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, 11 Novembre 2021

Sono meglio i calci d'angolo a uscire o a rientrare?


Andy Jones e Mark Carey, su The Athletic, ci fanno scoprire tutto su come vengono battuti i calci d'angolo in Premier League e perchè le squadre scelgono certe soluzioni invece di altre. Per l'occasione sono state intervistate due conoscenze del campionato inglese come Morten Gamst Pedersen (Blackburn) e Chris Brunt (West Bromwich Albion) e altri specialisti dei calci piazzati.


Calcio d’angolo. Un boato si leva dagli spalti.

Al suo arrivo in Inghilterra, José Mourinho rimase perplesso da come i tifosi esultavano quando la loro squadra conquistava un corner “con l’applauso che si riserva ad un gol”.

Certamente, i calci d’angolo sono un’arma valida nell’arsenale di ogni squadra, ma è meglio batterli a rientrare o ad uscire?

José Mourinho al suo debutto nel campionato inglese, 15 agosto 2004.

Nelle ultime dieci stagioni di Premier League, il 3,4 percento dei calci d’angolo ha portato a un gol. Questa stagione, la media si è leggermente alzata per il momento (4,0 percento). Infatti, durante lo svolgimento della nona giornata di campionato, sei squadre in ben sei partite diverse hanno segnato su corner. Arsenal, Southampton, Newcastle, Watford, Brentford e West Ham hanno tutte capitalizzato nella stessa situazione, mentre il Chelsea ha addirittura conquistato un calcio di rigore, successivamente trasformato in gol.

3,4 percento può sembrare una percentuale bassa, ma nel paper del 2018 redatto da Paul Power, "Mythbusting set pieces in soccer”, strutturato sui dati raccolti in tre stagioni di Premier League visionando 12.000 calci d’angolo e 3.600 calci di punizione, si dimostra che le squadre di calcio hanno più possibilità di segnare su calcio piazzato (1,8 percento) che da una normale giocata in fase di possesso palla(1.1).

Quindi qual è il modo più efficace di battere un calcio d’angolo e perché diverse squadre scelgono approcci diversi?

StatsBomb, sito di riferimento per l’analisi dei dati nel calcio, ha preso in considerazione tutti i calci d’angolo battuti nei cinque principali campionati europei dall’annata 2019-2020 a oggi e, secondo questa analisi, i corner battuti a rientrare hanno minore efficacia (30 percento) rispetto ai corner calciati con traiettoria inversa (42 percento), se si considera il raggiungimento di un compagno di squadra come risultato positivo finale.

Tuttavia, secondo lo studio di Power, i calci d’angolo a rientrare (e.g. un corner calciato da destra da un battitore mancino) sono più pericolosi di quelli ad uscire. Infatti, mentre quest’ultimi statisticamente portano più spesso ad una conclusione (20,9 percento contro 18,6 percento), i primi portano più spesso a conclusioni che si traducono in gol (10,8 percento, anzi che 6,5 percento); in questo caso, infatti, le conclusioni verso la rete vengono effettuate da posizioni quasi sempre più vicino alla porta rispetto ai calci d’angolo battuti ad uscire.

A confondere ulteriormente le acque, dei sei gol segnati in situazione di calcio d’angolo durante la nona giornata di Premier League, quattro sono stati battuti a uscire e due a rientrare, quattro sono stati trasformati con un colpo di testa, tre dei quali sul primo palo.

Qual è la migliore squadra di Premier ad attaccare su calcio d’angolo?

Ogni squadra ha i suoi schemi e le sue preferenze. Per esempio, dei 43 corner concessi al Burnley, 42 sono stati calciati con una traiettoria a rientrare e nessuno a uscire. L’altro è stato battuto in linea retta. Questa situazione è dovuta principalmente ai due battitori, Ashley Westwood (destro) e Dwight McNeil (mancino), che preferiscono calciare a piede invertito rispetto alla fascia in modo da servire la palla più vicino alla linea del gol per innescare giocatori come James Tarkowski e Ben Mee.

Al contrario, Liverpool e Wolverhampton sono le due squadre che più di tutte prediligono i calci d’angolo a uscire. Il Liverpool cerca di indirizzare la palla verso zone pericolose mentre si allontana dal portiere avversario. I “Wolves”, invece, attaccano prevalentemente sul lato destro del campo cercando sempre di servire Adama Traoré e per questo la maggior parte dei corner che conquistano vengono da quel lato. Il 35 percento dei 41 corner concessigli sono stati battuti da giocatori destri, dunque la possibilità di calciarli verso l’esterno dell’area aumenta.

