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, 3 Ottobre 2021

Considerazioni sparse post Verona-Spezia (4-0)


Una partita che sembra una sentenza: due squadre, solo una sembra potersi giocare la permanenza in categoria.


- Tudor ha rivoluzionato Verona. Dopo i 5 punti ottenuti nelle ultime tre partite, il tecnico croato travolge uno Spezia disarmato schierando una formazione logica e di qualità. Davanti a Montipò (bravo oggi in almeno 3 occasioni) non stravolge nulla rispetto allo schema che era stato di Di Francesco e Juric: difesa a 3 organizzata, centrocampo di qualità, esterni che spingono e centravanti che si fa trovare pronton nelle occasioni che contano. Facile a dirsi, molto più complicato a farsi. La rivoluzione di Tudor sta nel mettere in campo tutti i giocatori di qualità a sua disposizione, cominciando con Ilic e Barak e finendo con il redivivo Bessa. Il risultato è una meritata conseguenza;

- Anche nella rinascita di Giovanni Simeone c’è la mano del tecnico. L’attaccante smarrito ha finalmente trovato la fiducia incondizionata di un allenatore che ne esalta le caratteristiche ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Due gol e un assist nelle ultime due gare sono solo la ciliegina sulla torta di partite tornate ad essere (finalmente) terreno di battaglia, suo marchio di fabbrica da sempre;

- Per la seconda volta dopo Cagliari, lo Spezia si presenta ad una trasferta di Serie A con una rosa francamente imbarazzante. Agli ordini di Thiago Motta non figura nemmeno un centrocampista di ruolo (nemmeno uno!) tanto che l’ex allenatore del Genoa è costretto a schierare Ferrer da mediano e la coppia Hyasi-Verde mezze ali. Lo svantaggio rimediato dopo appena 4 minuti non fa altro che peggiorare una situazione già disastrosa di suo;

- La lotta alla salvezza si fa durissima per i liguri. Non bastassero gli infortuni di Kovalenko, Reca, Maggiore, Sema, Sala, Bourabia ed Erlic per la partita casalinga contro la Salernitana mancherà anche Simone Bastoni, espulso (forse esageratamente) a pochi minuti dalla fine della partita. Le prospettive non sono affatto rosee, la rosa è corta ed i pochi giocatori di qualità sembrano troppo giovani per poter sostenere il peso dell’intera squadra;

- Menzione particolare per Gianluca Caprari. E’ in giornate come queste che il talento romano dà il meglio di se, favorito soprattutto dalla totale mancanza di pressione da parte del centrocampo spezzino. Impossibile, però, rimanere impassibili davanti al gol (stupendo) ed all’assist perfetto per il 2-0 di Faraoni (anche lui trasformato dalla cura Tudor). La qualità di questi giocatori probabilmente sarà un tassello fondamentale in una lotta per la salvezza che, contrariamente al solito, crediamo avrà pochi protagonisti.

  • 34 anni, pugliese di nascita, siciliano, ciociaro e ligure d'adozione. Ex pallanuotista, da sempre appassionato di sport in generale ma con una fissazione per il futbòl. Ho visto giocare Ronaldinho contro Romario al Maracanà di Rio de Janeiro nel 1999. Trasmissione sportiva preferita: Tutto il calcio minuto per minuto.

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