, 21 Ottobre 2021
5 minuti

Il pagellone di Zenit-Juventus (0-1)


La Juventus ottiene il quarto 1-0 consecutivo che deve soddisfarla ma non farle tappare gli occhi. Il centrocampo ancora non gira, ma c’è chi può aiutare a farlo funzionare come Arthur. Bene tutta la difesa. Davanti senza Chiesa al suo massimo si fatica a creare.


ZENIT

KRITSYUK 6: La colpa sul gol di Kulusevski non è sua, anzi è attento in uscita. Nella ripresa salva su McKennie.

LOVREN 5: E’ lui che sbaglia in occasione del vantaggio bianconero, e lo fa suo malgrado perché fino a quel momento era riuscito a creare una vera e propria muraglia disinnescando anche un Morata lontano dalla migliore condizione.

CHSITYAKOV 6: La sua è una prestazione fisicamente importante e non ci sono dubbi che sia uno dei più positivi tra gli uomini di Semak. Allontana molti pericoli.

RAKITSKYI 6: Le sbavature dalla sua parte sono poche, ma è anche vero che non corre grossi pericoli. Prova a essere propositivo anche nelle (poche) transizioni offensive.

DOUGLAS SANTOS 5,5: Seriamente in difficoltà dopo l’ingresso di Cuadrado, non dà mai una grande sensazione di sicurezza e anche a livello tecnico cerca più di arrabattarsi che di proporre qualcosa.

KARAVAEV 5,5: Era reduce da un infortunio, per questo gioca con il freno a mano tirato. Regala una prestazione senza errori ma senza reali guizzi.

BARRIOS 6: Quantomeno cerca di dare battaglia in mediana, mettendoci la foga. Il risultato non è dei migliori perché è carente a livello tecnico, ma non è il peggiore tra i suoi.

WENDEL 6: E’ elementare e preciso nelle sue scelte. Tocca tanti palloni e lo fa spesso intelligentemente.

MALCOM 5,5:  La prestazione prima del suo (ennesimo) infortunio non è neanche da buttare, ma spesso è tanto fumo e poco arrosto nelle poche opportunità offensive.

CLAUDINHO 6: Tra i suoi è il più pericoloso, è sicuramente un giocatore da tenere d’occhio e che forse tra qualche anno potrà essere in un contesto diverso e più importante. Sfiora la rete con una conclusione che mette apprensione a Szczesny.

DZYUBA 4,5: Già di suo non è un calciatore stilisticamente impeccabile. Prova a metterla sul fisico, ma anche in questo caso sembra essere impotente al cospetto anche di avversari meno prestanti di lui. Quando poi viene surclassato in velocità da De Sciglio nel primo tempo, si capisce che non avrebbe terminato la partita. (AZMOUN 6: Non era difficile fare meglio di chi andava a sostituire, quantomeno è mobile e si fa vedere dai compagni. Naturalmente le occasioni non può crearsele da solo)

All. SEMAK 5: Non è colpa sua se il materiale con cui deve lavorare, soprattutto in questo momento della stagione, è abbastanza fuori condizione e con difficili margini di crescita. Però lui non fa nulla per proporre qualcosa, se non affidarsi al caso. Presentare un Dzyuba in queste condizioni è inaccettabile. Ma nonostante questo stava quasi per prendersi un punto che non si sarebbe meritato.

JUVENTUS

SZCZESNY 6: una partita in cui viene messo poche volte in difficoltà, si fa trovare pronto soprattutto nel primo tempo con una respinta non bella esteticamente ma efficace.

DE SCIGLIO 7: Sembra strano da dire, ma in questo momento è l’uomo in più di questa Juventus. Sono due assist consecutivi ed entrambi decisivi. La sensazione è che questo giocatore tanto bistrattato, se messo in condizioni di giocare tranquillamente (più a sinistra che a destra) possa essere di una clamorosa regolarità.

BONUCCI 6,5: Marcare questo Dzyuba stasera non era impresa ardua, vista la poca verve dell’attaccante russo (in condizioni veramente impresentabili). Prova a essere un fattore nella costruzione di gioco nell’altra metà di campo, sbagliando qualcosa. Di ‘chielliniana’ fattura la scivolata nel secondo tempo a respingere la conclusione di Claudinho.

DE LIGT 6,5: Il quarto clean sheet di fila per la Juventus è anche merito suo. Assieme a Bonucci compie una prestazione difensiva attenta, scherzando delle volte il povero Dzyuba e mostrando anche la sua sicurezza tecnica.

