrocampista straordinario, con ancora enormi margini di miglioramento per quanto riguarda lo scenario internazionale;

- La crescita di Dumfries, sempre più dominante fisicamente e sempre più inserito nelle logiche di squadra. Un Sanchez finalmente decisivo e incisivo, nella speranza che possa garantire questo genere di prestazioni anche quando verrà chiamato in causa in partite di livello più alto. Un Bastoni uomo ovunque, a volte te lo ritrovi trequartista, altre volte terzino. Un Inter coinvolgente, fluida, libera, che diverte e si diverte. Tocca ripetersi, ma è giusto andare a riconoscere i principali fautori: uno di questi è sicuramente Simone Inzaghi.

  • 26 anni a base di fùtbol, racchette e capitali del mondo. Contro gli anglicismi inutili.

Ti potrebbe interessare

Le razionali follie dell’Hellas Verona

Adrián Bernabé brilla di luce propria

Quasi gol

Di Mario Balotelli non abbiamo mai saputo nulla

Dallo stesso autore

Considerazioni sparse post Real Sociedad-Inter (1-1)

Considerazioni sparse post Cagliari-Inter (0-2)

Cosa è stato Brozovic per l'Inter

Considerazioni sparse post Fiorentina-Inter (1-2)

Considerazioni sparse post Milan-Inter (0-2)

Considerazioni sparse post Inter-Lazio (3-1)

Considerazioni sparse post Empoli-Inter (0-3)

Considerazioni sparse post Inter-Benfica (3-3)

Considerazioni sparse post Benfica-Inter (0-2)

I difetti strutturali dell'Inter non sono ancora risolti

1 2 3 5

Newsletter

pencilcrossmenu