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, 20 Novembre 2021

Considerazioni sparse post Lazio-Juventus (0-2)


Segnali di maturità in casa Juventus.


- La Juventus vince una partita mai veramente in bilico dopo il gol del vantaggio. Troppo spuntata e nervosa la Lazio, e allo stesso tempo troppo ordinata e concentrata la Juve in fase di non possesso. Bonucci e De Ligt giganteggiano contro i “falsi nove” laziali, dominando come raramente gli era capitato in stagione. In ripartenza poi Chiesa fa il resto, disputando un secondo tempo impressionante. Sono tre punti meritati per la squadra di Allegri;

- Nei primi 10 minuti la Lazio parte meglio, palleggiando, mantenendo il pallino del gioco e riuscendo anche a crearsi pericolosa con qualche sortita offensiva di Lazzari. Poi, prima l’ingresso di Kulusevski per Danilo (con il conseguente cambio modulo) e dopo il rigore, indirizzano la partita verso Torino. La Lazio finirà il match con 1 tiro in porta, i bianconeri con contropiedi sprecati a ripetizione e la prima vittoria in campionato non di “corto muso”;

- Il cambio modulo dicevamo. Sì perché nel momento in cui la Juventus passa al 433, McKennie-Locatelli-Rabiot si stringono si abbassano e sono perfetti nel non permettere alla Lazio di far passare la palla per le vie centrali, depotenziando il centrocampo biancoceleste e rendendo impossibili le ricezioni agli attaccanti di Sarri. Oggi il centrocampo bianconero ha disputato un match solidissimo e di grandissima attenzione;

- Possiamo dire che Muriqi è la peggiore operazione di mercato mai realizzata da Igli Tare? Anche oggi, entrato a trenta minuti dalla fine, l’attaccante kosovaro con cittadinanza albanese prima sbaglia un gol quasi solo da spingere dentro, poi cade per terra chiedendo un fallo inesistente e sulla relativa ripartenza arriva lo 0-2. Nel mentre il nulla più assoluto. Passare da lui a Ciro Immobile vuol dire giocare due sport diversi per la truppa di Sarri;

- In casa Lazio sono comunque pochi i singoli a salvarsi. Milinkovic si vede troppo poco negli ultimi 30 metri, mentre Luis Alberto pare svagato e sempre poco convinto. Lazzari non è lucido ma quantomeno ci prova. Felipe Anderson fa meglio di Pedro nel ruolo di falso nueve, ma in generale rimandati entrambi. Nella Juve, oltre alla prestazione super dei due centrali difensivi e Chiesa, tante sono le note positive. Da un ritrovato Rabiot, ad un Kulusevski di cui vogliamo non si ricordi solamente un clamoroso contropiede sbagliato: lo svedese ha fatto tante cose buone e ripiegato sempre con i tempi giusti. La sua è una prestazione positiva. Travolgente infine Kean in campo aperto. Morata porta a casa la pagnotta grazie al rigore “conquistato”. 

  • Nato a Rimini l’11/06/1990. Laureato in Giurisprudenza, adora disquisire di sport ed America. Ogni tanto scrive, solitamente legge. Sogna un giorno di poter assistere ad una partita allo Staples al fianco di Jack Nicholson.

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