Considerazioni sparse post Sheriff Tiraspol-Inter (1-3)
In terra moldava l’Inter si scopre matura e afferra il secondo posto nel girone.
- In terra moldava l'Inter si gioca moltissime delle proprie possibilità relativamente alla campagna Europea. Lo Sheriff si presenta con il solito spartito fatto di corsa e giocate di rimessa. La partita si rivela più tattica del previsto, soprattutto nella sua fase centrale ma un'Inter matura e riflessiva la risolve con i propri uomini simbolo portando a casa, oltre ai tre punti, convinzioni importantissime sia per il proseguimento del cammino europeo, sia per lo snodo importante di domenica contro il Milan;
- Alla vigilia, stampa e tifosi si aspettavano la zampata di Dzeko o Lautaro Martinez e invece Inzaghi mette in campo una squadra più riflessiva e conscia dei propri mezzi e la vince grazie alle geometrie del proprio cervello, il sempre più indispensabile Brozovic. Oltre al croato brillano Skriniar, leader difensivo e da quest'anno fattore anche in fase offensiva e grazie alla perla conclusiva di un Sanchez rimotivato. L'Inter non si risparmia ma gioca una gara ragionata, dettando i tempi e gestendo le energie. Al netto della vittoria, questa indicazione di maturità è forse la nota più lieta per Inzaghi e per i suoi;
- Sheriff che può poco: prova a instradare la gara sui binari a lei più congeniali, quelli della rimessa e del contropiede. Per sfortuna dei moldavi l'Inter non insegue il gioco degli avversari ma prosegue con le proprie geometrie. Il goal della bandiera è il giusto premio a una compagine che a tratti ha saputo mettere in difficoltà sia l'Inter che il Real Madrid. A certi livelli però il tasso qualitativo è troppo importante rispetto a foga e quantità;
- E' già da qualche partita che Inzaghi, così come Conte l'anno scorso, pare essere sceso a più miti consigli rispetto all'anima della squadra che allena. Troppo offensivo e garibaldino all'inizio del campionato adesso il tecnico piacentino si è avvenuto presentando formazioni che seppure continuano a offrire dai due goal in su a incontro, offrono una migliore e più proficua copertura in fase di non possesso. Nel percorso per diventare un grande allenatore, se questa intuizione verrà confermata, Inzaghi ha aggiunto un mattoncino molto pesante;
- Che giocatore è Marcelo Brozovic? Alla voce "crescita costante" esce una galleria delle sue migliori foto. Una media corsa di 13 km a partita, idee chiare nella testa e nelle gambe dal primo al novantesimo. Punto di riferimento per l'allenatore e per i compagni. Al di là della fede, difficile trovare in Europa un mediamo/regista che garantisca lo stesso dinamismo e qualità. Marcelo deve e può garantire un apporto in fase di goal e assist superiore ma il lavoro sporco con cui permette ad altri di mettersi in evidenza val bene un rinnovo a cifre comunque inferiori rispetto a quelle che entrerebbero in gioco qualora si valutasse un sostituto. Marcelo Brozovic è degno pilastro di un'Inter in crescita e in maturazione costante.
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