Considerazioni sparse post Venezia-Salernitana (1-2)
S'impantanano gli arancioneroverdi: in laguna ripartono i granata.
- La Salernitana sta compiendo una metamorfosi lenta ma decisa con Colantuono: nella prima frazione di partita ha costruito dal basso e provato a ricordarsi come si manovra un pallone piuttosto che lanciare direttamente su Djuric. Non si é comunque resa molto pericolosa: troppo basso il baricentro, timide le trame, in ombra gli uomini di maggior qualitá (in fase di carburazione Ribery, disperso in mare Kastanos);
- Il Venezia ha convogliato la gara sui giusti canali: ordinato, in grado di invogliare al pressing e poi ripartire con le motovedette Aramu e Okereke, é passato meritatamente in vantaggio. La rumorosa tifoseria di casa intonante il Geyser sound islandese é stata la perfetta cornice per questo curioso Pollock arlecchinese in salsa USA;
- In questi tre anni di lontananza dai campi mister Colantuono deve aver fatto una lunga visita ai Looney Tunes: neanche il connubio B.Bunny-M.Jordan del primo Space Jam é stato tanto capace di affrontare con questa prontezza le correnti avverse. Come contro l'Empoli, la Salernitana nella ripresa ha vogato con un ritmo maggiore. Ne é nata un'altra gara;
- Alzate le linee, accesosi Franck - il faro francese col numero sette - i granata han navigato con pazienza verso il pareggio. Ha segnato quel piperino di Bonazzoli, ai margini con Castori e molto in palla quest'oggi, tra i migliori;
- Tra i lagunari, espulso Ampadu, si é messo in luce Mazzocchi per la buona gamba. Il Venezia, corto e stretto, ha giocato di ripartenza creando anche qualche pericolo. In pieno recupero, quando sembrava finita, é affondato del tutto. La Salernitana é viva.
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