Considerazioni sparse post Fiorentina-Sampdoria (3-1)
La Fiorentina si fa perdonare la beffa di Empoli dominando la Samp. Sottil e Callejon, bentornati alla corte di re Italiano.
- "Potevamo stare 70 a 1, poi se perdiamo la colpa è dell'allenatore!", sbraita Vincenzo Italiano in panchina quando, dopo un'ora di gioco, Sottil manca la semplice finalizzazione al termine di un contropiede perfetto da lui stesso condotto. Sarebbe stato il gol del 4-1 per i viola. Commento viscerale, quello raccolto dai bordocampisti di DAZN e rivolto al primo malcapitato sotto mano (Milenkovic, ndr), all'apparenza persino irrispettoso dell'avversario. Ma commento che dice molto sul mister, sulla partita, e su certe partite, della Fiorentina;
- La gara dei Viola infatti è fin dalle prime battute dominante, tambureggiante. Ritmi alti e riaggressione frenetica del pallone, con grande produzione di gioco sulle catene laterali, rivoluzionate oggi con Sottil titolare a sinistra per Saponara e Venuti terzino destro per Odriozola. La Samp, sempre priva del lungodegente Daamsgard nonché di Ekdal, si schiaccia ben presto, puntando su palloni lunghi che Thorsby ha l'incarico di conquistare e Candreva di pulire, oppure sull'innesco diretto di Caputo e Gabbiadini. Nonostante la Samp nel primo quarto d'ora non veda quasi palla, il primo gol però è a firma blucerchiata, con Candreva che pennella e proprio Gabbiadini che sorprende un incerto Igor e batte Terracciano. Italiano, che non la prende bene, inizia il suo usuale strip togliendosi il giaccone;
- Il gol in realtà è un fulmine isolato nel cielo sereno del Franchi, e la partita rientra subito sui binari previsti dai viola. Che non si sfaldano, ma trovano il pari sette minuti dopo, con il taglio dentro di Callejon - primo gol con la maglia della Fiorentina - servito di Sottil. Il numero 33 viola è abile a metter dentro una palla tagliata e veloce dopo fatto secco un avversario, mentre spagnolo imbecca la giocata con lettura e movimento che riportano alla memoria certi schemi a memoria dei tempi di Sarri e del Napoli. Finalmente, perché al di là di questa combinazione è nel complesso che i due esterni sfoderano la miglior prova stagionale. Tant'è che Callejon attiverà il contropiede che vale il vantaggio di Vlahovic - qualcuno lo fermi - , mentre Sottil troverà la zampata nel finale di tempo per il 3-1 poi definitivo;
- Reduce da due vittorie la Samp, che pure non ha fatto mancare buone occasioni grazie soprattutto al periodo di grazia di Candreva e alla buona verve di Gabbadiani, è apparsa troppo, troppo piccola rispetto ad una Fiorentina peraltro non sempre attenta dietro, tanto da rischiare il gol-psicodramma al 92esimo con Terracciano bravissimo a chiudere su Candreva. Da qui la frase di Italiano, memore della beffarda sconfitta di Empoli, che ha ovviamente terminato la partita con solo il dolcevita indosso quasi spingendo i suoi alla caccia del 4-1, più volte sfiorato;
- Sulle prove dei singoli, oltre ai tre marcatori gigliati, ennesime prestazioni di livello di Bonaventura (inserimento e assist magistrale per Vlahovic sul 2-1) e Torreira a centrocampo, ormai sempre più interpreti totali in campo del gioco di Italiano. Colley nella Samp per mezz'ora sembra capace di arginare Vlahovic, poi viene travolto da un serbo in costante crescita. Affondano malamente Bereszynski e Murru, tritati dalle catene laterali viola, e Adrien Silva, sperso nelle reti di passaggi e pressing del centrocampo avversario. Caputo ci prova con poco risultato, e Quagliarella che gli subentra non riesce a far meglio. Bell'ingresso dalla panchina invece del giovane Ciervo, abile a creare un paio di occasioni con delle belle combinazioni. Menzione speciale comunque per Sottil: finalmente una gara dove le sue sterzate e le sue accelerazioni non vengono dissipate con scelte sbagliate. Dopo due gare da 0 minuti, una prestazione così era tutt'altro che scontata.
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