L'Empoli non è una sorpresa
Il giovane gruppo guidato da Andreazzoli sta dimostrando di potersela giocare con chiunque.
Decimo posto in classifica insieme al Verona a quota 23 punti. A meno due dalla Roma di Mourinho, settima. Attenzione però a chiamarla favola o sogno ad occhi aperti. Il decimo posto dell'Empoli è "semplicemente" frutto di programmazione, bel gioco e organizzazione. Quella di un club tornato in Serie A dopo aver vinto con merito la B e capace di collezionare nei primi 16 turni stagionali più della metà dei punti conquistati nell'ultima apparizione in massima serie (2018-2019).
Un orgoglio per i tifosi toscani e per Aurelio Andreazzoli, tornato dopo le annate a cavallo tra 2017 e 2019 e ora sempre più amato direttore dell'orchestra azzurra.
Mentalità
Secondo quanto riportato dalla piattaforma di raccolta dati Understat.com, i toscani sono tredicesimi in Serie A per Expected Goals (occasioni da rete potenziali): 20,99 in totale. Un valore di 5,01 punti in meno rispetto ai reali 26 gol messi a segno finora che collocano Ricci e compagni dietro la Fiorentina, all'ottavo posto delle squadre più prolifiche di questo campionato.
Dati che sintetizzano al meglio lo stile di gioco offensivo messo in mostra dai toscani in questa stagione. Una squadra compatta, capace di pungere qualunque avversario e riuscita finora raccogliere ben 13 punti lontana dal Castellani (sesto miglior attacco fuori casa). Questione di coraggio e dell'impronta lasciata da Andreazzoli nella mente di ogni suo singolo giocatore, reso funzionale per un classico 4-3-1-2 diventato nel tempo il suo vero marchio di fabbrica e utilizzato in 15 turni su 16 in stagione.
Osservando i dati presenti sul sito della Lega Serie A, insomma, il ritratto dell'Empoli sembra essere sempre più quello di una delle più classiche mine vaganti del campionato. Una di quelle formazioni piacevoli da ammirare mentre cerca di mettere in difficoltà chiunque e in qualsiasi campo. Ricordare, per credere, il memorabile 1-0 all'Allianz Stadium contro la Juventus, i quattro gol rifilati al Bologna o il 2-1 nel derby con la Fiorentina di Italiano. Pietre miliari nel finora ottimo percorso di una delle squadre più offensive del campionato.
Settima nella classifica dei tiri totali (226), seconda in quella dei cross utili (106, dietro soltanto all'Inter) e dei km percorsi a partita (111.095 di media), sesta nella graduatoria di pali e traverse colpite e terza in quella delle squadre che hanno battuto più corner (93): tutti numeri che, messi in relazione con l'undicesima posizione alla voce possesso palla medio a gara (25'54), dipingono un Empoli capace di creare un pericolo non appena ha la sfera tra i piedi.
Giovani
Attacco e tanti giovani. Questione di mentalità di un club fresco che continua a proseguire su una linea più che green relativa ai propri tesserati.
Come riportato da Transfermarkt.com, con 24,6 anni in media quella di Andreazzoli è la seconda rosa più giovane dell'intero campionato (alle spalle soltanto allo Spezia, primo con un tondissimo 24).
Nella sfida dello scorso 27 ottobre persa 2-0 contro l'Inter, inoltre, il tecnico ex Genoa ha messo in campo il terzo undici titolare più giovane tra tutte le squadre di Serie A (i primi due posti, con 23,6 anni di media, sono ancora occupati dallo Spezia di Thiago Motta) con 23,8 anni di media.
Una formazione in cui spicca, tra tutti, il talento cristallino del 2001 Samuele Ricci, sesto under 20 per minuti giocati in Serie A. Valutato 9 milioni dalla stessa piattaforma Transfermarkt, già sceso in campo in nove gare con l'Under 21 della nazionale italiana e seguito da vari top club, il centrocampista centrale è l'emblema del progetto azzurro. Un ragazzo cresciuto nel settore giovanile empolese, affermatosi definitivamente nello scorso campionato di B chiuso con 33 presenze, due gol e quattro assist e già protagonista nel suo primo anno di A.
Da Vicario a Ricci, passando per Parisi, Bajrami e Pinamonti. Se il talentuoso trequartista albanese sta confermando - sebbene non partendo sempre tra i titolari - gli ottimi numeri della scorsa stagione, l'attaccante di proprietà dell'Inter è un'altra prova dello strepitoso lavoro di Andreazzoli con i propri ragazzi. Reduce da un'annata nerazzurra fatta di soli 163 minuti giocati in A e dai cinque gol in maglia Genoa di quella 19-20, il '99 ha già fatto registrare la sua miglior stagione in massima serie. Sei finora le reti messe a segno per l'attuale capocannoniere empolese, rivitalizzato dalla cura azzurra tutto gioco e qualità.
Decimo posto, mentalità giusta e tanta organizzazione quindi. L'Empoli di Andreazzoli che si presenterà domenica al Maradona di Napoli non è una sorpresa della Serie A ma una bella realtà del nostro campionato.
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