Questo sicuramente è un tema sempre valido: la traiettoria dei calci d’angolo verrà influenzata dal piede preferito dal tuo miglior battitore di calci piazzati.

Il Manchester City è la squadra che più di tutte preferisce la soluzione corta, con oltre un terzo dei suoi corner battuti in questo modo (36 percento), davanti a Wolverhampton (27 percento) e Chelsea (19 percento). Il Newcastle, invece, è l’unica squadra a non aver mai adottato questa tecnica.

Quindi cosa rende perfetto un calcio d’angolo?

Un bel gol di testa” suggerisce ironicamente Chris Brunt, ex centrocampista del West Bromwich Albion ed esperto battitore di angoli per vari motivi.

Penso che il corner perfetto arrivi quando fai tutto bene e ha lavorato in settimana per farlo. Il cross dev’essere giusto così come il tempismo dei movimenti per costruire un’occasione.”

Morten Gamst Pedersen, altro specialista del genere, rincara la dose. “Il calcio d’angolo perfetto è quello che finisce in rete” dice, da autore di ben tre gol direttamente dal corner per l’Alta, squadra norvegese nella quale milita.

Dipende dallo schema. Io preferisco calciare verso l’interno perché la palla così viaggia verso la porta. A volte c’è un blocco sul portiere e miri al primo palo, zona normalmente sovraccarica, per concludere appena sotto la traversa. Se il difensore la sporca di testa, probabilmente non riuscirà a mandarla troppo lontano e la tua squadra può continuare a spingere.

Diversamente da Pedersen, Brunt non aveva preferenze, poiché sapeva calciare in entrambi i modi, nonostante abbia giocato anche per Tony Pulis al West Brom, l’allenatore che voleva solo calci d’angolo a rientrare. Una tattica che si è rivelata estremamente valida per diverse stagioni.

Chris Brunt in contrasto su Alex Song

Se in squadra hai giocatori grossi che vogliono colpire di testa, più gliela servi vicino alla porta e meglio è,” dice Brunt. “Penso si tratti anche di limitare i contropiedi avversari. Se calci con una traiettoria ad uscire, la palla si allontana dalla porta.”

E Pedersen aggiunge: “Quando il corner è battuto a rientrare, l’effetto porta la palla dentro alla porta e se nessuno la tocca, potrebbe finire direttamente in rete. È un pericolo maggiore per l’avversario e un bersaglio più piccolo per il battitore, ma mettendo la palla così vicino alla linea del gol, è più difficile concludere fuori e i difensori possono sempre sbagliare.

Un battitore di calci piazzati nella media influisce all’incirca per 0,9 punti in campionato, mentre uno specialista può portare far postare a casa alla sua squadra 1.9 punti. Ciò significa che questi giocatori sono molto più importanti per le squadre nella parte destra della classifica piuttosto che per le prime sei del campionato, poiché percentualmente hanno più influenza sul totale dei punti conquistati in una stagione.

In media, il Brighton ha la miglior percentuale di riuscita su corner, con il 49 percento di cross riusciti su calcio d’angolo in questa stagione. Il Burnley ha il secondo peggior rate (19 percento) e solo il Watford è riuscito a fare peggio per ora (18 percento). La squadra allenata da Sean Dyche (il Burnley), però, ha già segnato tre gol su calcio d’angolo, il che dimostra la strategia high-risk high-reward che i corner a rientrare offrono. 

Una situazione più favorevole agli attaccanti e più complicata per difensori e portieri.

Ho sempre odiato gli angoli a rientrare, perché la palla viene verso di te e hai davanti un sacco di gente che ti corre incontro in uno spazio strettissimo: può succedere di tutto,” spiega l’ex portiere di MLS Matt Pyzdrowski.

Soprattutto quando la palla viene calciata con forza e verso il primo palo, si verificano situazioni molto pericolose, poiché gli attaccanti possono concludere sul palo stesso oppure spizzarla sul secondo palo. Deviazione piccolissime possono fare un’enorme differenza.”

Ci sono tante cose da preparare prima di un calcio d’angolo. Gli analisti e gli allenatori ricercano i punti deboli della difesa avversaria per provare a capitalizzare su di essi, soprattutto quando i calci d’angolo sono fra le tue soluzioni offensive migliori. Gli schemi vanno preparati e allenati.

