Considerazioni sparse post Lazio-Galatasaray (0-0)
La Lazio sbatte contro il muro eretto da Terim.
- Nell'epica della disavventura marina agostana, mirabilmente orchestrato della compianta Wertmuller, il destino del marinaio Carunchio si infrange davanti all'ineluttabilità dello status quo facendolo sbattere contro la realtà. Così la Lazio vede infrangersi la possibilità di evitare l'insidioso sedicesimo con le retrocesse dalla Coppa Campioni. Non tanto per le temibilissime squadre che si potrebbero affrontare quanto per la possibilità di avere due settimane in più di riposo e di allenamento;
- Nel girone degli allenatori concettuali, Terim/Sampaoli/Sarri, il primo sfodera il suo bagaglio culturale italiano mettendo in campo un Galatasaray tutto arretrato. Fatto salvo per i primi dieci minuti, la squadra di Istanbul alza il ponte sul Bosforo e tenta in tutti i modi di chiudere ogni accesso alla porta difesa dall'ex Muslera. Manca velocità e quella lira per farne mille. Eppure in almeno un paio d'occasioni potrebbe passare in vantaggio, ma nulla di fatto;
- Ci sono ancora 45'. Basta fare un gol. Ma c'è troppa orizzontalità che favorisce le barricate turche a non sconvolgere le proprie posizioni. Con i cambi arriva quel tasso di fantasia, tecnica e verticalità che rende frizzante l'ultimo quarto d'ora più recupero. Come Carunchio, però, l'illusione si tramuta in rabbia e tristezza. "Olimpico traditore, che mi fosti amico un tempo e poi mi camminasti sopra il cuore";
- Il ruolo del play sarriano non si ritaglia su Leiva che è troppo compassato e genera orizzontalità. Meglio Cataldi quando entra. Immobile gioca stringendo i denti e si vede, dolorante. Strakosha funge più da raccattapalle che da portiere visto che il Gala non tira in porta. Savic appannato. Pedro ci prova ma senza fortuna. Felipe Anderson ancora fuori forma mentale. Lazzari ci mette volontà, ma nulla più;
- Marcao e Nelsson chiudono ogni spiraglio. Il resto della squadra fa ordinatamente quello che gli ordina l'imperatore Terim. Senza sbavature. Senza forzature. Tatticamente inappuntabile ma è un Galatasaray mai pericoloso e temibile.
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