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, 2 Novembre 2021

Considerazioni sparse post Juventus-Zenit (4-2)


Per la Juventus 2021/22 la Serie A è la malattia e la Champions League è la medicina.


- La Juventus azzanna uno spaventato Zenit con lo spirito con cui Scar del “Re Leone” aveva sottomesso la fauna della radura dopo essere stato sconfitto dal fratello Mufasa e allontanato dal branco. 4 gol, 2 pali, 24 tiri totali di cui 11 in porta e una sensazione di costante pericolosità che a Torino non si vedeva da tanto, troppo tempo. Per la Juventus 2021/22 pare che la Serie A sia la malattia e la Champions League la miglior medicina. Solamente un paio d’anni fa a questa frase non avrebbe creduto un’anima viva;

- La miglior Juve stagionale va in vantaggio quasi subito con un gol “bello e impossibile” di Paulo Dybala. Lo sfortunato autogol di Bonucci ha la funzione del crash test nella fase di sviluppo di una nuova automobile, che in ambito calcistico si traduce nel mettere i bianconeri di fronte alle proprie fragilità. Ma per la prima volta la squadra sceglie di aggredirle con le armi del ritmo, della proposta e del pressing alto. In sostanza la Juventus si ricorda di essere forte, ma soprattutto si ricorda di dimostrarlo e, con la complicità di uno Zenit ballerino, chiude la pratica trascinata dai suoi campioni;

- Dall’inizio della stagione Massimiliano Allegri cerca il suo undici titolare come un alchimista cerca la combinazione per creare la pietra filosofale. Non siamo sicuri che l’abbia trovato questa sera, ma il fatto che il primo cambio sia arrivato solamente all’80’ con la partita definitivamente in ghiaccio potrebbe indicare qualcosa, così come il fatto che la squadra abbia spento la luce in maniera preoccupante dopo quelle sostituzioni. La sensazione è che la quadra vada trovata soprattutto a metà campo, là dove stasera Locatelli e McKennie hanno calato un bell’asso di briscola;

- Ci sono notti in cui Paulo Dybala non vorresti finisse mai. In notti come queste Dybala è tutte le cose belle della vita: un bicchiere d’acqua ghiacciata nel deserto, una pizza per le strade di Napoli dopo giorni di digiuno, un concerto della tua band preferita che dura 4 ore. Paulo Dybala è meravigliosamente bello, ancora più che forte a giocare a calcio. E lo è, lo è per davvero. L’omaggio a Platini, tra parentesi, è una chicca che resterà negli occhi dei tifosi;

- E così, con dodici punti dopo 4 giornate, la Juve stacca il ticket per gli ottavi di Champions e tra qualche settimana andrà a Londra consapevole di avere due risultati su tre per passare il girone come prima in classifica. Massimiliano Allegri direbbe che il primo obiettivo stagionale è stato centrato, se solo non avesse già fallito quello che era il reale obiettivo della sua stagione di ritorno. Da questa serata, però, il livornese esce con la speranza di aver trovato una strada, forse anche più bella esteticamente di quanto non si aspettasse.

  • Nato a Cremona il 23/11/1996. Conserva nell'armadio i pantaloncini del suo esordio in Serie D allo Stadio Euganeo di Padova. Non sa scegliere tra la parte sinistra e quella destra del proprio cervello e nemmeno quale sia il suo sport preferito. È fermamente convinto che il Paradiso sia un'Olimpiade che dura in eterno.

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