I 5 Derby indimenticabili, sponda rossonera
Alla vigilia di uno dei derby più importanti degli ultimi 10 anni, proviamo ad alzare ulteriormente il livello di adrenalina nei corpi dei tifosi rossoneri.
Senza avere il dubbio che qualcuno possa smentirci, possiamo serenamente dichiarare che il derby della Madonnina sia la stracittadina più gloriosa del nostro calcio. Nonostante sia pacifico che tante altre sfide di quartiere possano indirizzare addirittura un’intera stagione (pensiamo a Genova e Roma, tra le altre), Milan ed Inter portano in dote una storia, nazionale ed internazionale, troppo gloriosa da poter essere paragonata con altre realtà nostrane.
A poche ore da una delle sfide più significative degli ultimi anni, ripercorriamo alcuni autentici momenti di storia milanista.
1. Milan-Inter 3-2, 21 febbraio 2004
La rimonta perfetta. E’ il 21 Febbraio 2004, è una serata fredda e uggiosa. Seedorf e Kakà indossano i soliti guanti. Serve scaldare mani e soprattutto piedi. I rossoneri di Ancelotti sono in piena corsa per il loro 17mo titolo, i nerazzurri, guidati da Zaccheroni, devono salvare una stagione altrimenti fallimentare. Il primo tempo, pur non offrendo particolari momenti di calcio champagne, si chiude con l’Inter in vantaggio di due reti. Stankovic da calcio d’angolo e Cristiano Zanetti, con la complicità di Kaladze, gli autori dei gol. Milan non pervenuto.
Nel secondo tempo Ancelotti ripone l’albero di Natale in soffitta ed inserisce Tomasson affianco a Sheva e davanti a Kakà. Pronti, via. Dopo dieci minuti calcia Seedorf, Toldo non è perfetto e proprio il danese infila l’1-2 che scatena l’entusiasmo dei tifosi, che già assaporano qualcosa di importante.
Passa un minuto e Kakà dà ancora una volta sfoggio delle sue qualità, partendo palla al piede da metà campo e calciando all’angolino basso dal limite dell’area, portando il derby in parità.
La partita sembra scivolare via verso un pareggio che comunque soddisferebbe i rossoneri, già autori di una bella rimonata. Poi Clarence Seedorf, il grande ex, decide di risolverla da solo: palla ai 35 metri, alza la testa e, in un gesto che ai tifosi nerazzurri dever ricordato la doppietta dell’olandese contro la Juventus qualche anno prima, calcia come al solito, dritto per dritto a fil di palo. Minuto 85, apoteosi. Il Milan vince il derby e continua la cavalcata verso il suo penultimo scudetto.
”Il Milan deve giocare con due punte, sempre. E’ una cosa logica, è una cosa razionale, ragionevole” dirà Silvio Berlusconi, in una delle sue uscite più famose, al termine di quel derby.
2. Inter-Milan 1-1, 7 maggio 2003
Non vince nessuno, passa il Milan.
La dura legge del “gol fuori casa” del derby della semifinale di Champions League del 2003. Primavera, ultimi colpi di una stagione esaltante per il calcio italiano. E’ il primo derby di Milano europeo e vale una finale di Champions. L’avversario sarà la Juventus, che ha cacciato dalla competizione il Real Madrid di Zidane.
Il 7 Maggio, partita d’andata, vinse la paura di non prenderle. Nel Milan giocano Kaladze e Brocchi al posto di Serginho e Pirlo (indisponibile), Ancelotti preferì evidentemente provare a mantenere la porta inviolata. Cuper, che aveva la prudenza nel DNA, schierò il tridente tutto qualità Conceicao-Crespo-Recoba, sperando in un colpo individuale dei suoi. Finì 0-0 ma in casa gioca il Milan, dettaglio non da poco.
Il ritorno è accompagnato da un’inevitabile carica emozionale senza precedenti. Torna a disposizione Pirlo, così Ancelotti schiera il classico Milan con Abbiati in porta, Costacurta e Kaladze terzini, Maldini-Nesta al centro, Pirlo-Seedorf-Gattuso la filastrocca di metà campo e davanti Rui Costa dietro Shevchenko ed Inzaghi. Dall’altra parte Cuper punta sulla fantasia di Emre Can al posto di Coco (infortunato), con l’arretramento di capitan Zanetti a quarto di sinistra. I restanti 10 sono gli stessi dell’andata.
A comandare è il MIlan pur essendo una partita povera di spunti. In qualche occasione è bravo Toldo su Inzaghi ma il nervosismo la fa da padrone. Il primo tempo, però, si conclude con l’episodio decisivo del match: Seedorf imbuca per Shevchenko, che vince un contrasto con Corboba e buca Toldo in scivolata. E’ 1-0 Milan, gol pesantissimo da “trasferta”.