Guardiamo come si sistemano i difensori,” dice McNeil, ala del Burnley. “Si mettono a uomo o a zona? Poco importa, perché noi ci adattiamo di conseguenza: con la difesa a uomo possiamo portare dei blocchi non fallosi e con la zona possiamo concentrarci in un’area specifica. C’è qualcuno sul palo? Quanti uomini escono per paura di una battuta corta? Qual è il tipo di cross a noi più congeniale?"

Al West Bromwich, Brunt era molto sicuro del suo modo di calciare e anche lo staff si fidava di lui, così il lavoro settimanale, almeno in un paio di sessioni di allenamento, si concentrava di più sui movimenti che i saltatori dovevano eseguire in area.

Non si tratta solo del saltatore, quello che butta la palla in rete, ma di ogni singolo giocatore che partecipa allo schema, vuoi come esca, vuoi come bloccante sul difensore o sul portiere.

Una delle cose che più mi infastidiva sul campo da calcio era vedere un portiere che bloccava un calcio d’angolo senza nessuna pressione. Che odio,” asserisce Brunt.

Ogni squadra ha diversi schemi che vengono “chiamati” con dei segnali in partita. Il battitore sceglie lo schema e lo comunica attraverso una particolare parola, facendo rimbalzare la palla o sistemandosi un parastinchi prima di battere il corner. L’Alta Idrettsforening, la squadra di Pedersen, ha un playbook di quattro o cinque schemi da cui attingere. Uno di questi si chiama “Russia” e cerca di isolare in uno contro uno il giocatore sul secondo palo mentre i compagni sovraccaricano il primo palo fungendo da esche.

Marcare a zona è diventato molto più comune nel calcio di oggi e le squadre, su calcio d’angolo, schierano i propri tre migliori colpitori di testa quasi sempre al limite dell’area piccola. Gli altri vanno invece a occupare le altre zone o a marcare a uomo i corridori che partono dal limite dell’area di rigore. C’è sempre un modo per sfruttare la situazione.

C’è una varietà così ampia di blocchi, movimenti e tipologie di cross che difendere a uomo è diventato pericoloso e controproducente, poiché è più facile smarcarsi per gli attaccanti,” spiega Pyzdrowski.

Secondo Brunt, “si cerca sempre di intasare una zona. La scelta della zona dipende da come si posizionano i difensori, ma devi cercare di creare una situazione di due o tre contro uno in tuo favore e isolare i difensori e poi hai anche il vantaggio della partenza in movimento.”

Pedersen a 40anni che batte angoli per l'Alta, squadra di 2. divisjon

Se la traiettoria del pallone curva verso l’esterno dell’area di rigore allora è più semplice per il portiere bloccare il cross rispetto a quando la traiettoria rientra verso di lui, tuttavia una battuta ad uscire può essere un vantaggio anche per la squadra in attacco.

Penso che i corner battuti a uscire siano più utili contro una difesa a zona,” sostiene Brunt. “La palla è più lontano dal portiere e dà ai tuoi giocatori la possibilità di correre in una determinata zona del campo e colpire da lanciati (cosa che ha aiutato anche Juraj Kucka a segnare il gol del momentaneo pareggio in Everton-Watford). È un grande vantaggio”.

Sempre più squadre si affidano a degli specialisti per preparare gli schemi su calcio piazzato. Morten Gamst Pedersen non crede che sia una necessità, ma sottolinea anche lui l’importanza di preparare con cura queste situazioni di gioco.

Adoro i calci piazzati. Devi prenderti ogni vantaggio che ti è concesso. La posta in gioco è altissima, soprattutto in Premier League. Immagina di retrocedere per un gol concesso su palla inattiva. Alla fine dei conti però, è tutta una questione legata alla volontà di segnare o di difendere. È la vera quintessenza del calcio.”

Quindi come battono i calci d’angolo le squadre più efficaci della Premier League?

Liverpool

La squadra di Klopp ha battuto già 78 calci d’angolo (dati riferiti al 28 ottobre u.s.) in questa stagione – più di qualunque altra squadra di Premier League. 56 di questi sono stati calciati ad uscire, cioè con una traiettoria che punta verso il centro dell’area per poi curvare verso il centro del campo, mentre solo 10 sono stati battuti con l’effetto e la direzione opposta. I terzini sono incaricati della battuta e cercano sempre di piazzare la palla, che si allontana dal portiere, in zone centrali dell’area. Trent Alexander-Arnold (36), Tsimikas (16) e Andy Robertson (15) hanno battuto quasi tutti gli angoli concessi al Liverpool.

