Considerazioni sparse post Napoli-Leicester (3-2)
Il Napoli centra una vittoria bella, sofferta e importante: certo, non vince il girone di Europa League, vedendosi costretto a tornare in campo a febbraio contro una "retrocessa" dalla Champions, ma il risultato di oggi certifica ulteriormente quanto il gruppo a disposizione di Spalletti sia coeso e battagliero.
- Napoli padrone del suo destino, ma a metà: occorre vincere per continuare in Europa League, ma servono buone notizie da Varsavia per farlo da vincitori del girone, con un pass diretto per gli ottavi di finale. Gli azzurri, ed è questa la cosa più importante, fanno egregiamente la loro parte e hanno la meglio sul Leicester: risultato mai scontato, né alla vigilia né tantomeno durante i 90 minuti di gioco, ma che il Napoli ha meritatamente ottenuto dopo aver lottato con le unghie e con i denti;
- Azzurri fortissimi, ben oltre le proprie possibilità: con soli 15 calciatori a disposizione, superstiti all'epidemia di infortuni che si è abbattuta sulla squadra partenopea, la banda di Spalletti fa di necessità virtù e si adatta a giocare diverse partite in una. E lo fa dando prova di un enorme carattere e di una rosa forse più profonda di quanto non sembrasse alla vigilia;
- Dal canto suo il Leicester si è dimostrato un validissimo avversario, nonostante le notizie giunte dalla Premier League parlassero di una squadra in enorme difficoltà, reduce da una striscia negativa e occupante solo l'undicesima piazza del campionato d'Oltremanica: Rodgers si affida al suo totem Vardy e al talento dei suoi centrocampisti Maddison e Tielemans, ma alla fine sono la vecchia volpe Evans e il giovane di belle speranze Dewsbury-Hall a tenere a galla, quantomeno fino al 53', le speranze di qualificazione delle Foxes. In generale, i detentori dell'FA Cup hanno tenuto peggio il campo rispetto agli avversari, creando il grosso delle proprie occasioni da gol perlopiù speculando sugli errori altrui;
- A proposito di errori, la partita di Elmas è stata la più classica croce e delizia: una doppietta fondamentale per il macedone, che prima ha approfittato del regalo offertogli da Petagna, poi trova il gol decisivo con un'eccellente controllo orientato; in mezzo un rinvio troppo pigro che regala a Evans il pallone che riapre il match. Promosso a pieni voti Ounas e Petagna, che con la sua partita generosa di sacrificio si riscatta dalla prova opaca offerta sabato in campionato; Zielinski intermittente, ma quando si accende è il faro di questa squadra. Bene complessivamente la difesa, nonostante un Di Lorenzo meno attento del solito;
- Una serata, quella sotto il diluvio del Maradona, che è stata una continua altalena emotiva per il Napoli, che ha fatto su e giù fra Europa League e Conference, rischiando di perdere anche un posto nella seconda competizione europea, oltre a Lozano, che ha abbandonato il campo a causa di uno sfortunato incidente di gioco. Alla fine però il Napoli guadagna un posto nel salotto buono del continente (l'Europa League, grazie alla riforma delle coppe europee e all'arrivo delle terze dei gironi, adesso diventa davvero una competizione interessantissima); ma soprattutto guadagna tantissima autostima e consapevolezza nei propri mezzi: anche con le seconde (se non terze) linee, la squadra di Spalletti rimane un osso durissimo da affrontare per chiunque.
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