Considerazioni sparse su Shakthar-Inter (0-0) (strano)
Skriniar e altri dieci, più un Pyatov che non parava da un decennio. Però, per favore: basta vedere una partita contro lo Shakthar Donetsk che finisce 0-0.
- Skriniar e altri dieci, proprio così. Francamente una delle prestazioni individuali più impressionanti che abbiamo visto fare a un difensore negli ultimi anni. Skriniar ha salvato almeno due occasioni praticamente già tramutatesi in gol, letteralmente immolandosi a pochi metri dalla porta, realizzando poi una marea di interventi decisivi sulla trequarti difensiva. Se i suoi compagni viaggiano tra stiracchiate sufficienze e insufficienze, la sua partita merita diversi aggettivi superlativi;
- Basta partite contro lo Shakthar. Vedere anche il prossimo anno un ipotetico girone di Champions in cui finiscono nuovamente insieme Inter e Shakthar Donetsk, producendo almeno uno 0-0 in due partite, è una prospettiva che ci fa accapponare la pelle. Siamo disposti a compiere diversi sacrifici, a rinunciare a diverse cose (mettiamoci dentro pure il passaggio agli ottavi di Champions League dell’Inter), ma lo chiediamo in ginocchio: basta pareggi scialbi in terra ucraina in cui si sprecano almeno tre palle gol clamorose;
- Simone Inzaghi, parliamo. Fino ad oggi non abbiamo mai avuto nulla da rimproverare al tecnico ex-Lazio, anzi crediamo che in poche giornate e con una squadra complessivamente meno forte dello scorso anno abbia già costruito una traccia importante in termini di gioco e identità, pur dovendo aggiustare ancora qualcosa negli equilibri difensivi. Oggi però ci sono diversi aspetti che non ci sono piaciuti. Da un lato De Zerbi è stato molto bravo a incartare il possesso dell'Inter più di quanto abbia mai fatto qualsiasi squadra in questo inizio di stagione, e non si è riusciti a trovare delle alternative in una giornata in cui Dzeko non si è reso utile. Dall'altro, aver rinunciato alla fisicità di Perisic in questo contesto e ad avere in campo un attaccante vero come Lautaro negli ultimi 20' crediamo siano state due scelte sbagliate;
- La situazione nel girone: è un pareggio che sposta poco, perdere o - soprattutto - vincere in trasferta contro la terza forza del girone avrebbe spostato gli equilibri in maniera netta. Certo, l'Inter si trova costretta a inseguire in classifica, nel proprio girone, sostanzialmente per il quarto anno consecutivo. Anche quest'anno, come gli altri anni, la situazione continua a essere rimediabile dopo due giornate, ma i precedenti non sono certo incoraggianti. Le vittorie nei prossimi turni sono tassative;
- La concretezza, l'attacco, e Correa. Accostare "Correa" a "concretezza" è un ossimoro piuttosto evidente, tanto quanto è evidente come Dzeko non possa sostenere questo minutaggio e queste modalità con cui viene impiegato. Dzeko era in netto calo negli ultimi due anni giallorossi, non può che proseguire nella medesima direzione sempre di più: così si spiegano i grossi errori di lucidità palesati nelle ultime tre partite, così si dimostra come avere un Correa al 100% e ben inserito nelle dinamiche offensive non potrà che giovare a Dzeko e all'intero attacco nerazzurro. Prima della sosta di novembre sarà fondamentale cominciare a "dare" tanto minutaggio a Correa e Lautaro come coppia titolare (o giù di lì).
p.s.: Pyatov non effettuava parate decisive da circa un decennio, è sempre bene ricordarlo.
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