In estate, Klopp ha collaborato con un team di neuroscienziati tedeschi per sfruttare al meglio le palle inattive. “Crediamo che sia il giusto stimolo per trovare il flow della partita e per essere più precisi in queste situazioni,” dice Pep Lijnders, assistente di Klopp.

I primi risultati sono incoraggianti, con ben cinque gol su calcio d’angolo nelle prime nove giornate di campionato. Il ritorno all’apice fisico di Van Dijk e Matip ha inciso molto sulla forza aerea del Liverpool. L’olandese ha spizzato il corner di Alexander-Arnold per il gol di Fabinho contro il Leeds United. Nel match contro il Crystal Palace, invece, ha influenzato l’angolo di Tsimikas da cui è scaturito il gol al volo segnato da Mo Salah semplicemente disturbando i difensori con uno stacco imperioso.

Il Liverpool ha anche mostrato delle variazioni sul tema piuttosto interessanti: sempre contro il Crystal Palace, per esempio, il colpo di testa di Salah sul primo palo arrivato sul corner di Tsimikas ha propiziato il gol di Sadio Mané, e il calcio d’angolo battuto dall’egiziano, questa volta a rientrare, è arrivato giusto giusto per la volée di Keita dopo aver attratto il portiere fuori dai pali. Anche in altre occasioni del genere Salah è rimasto in agguato al limite dell’area per poi avventarsi sul pallone e segnare. A Norwich, alla prima di campionato, ha letto in anticipo il rimpallo del cross arrivato a centro area per poi concludere a rete con un tiro potente sul secondo palo.

Chelsea

Il Chelsea sembra aver cambiato qualcosa nei suoi calci d’angolo quest’anno, ossia chi i battitori. Durante la scorsa stagione è stato Mount il battitore più spesso selezionato per i calci piazzati dei blues. Dei 195 corner conquistati dal Chelsea, Mason Mount ne ha battuti 105 (il 54 percento).

In questa stagione però, c’è stato un significativo calo e ad oggi lo abbiamo visto alla bandierina solo 10 volte su 52, il 19%. (Il nazionale inglese ha giocato solo sette delle prime nove partite e in due occasioni lo ha fatto da subentrante, anche questo può aver fatto in qualche modo la differenza).

Tuttavia, sembra che Tuchel preferisca che siano i suoi terzini a incaricarsi di battere la maggior parte degli angoli. Marcos Alonso (18), Ben Chilwell (16) e Reece James (4) hanno complessivamente battuto 38 calci d’angolo, il 73 percento del totale. La percentuale si alza se si prende in considerazione anche Hudson-Odoi, che ha battuto altri 4 calci piazzati contro l’Aston Villa mentre era schierato da quinto di centrocampo.

Wolverhampton

Il Wolverhampton è la seconda squadra di Premier League per calci d’angolo battuti a uscire. Ma perché? Come già detto, i Wolves conquistano molti calci d’angolo sulla fascia destra, soprattutto quando Adama Traoré e il terzino offensivo Nelso Semedo sono in campo.

Sulla sinistra, il terzino di fascia Fernando Marcal non è certo noto per la sua propensione ad attaccare, così la gran parte delle azioni offensive del Wolverhampton tendono a svilupparsi sull’altro lato del campo (e.g. contro l’Aston Villa, il 41 percento delle loro azioni). Inoltre, quasi tutti i calci d’angolo che conquistano vengono battuti da giocatori destripedi e perciò è naturale che la traiettoria del cross sia ad uscire dall’area. Moutinho, con 23 corner, è il primo battitore, mentre contro l’Aston Villa, due corner sono stati battuti da Daniel Podence ed entrambi sono finiti in rete.

Il preparatore dei portieri, Tony Roberts, si occupava anche dei calci piazzati e quest’anno i Wolves sono visibilmente cambiati, certamente in termini di personale, con Conor Coady ad occuparsi esclusivamente dei calci d’angolo. Sono i secondi in Premier League (dietro al City) per corner corti, nonostante il malumore dei tanti tifosi che nella passata stagione hanno visto i propri beniamini sprecare molte occasioni proprio per questo tipo di battuta. Nelle prime 9 gare di campionato sono riusciti a creare 8 occasioni in situazione di palla inattiva, contro 1,4 occasioni per partita della scorsa stagione.

