, 16 Ottobre 2021
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Considerazioni sparse post Milan-Verona (3-2)


Il ribaltone è servito al tavolo 32 del Ristorante Meazza.


- Quando è stato scelto Igor Tudor al posto di Eusebio di Francesco dopo sole tre giornate, in molti hanno storto il naso parlando di scelta affrettata. La verità è che il croato è riuscito in poco tempo a cambiare completamente la squadra non soltanto dal punto di vista tattico, ma anche e soprattutto caratteriale. Il suo Verona è sceso in campo a San Siro senza timore reverenzale, con la voglia di sfruttare le proprie caratteristiche e ha perso semplicemente perché di fronte a sé ha trovato una squadra più forte;

- Ballo Touré, ad oggi, pare il primissimo Dalot rossonero. Ogni pallone toccato nella prima mezz'ora è una sciagura e pare terrorizzato dal fare qualsiasi giocata. Suo l'errore da cui parte l'azione del due a zero veronese, su calcio di rigore. L'età non è quella di un giovanissimo e il tempo scorre: se non dimostrerà presto di riuscire a farsi trovare pronto da subito in partite come queste, il problema non sarà soltanto suo, ma anche dello stesso Milan, che non può affrontare un'altra stagione col solo Theo Hernandez;

- Se è vero che la situazione infortuni non dev'essere facile da gestire per Pioli, alcune scelte iniziali di stasera paiono quantomeno discutibili. Col recupero di Krunic, anche solo per la panchina, perché non cambiare modulo e affidarsi da subito al 4-3-3, invece che schierare Maldini e giocare, sostanzialmente, con un uomo in meno? Probabilmente se l'è chiesto anche lo stesso allenatore rossonero, all'intervallo, dopo il quale ha rimesso a posto le cose e la squadra ha ricominciato a girare come tutti sappiamo, cambiando totalmente la partita e il risultato;

- Permettete una considerazione sul Sig.Samuel Castillejo: probabilmente l'emblema del professionista, che appartiene a quel "calcio dei tifosi" troppo spesso citato a sproposito. L'esterno rossonero, da sempre tifoso dichiarato della maglia che indossa, in estate era fuori dal progetto, è stato proposto a chiunque e non ha mai proferito parola: è stato zitto e s'è allenato. Questa sera è entrato in punta di piedi, ha corso come se fosse la sua ultima partita e ha propiziato le reti che sono valse la vittoria. Forse il Dio del calcio non l'ha dotato dei migliori piedi del mondo, ma di fronte ad un uomo così c'è da togliersi il cappello;

- A San Siro è andata in scena la classica partita a due volti. Se è vero che il vantaggio veronese a fine primo tempo era meritato, nonostante gli episodi non avessero sorriso ai rossoneri, il ribaltone nella ripresa non è stato casuale e i tre, importantissimi, punti portati a casa dal Milan sono stati senza dubbio meritati. Se è vero che le grandi squadre si vedono nei momenti di difficoltà, siamo di fronte ad una seria pretendente al titolo di campione d'Italia. Per quanto riguarda gli scaligeri, giocando così, la salvezza si potrà considerare una formalità.

  • Matteo Tencaioli. Classe 1980, da sempre diviso tra la professione di programmatore e l'amore per il giornalismo. Ama parlare di sport, in particolare di calcio e tennis. Conteso tra lavoro e famiglia, suo più grande amore, fa a sportellate tutti i giorni con il sonno per trovare il tempo di coltivare anche le proprie passioni.

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