Considerazioni sparse post Empoli-Fiorentina (2-1)
La supponenza dei viola vale 3 punti preziosi per l'Empoli.
- La Fiorentina, dopo la sbornia di gol e punti contro il Milan capolista, era a caccia di continuità nel derby contro l'Empoli di Andreazzoli. Ne esce invece malamente beffata, con una rimonta subita allo scadere firmata dalle reti in due minuti di Bandinelli e Pinamonti. Eppure la partita sembrava esser ormai saldamente in pugno per la squadra di Italiano, che paga tuttavia carissimo un ultimo quarto d'ora giocato progressivamente con il freno a mano sempre più tirato;
- I viola partono con la stessa formazione vincente una settimana fa contro i rossoneri, con l'eccezione non da poco del recupero di Milenkovic e Martinez Quarta al centro della difesa. Rispetto al solito, la gara vede inizialmente una Fiorentina dai ritmi bassi contro un Empoli pimpante, che cerca con convinzione la gestione del pallone nella prima fase di costruzione bassa. L'idea di Andreazzoli è di attrarre il pressing alto gigliato per poi cercare palloni profondi nello spazio, alle spalle dei difensori viola. E il primo quarto di gara scorre su questi binari, con l'Empoli che pur senza esser particolarmente pericoloso, riesce a creare qualche apprensione a Terracciano chiamato al ruolo di sweeper-keeper, rimanendo sempre attento dietro nel non lasciare soluzioni per Vlahovic;
- L'inerzia della gara sembra cambiare in maniera definitiva quando i viola iniziano ad alzare i ritmi, spingendo soprattutto con le combinazioni sulle fasce e lasciando da parte fasi prolungate di possesso. Vicario si salva su Saponara, poi viene graziato prima dalla traversa su un rocambolesco tiro-cross di Bonaventura deviato da Parisi, poi da Martinez Quarta che manda alle stelle un rigore in movimento. Italiano legge il momento e nell'intervallo rinuncia ad uno spento Duncan per Castrovilli, con l'idea di aver ancora più qualità in mezzo. Il forcing della Fiorentina culmina al 57esimo, quando Vlahovic innesca l'azione da gol che lui stesso finalizza, con la collaborazione in rifinitura di Callejon;
- L'abbassamento dei ritmi nell'ultimo quarto d'ora è pagato carissimo dalla Fiorentina, seppur l'Empoli nella ripresa si fosse via via rintanato nella propria metà campo, almeno fino al black-out finale. Dagli sviluppi di una punizione laterale Bandinelli trova in pari a tre minuti dal termine sfruttando un errore in uscita di Terracciano, in un momento dove la difesa viola aveva già dato pericolosi segnali di tentennamento. Poco dopo Bajrami (subentrato dopo un'ora ad uno spuntato Cutrone) rifinisce in contropiede per Pinamonti, che fredda ancora Terracciano da due passi dopo una buca di Odriozola. Sequela di errori individuali che costano la possibilità ai viola di salire momentaneamente al quinto posto, con un finale di gara che denota come ancora la Fiorentina abbia grosse difficoltà a gestire certe fasi della gara;
- Dusan Vlahovic firma l'undicesimo centro in campionato e il ventottesimo nell'anno solare, confermando ancora una volta le sue qualità e superando un altro record della casa viola, quello storico di Kurt Hamrin (27 reti nell'anno solare). Fare paragoni e paralleli con Gabriel Batistuta è fin troppo scontato e probabilmente sbagliato, ma certo è che ad ora Vlahovic - capocannoniere della Serie A - trasmette una sensazione di quasi onnipotenza in campo. Quasi, perché a tempo oramai scaduto persino lui manca la palla gol che poteva valere quantomeno il 2-2, ma soprattutto perché l'ennesima sua ottima prestazione non basta ai viola, apparsi seduti sugli allori guadagnati dal serbo e giustamente defraudati da un Empoli sì tecnicamente modesto (con alcune eccezioni), ma dotato di un'ottima organizzazione di gioco e della giusta fame di vittoria.
(foto in copertina Gabriele Maltinti/Getty Images)
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