West Ham

Dal ritorno la timone di David Moyes nel dicembre 2019, il West Ham è la squadra che ha segnato più gol su schema della Premier League (30 marcature).

Nella passata stagione gli Hammers hanno segnato ben 12 gol su palla inattiva, un primato condiviso solo con l’Everton. Cresswell e Bowen sono i due tiratori scelti e spesso optano per un rapido cross sul primo palo.

Angelo Ogbonna la devia rete su calcio d'angolo ed espugna Goodison Park

Declan Rice quasi sempre si inserisce sul primo palo, come nel caso del l’1-0 contro l’Everton. Mentre a Goodison Park, Ogbonna ha segnato il primo gol su palla inattiva della stagione per il West Ham. La squadra di Moyes fa molto affidamento sugli schemi su calcio d’angolo. Nonostante il gol vittoria, sempre su calcio d’angolo, contro il Tottenham l’abbia segnato Michael Antonio, è bene notare l’incisività dei difensori centrali in queste situazioni.

Burnley

Ogni venerdì, il Burnley prova e riprova gli schemi da calcio d’angolo e non si torna in spogliatoio fino a quando tutti non sono soddisfatti e ogni schema riesce alla perfezione. È uno dei cavalli di battaglia della squadra e c’è tanto lavoro dietro all’identificazione dei punti deboli degli avversari.

Westwood e McNeil restano i due battitori principali, anche se dal suo arrivo in estate pure Cornet ha aggiunto il suo nome alla lista. Entrambi preferiscono calciare facendo convergere la palla verso la porta avversaria, una scelta studiata a tavolino visto che 42 corner su 43 sono stati calciati in questo modo.

Tarkowski e Ben Mee sono i due destinatari principali. Di solito si piazzano insieme al limite dell’area per poi correre in direzioni diverse mentre attaccano la palla nello spazio.

Il punto in cui viene indirizzato il pallone dipende dalla difesa, ma tendenzialmente si trova nell’area piccola, con molti giocatori a circondare il portiere per mettergli pressione. Limitando il raggio d’azione dell’estremo difensore, i saltatori del Burnley hanno più possibilità segnare di testa.

Arsenal

Da quest’anno, anche l’Arsenal si è affidato ad un nuovo allenatore per gli schemi: Nicolas Jover, in precedenza al Manchester City. Jover è arrivato per sostituire Andreas Georgeson, ritornato al Malmo in qualità di direttore sportivo.

Nella stagione 20/21, l’Arsenal si è dimostrato molto solido nella difesa su calcio piazzato, ma nella situazione uguale e contraria è andato in difficoltà, segnando solo sei gol su calcio d’angolo.

L’approccio di Jover agli schemi offensivi è molto diverso ma non ha portato a grandi miglioramenti. In particolare, la casistica dei corner battuti dai Gunners si riduce a due soluzioni principali: la prima prevede che due giocatori battano il calcio d’angolo con un passaggio corto per poi provare a costruire un tiro da fuori area. Per la seconda, invece, un giocatore deve piazzarsi nell’area piccola, un gruppo di tre corre dentro l’area piccola ma partendo da fuori e altri due giocatori si separano andando verso i due pali.

Il fatto che i due battitori siano Martin Odegaard e Nicolas Pépé (entrambi mancini) spiega perché solo il 22 percento dei corner dell’Arsenal siano calciati a rientrare. Dopo aver visto il primo della stagione dell’Arsenal segnato proprio da calcio d’angolo contro l’Aston Villa (con la seconda delle due soluzioni elencate sopra), Emile Smith Rowe ha ammesso che a London Colney ci si sta sforzando di migliorare.

Sto lavorando duro sui calci piazzati. Non abbiamo molti battitori destri e così mi sono messo d’impegno,” ha dichiarato nell’intervista subito dopo la partita.


  • Giacomo Zamagni da Rimini: sportivo da divano e traduttore freelance. Cresciuto a pane e motori ho tradito la mia famiglia innamorandomi del calcio e di tutto ciò che prevede un pallone. Curioso per natura e accidioso per convenienza. Sogno Totti, Micky Ward, Jay Adams e Valentino Rossi. Amo i giusti, gli outsider e i folli.

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