ALEX SANDRO 5,5: Non sbaglia nulla ma non è mai pericoloso. Ancora appannato per la sosta Nazionali che ha costretto i sudamericani a recuperi da jet lag impossibili. Raramente affonda il colpo. (CUADRADO 5,5: Fa arrabbiare Allegri con una palla persa nella propria metà campo che poteva essere sanguinosa. Dall’altra parte del campo sarebbe potuto essere  il vero protagonista, ma il suo tocco sul lancio di Arthur non è preciso).

BENTANCUR 6: Sembra galleggiare in mezzo alle linee strette dello Zenit e gli manca costantemente il tocco per cambiare la sua serata. In più, tecnicamente i palloni sbagliati sono diversi, però la prova non è completamente da buttare perché la sostanza messa in campo è visibile.

LOCATELLI 6: Non demerita nulla ed è lui il guardiano del castello per il centrocampo bianconero. Forse paga un po’ di fatica o forse il cambio era preventivabile, ma non era per lui la partita giusta per brillare, visti i pochi spazi. La lentezza della squadra in avanti è anche demerito suo. (ARTHUR 6: A chi gli dice che “non verticalizza mai” far rivedere la palla che regala a Cuadrado a pochi minuti dal suo ingresso. La sensazione è che possa veramente prendere tecnicamente in mano il centrocampo bianconero se la condizione fisica lo sosterrà).

MCKENNIE 6,5: Cresce alla distanza seguendo i consigli di Allegri. La sua migliore qualità è ormai chiaro che sia l’inserimento, ma non la mette in pratica nel primo tempo. Quando nella ripresa ci prova, sfiora la rete in due occasioni. Meriterebbe voti in meno per la nuova acconciatura presentata.

CHIESA 6: La vera notizia è che per due partite consecutive non metta il proprio timbro sul risultato raggiunto. La verve è sempre quella giusta, la cattiveria anche e siamo sicuri che sarà decisivo in futuro. Nel primo tempo è l’uomo più pericoloso, gli manca solo la precisione.

MORATA 5,5: Sarebbe da insufficienza piena se a un tratto a metà secondo tempo non vedesse un corridoio per McKennie degno del miglior numero 10. Per la condizione fisica precaria, la prestazione è imprecisa tecnicamente, con scelte molte volte discutibili. (KEAN 5,5: Il grande step che deve fare è quello di riuscire a essere meno irritante quando entra a gara in corso. Sembra soffrire di una strana pressione per la voglia di strafare).

BERNARDESCHI 5,5: Se Allegri gli dà fiducia, indubbiamente ci sarà un motivo: è il giocatore che può regalare più equilibrio. Ma è evidente che gli manchi ancora qualcosa per essere decisivo là dove gli compete. (KULUSEVSKI 6,5: Eravamo pronti ancora una volta a crocifiggerlo per una prestazione che poteva essere né carne né pesce. La sua esuberanza in spazi stretti però è la sua vera arma che mette in difficoltà la difesa dello Zenit. Poi il gol da centravanti vero che dovrebbe farlo sorridere di più).

ALLEGRI 7: Se questa squadra è ancora in piedi è merito soltanto suo e dei suoi proverbiali corti musi. Non gli si possono rimproverare i cambi, ancora una volta decisivi. Gli si può rimproverare un gioco che ancora latita, e questa è la prossima sfida di cui Max deve prendersi carico. Nove punti in tre partite di Champions sono però frutto del suo pragmatismo e sono merce rara da proteggere: i bianconeri possono essere ostici anche più avanti, e con avversari di più alto livello. Ora questa Juventus sa che può raggiungere la vittoria anche quando la serata non è delle più brillanti.

  • Nato nel 1997 nella provincia toscana e laureato in Scienze della Comunicazione a Siena. Innamorato del calcio grazie alla partita del Torneo di Viareggio che si giocava una volta all'anno nel mio paese e alle VHS con le sfide della Juventus per intero. Tifoso dei bianconeri, dell'Hockey Follonica (squadra della mia città) e della vecchia Montepaschi Siena. Mi emoziona qualsiasi tipo di impresa sportiva e cerco di scoprire prima il lato umano e poi agonistico dei protagonisti nel mondo dello sport. In attesa di ricominciare a studiare, osservo, memorizzo e prendo appunti.

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