Nel secondo tempo Cuper mescola le carte: entrando Martins (che farà ammattire la difesa con la sua velocità) e Recoba. Proprio il nigeriano, qualche minuto dopo il suo ingresso in campo, vincerà un rimpallo con Maldini, spiazzando successivamente Abbiati e siglando il gol del pareggio. San Siro è impazzito.
Gli ultimi minuti sono vissuti il apnea per tutti, finchè Abbiati devia in angolo l’ultimo affondo sul colpo di testa di Corboba. Finisce così, 1-1. Non vince nessuno ma passa il Milan per la regola del gol in “trasferta”. Mai stato così decisivo.
3. Inter-Milan 0-6, 11 maggio 2001
Inter e Milan arrivano a giocarsi la stracittadina al termine di una delle stagioni complessivamente peggiori per la città di Milano. L’Inter chiuderà al 5 posto, il Milan sesto. Entrambe le milanesi fuori dalla Champions League, non succedeva da anni.
I rossoneri sono orfani di Weah da inizio stagione, Berlusconi ha appena esonerato Zaccheroni, chiamando in panchina il duo Maldini-Tassotti per provare a salvare la dignità della stagione. L’Inter non ci arriva meglio. Anche dall’altra parte dei navigli c’è stato un cambio di allenatore, Tardelli ha ereditato l’Inter da Marcello Lippi.
La coppia d’attacco interista, composta da Recoba e Vieri, spaventa i tifosi del Milan, che, un po’ a sorpresa, si schiera senza Boban, Leonardo e Bierhoff. Davanti giocano Giunti, Comandini e Sheva. Mai scelte furono più azzeccate.
Serginho, MVP assoluto della partita, è in stato di grazia. 3 assist, un gol e un numero illimitato di discese sul fondo. Comandini, eroe della serata, sigla una doppietta. Saranno gli unici due gol messi a segno in maglia rossonera. C’è spazio per la doppietta di Shevchenko ed il gol di Federico Giunti su punizione.
Il pallottoliere ha finito lo spazio. Rimane un risultato storico che è ancora fonte di sfottò e striscioni. In uno dei derby più insignificanti dal punto di vista della classifica, il MIlan ha scritto la storia ed il “mamma mia” esclamato da Tardelli al termine della partita rappresentò lo stato d’animo di ogni tifoso interista quella sera.
4. Milan-Inter 2-1, 20 marzo 1994
I 16 punti di differenza, nell’epoca dei 2 punti a vittoria, tra Milan ed Inter lascerebbero presagire un derby senza storia. Come la storia insegna, invece, la partita non ha favoriti. L’11 schierato da Capello è roccioso e ben messo in campo: S. Rossi, Panucci, P.Maldini, Albertini, F.Galli, Baresi, Donadoni, Desailly, Boban (15'st Massaro), Savicevic, Simone (39'st Eranio).
Il primo tempo è poco interessante, le squadre andranno a riposo sullo 0-0. Nella seconda frazione la storia cambia: Savicevic, grazie ad una deviazione decisiva di Bergomi, porta in vantaggio il Milan. I rossoneri sono in pieno controllo della partita ma, improvvisamente, a quattro minuti dalla fine, arriva il sigillo di Schillaci, che non timbrava da sei mesi. La partita sembra indirizzata verso un pareggio quando Massaro si inventa un gol splendido dopo aver saltato due difensori al limite dell’area. Milan a +18 sull’Inter. Sarà il preludio al 14mo scudetto della storia rossonera.
5. Milan-Inter 2-1, 28 ottobre 1984
Hateley sovrasta Collovati, è la foto simbolo dei derby rossoneri.
Dobbiamo tornare indietro di qualche anno, esattamente il 28 Ottobre 1984, per ripescare la foto simbolo del derby di Milano per ogni tifoso rossonero. Vuoi perchè l’avversario difendente era Fulvio Collovati, che aveva trascorso 7 anni in maglia rossonera, vuoi perchè il Milan allenato da Niels Liedhom veniva da 6 anni in cui alla voce vittorie nei derby il risultato era un malinconico “zero”. Finchè Di Bartolomei prima e Hateley poi ribaltarono l’iniziale vantaggio di “spillo” Altobelli. Il Milan concluderà il campionato quinto, l’Inter al secondo posto dietro ai vincitori del Verona. L’annata milanista, comunque, porterà in dote questo capolavoro.
Questi, a nostro modo di vedere, sono i cinque derby più significativi della storia rossonera, soprattutto della più recente. Oltre allo storico 0-6, avremmo potuto nominare altre stracittadine dominate da parte dei rossoneri (come il 3-0 del 2011 o il doppio scontro Champions 2004-2005, finito poi con il frustrato lancio di fumogeni addosso a Nelson Dida) ma, si sa, vincere un derby tirato ha tutto un altro gusto.
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