Considerazioni sparse post Juventus-Roma (1-0)
La Juve continua a viaggiare con la macchina del tempo.
- La Juve pesca dal cilindro il terzo 1-0 consecutivo e continua a viaggiare con la macchina del tempo. È il quinto 1-0 consecutivo di Allegri alla Roma a Torino, una cabala ormai inevitabile. Gli episodi tornano a defluire con continuitá verso le sponde allegriane come ai bei tempi, quasi senza sforzo. La Roma ringhia, sbuffa, ci prova fino alla fine, ma trova il gol solo a gioco fermo, dopo il rigore fischiato da Orsato e sbagliato da Veretout. Arriveranno le polemiche;
- Non ci aspettavamo una partita divertente tra Allegri e Mourinho e infatti non è stata una partita divertente, inacerbita inevitabilmente dall’episodio del rigore. La Juve trova il gol alla prima sgasata e poi si muove con circospezione, mirando l’uno a zero come un marinaio mira la terra ferma. La Roma ha dato l’impressione di poter far gol praticamente in qualsiasi momento ma non è riuscita a dare concretezza ad una supremazia tecnica per lunghi tratti ben definita. Non un buon segnale;
- In una serata in cui Chiesa non trova gli spinaci per trasformarsi in Braccio di Ferro e Cuadrado si perde nel jet lag (comprensibilmente), sono i gregari a fare i protagonisti nella Juventus, al di lá dei soliti titanici Bonucci-Chiellini. De Sciglio pennella un assist eccellente per il gol di Kean e si conferma un ragazzo molto più utile della cattiva pubblicitá che lo accompagna. Bentancur finalmente riesce a combinare qualità e quantità, risultando anche decisivo nel gol. Bernardeschi ritrova una continuitá di rendimento che mancava da tantissimo tempo e a tratti oggi si impone come leader tecnico della squadra. Ci avreste mai scommesso?;
- La Roma ha giocato con generosità, ma continua a soffrire un complesso di inferiorità ormai decennale con questo stadio, espugnato solo nell’ultima giornata del 2019-20 a campionato chiuso in una partita inutile. Le altre partite giallorosse a Torino sono tutte all’incirca identiche. Un avvio promettente, un gol subito, poi tanti rimpianti e tanto calcio ruminato senza direzione. Nemmeno la mistica di Mourinho, l’antiJuve per eccellenza, ha saputo invertire la tendenza. L’incompresione tra Abraham e Veretout sul rigore non gli sarà piaciuta. L’inglese, attaccante che sembra forte tanto quanto pasticcione, verrà catechizzato a dovere negli spogliatoi. L’ennesimo infortunio di Zaniolo, ormai sempre più di cristallo, incupisce la serata giallorossa;
- Dopo aver riassaggiato l’1-0 contro il Chelsea, la Juve sembra intenzionata a voler fare indigestione. Allegri, tornato per riesumare il dna bianconero perduto, vuole portare la sua idea di Juve all’estremo. Le restaurazioni solitamente sono sempre state violente, sanguinose, durissime contro gli oppositori. Un regime ancor più rigido del passato. Appunto. Dopo un avvio di assestamento, Allegri è tornato il re della savana italica e sembra soprattutto aver saputo inculcare il piacere della difesa in tutta la rosa. Non era banale. I passi avanti sono evidenti e veloci. La Juve non ha limiti.
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